Dipendenti delle Province. Protesta tardiva ma giusta dice il Sen. Mauro

Tutti i dipendenti delle 9 province siciliane hanno tenuto oggi nei propri Enti assemblee per lanciare l’allarme e avviare una vasta mobilitazione per denunciare lo stato di abbandono in cui versano da anni e il rischio che corrono anche i cittadini già privati – da anni – di molti servizi.Il default delle Province siciliane è ormai acclarato. Tutti i 9 enti della Regione siciliana hanno un disavanzo strutturale di competenza che mette a rischio la loro sopravvivenza nel giro di pochi mesi. Il problema non riguarda solo l’ex Provincia di Ragusa, oggi Libero Consorzio Comunale, ma tutte le 9 province siciliane, anzi tutte le province italiane. L’allarme non arriva dai dipendenti che fra qualche mese non potranno percepire lo stipendio ma dalla Corte dei Conti che ha rilevato il disallineamento tra le entrate e le spese per la copertura dei servizi che sono in capo alle Province.Alla manifestazione di protesta ragusana ha partecipato il senatore Mauro che ha dichiarato:”La preoccupazione dei lavoratori della ex Provincia Regionale di Ragusa in merito alla stabilità del proprio futuro e per le sorti dello stesso Ente, sono più che giustificate”. Lo ha dichiarato il sen. Giovanni Mauro, portavoce e commissario di Forza Italia nella provincia iblea, al termine dell’assemblea dei dipendenti del neonato Libero Consorzio dei Comuni ragusani che hanno annunciato di azioni di mobilitazione e protesta contro la riforma delle Province siciliane.
“Siamo stati facili profeti – ha aggiunto Mauro – avevamo avvertito che si trattava di una riforma zoppa perché si aboliva con un colpo di penna un Ente importante senza prevedere nessuna forma di garanzia per lo svolgimento delle funzioni. Da ormai quattro anni questi lavoratori ed i loro amministratori vivono nell’incertezza più assoluta per colpa di una legge spot che ha causato solo danni”.
“Giusta, anche se parecchio in ritardo – continua il senatore azzurro – la decisione di avviare delle forti manifestazioni contro il Governo regionale. Tuttavia, temo che senza il giusto coinvolgimento degli attori politici, alcuni dei quali arroccati su posizioni puramente di principio, possa esserci il rischio di non concludere gran che. L’Assemblea Regionale Siciliana, invece, se seriamente intenzionata a risolvere il problema, potrebbe occuparsi definitivamente della questione in poche settimane. Ma pare chiaro che da parte di alcuni siano assenti sia la volontà che l’autorevolezza”.
“Grazie all’Autonomia siciliana, che proprio oggi festeggia il suo 69° anniversario – conclude Mauro – la nostra Isola dovrebbe essere in grado di determinare da sola e meglio l’assetto amministrativo della Regione, ma ogni giorno che passa otteniamo solamente la dimostrazione che non possono bastare gli strumenti migliori per rendere un Governatore più capace”.

di Redazione15 Mag 2015 21:05
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