Legislatura regionale agli sgoccioli, Crocetta autosospeso
Tutta colpa di quella frase intercettata durante le indagine sull’affare Tutino. Il medico, parlando dell’assessore Borsellino, disse al presidente: “Va fatta fuori. Come suo padre”.
Lui rimase in silenzio, non un fiato per difendere quell’esponente del suo Governo.
“Quelle parole non le ho sentite”, si è difeso Crocetta, ma tutto il mondo politico regionale e nazionale è indignato. Perfino i fedelissimi del governo hanno espresso quasi sentimenti di vergogna per l’accaduto.
Il neo capogruppo del Pd all’Assemblea Regionale Siciliana, l’on. Antonello Cracolici:
Le notizie di stamane ci spingono a prendere atto che, a questo punto, andare avanti è praticamente impossibile. E’ il momento che, innanzitutto il presidente della Regione valuti l’opportunità di chiudere la legislatura.
Mentre il senatore Lumia, membro della Commissione Antimafia:
Sono disgustato della frase di Tutino. Sono parole inaudite. Penso anch’io che Tutino vada allontanato da qualunque servizio pubblico. Mi rifiuto di pensare che Crocetta lo abbia sentito e non abbia reagito con tutta la durezza di cui è capace. Il fatto, comunque, è così grave che non bisogna escludere nessuna decisione.
Il parere è unanime, da destra a sinistra chiedono le dimissioni di Crocetta che intanto ha continuato a balbettare scuse. Fino ad arrivare, intorno alle 14, alla scelta dell’autosospensione. Un istituto giuridico consentito solo in casi particolarissimi come quando le condizioni di salute del presidente sono in serio pericolo. Non ci sembra questo il caso, francamente.
Intanto si moltiplicano di minuto in minuto le richieste di dimissioni.