Le mille anime del Comitato Randello libera, tra necessità e virtù

Ieri, nella Sala Avis di Ra­gu­sa, le as­so­cia­zio­ni che hanno mo­vi­men­ta­to la battag­lia in di­fe­sa della spiag­gia di Ran­del­lo si sono riu­ni­te per fare il punto sulla si­tua­zio­ne e “chie­de­re, an­co­ra una volta, all’Am­mi­nis­tra­zio­ne, che in­ten­zio­ni abbia? Cosa vuol fare tra sei mesi, quan­do avrà in­izio la stagio­ne es­ti­va”, così sin­te­ti­z­za Paolo Fras­ca di A Si­nis­tra Ra­gu­sa.

Do­man­da le­git­ti­ma vista la to­ta­le as­sen­za del mondo della po­li­ti­ca. Non vi era un solo rap­pre­sen­tan­te dell’Am­mi­nis­tra­zio­ne, della mag­gio­ran­za o delle op­po­si­zio­ni. Pos­sia­mo dire che ai nos­tri po­li­ti­ci non in­ter­es­sa il bene co­mu­ne, non in­ter­es­sa il nos­tro ter­ri­to­rio? Come hanno detto più volte i re­la­to­ri del con­ve­g­no, la battag­lia per Ran­del­lo “non è la lotta es­clu­si­va in di­fe­sa di un lembo di sab­bia, ma la battag­lia per un bene co­mu­ne, per il bene co­mu­ne”, ecco per­ché tutte le as­so­cia­zio­ni par­te­ci­pan­ti al Com­ita­to Ran­del­lo Li­be­ra au­spi­ca­no che ques­ta battag­lia cres­ca, es­ten­den­do­si a tutto il ter­ri­to­rio pro­vin­cia­le. L’af­fai­re Ran­del­lo è in­izia­to il 2 giug­no con la posa della prima “pie­tra” ed il 2 set­tem­bre i Ca­ra­bi­nie­ri hanno posto sotto se­ques­tro l’in­te­ra area, non per ques­to, però, la par­ti­ta non può es­se­re detta con­clu­sa, anzi è tutta da gio­ca­re. C’è un’ind­agi­ne della ma­gis­tra­tu­ra, ci sono due ri­cor­si al Tar e cosa da sot­to­va­lu­ta­re non è an­co­ra chia­ra quale sia la volontà e gli in­ter­es­si delle is­ti­tu­zio­ni, Co­mu­ne e So­vrin­ten­den­za in testa, su quel­la stri­scia di spiag­gia; come dice Ia­lac­qua l’at­teg­gia­men­to del Co­mu­ne è stato sin trop­po amb­iguo.

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I re­la­to­ri e gli or­ga­ni­z­za­to­ri del con­ve­g­no sono stati: Car­me­lo Ia­lac­qua, con­siglie­re co­mu­na­le del Mo­vi­men­to Città, An­to­nio Duchi, pre­si­den­te di Le­gamb­ien­te, Paolo Fras­ca, A Si­nis­tra Ra­gu­sa, Mi­che­le Mi­lil­li, Par­ti­to co­mu­nis­ta dei la­vo­ra­to­ri, e An­drea Dell’Aglio, di Fa­re­ver­de Vit­to­ria. Tante anime ri­tro­va­te­si quasi per caso a com­bat­te­re insie­me ed oggi a por­ta­re in­nan­zi le ra­gio­ni di ques­ta pro­te­sta. Un’eterogeneità, cul­tu­ra­le e po­li­ti­ca, che è la vera forza, ma anche la de­bole­z­za, di ques­to mo­vi­men­to. Una fragilità ve­nu­ta fuori ieri sera in tutta la sua drammaticità. Se le mo­ti­va­zio­ni che hanno spin­to ques­ti cit­ta­di­ni, ques­ti po­li­ti­ci, a far fron­te co­mu­ne in di­fe­sa del ter­ri­to­rio sono le st­es­se, dall’altro lato, ques­ta unio­ne ha mos­tra­to i suoi li­mi­ti sull’opportunità delle stra­te­gie da se­gui­re. Un malus, se visto in pro­s­pet­ti­va. In­fat­ti, se Ran­del­lo è la battag­lia delle battag­lie, se Ran­del­lo rap­pre­sen­ta il col­lan­te e l’in­izio di ques­to mo­vi­men­to ci­vi­co, che ha come unico fine la di­fe­sa del ter­ri­to­rio, per­ché ques­to “è messo sotto at­tac­co – come ha di­chia­ra­to Dell’Aglio, Fa­re­ver­de Vit­to­ria – dalle po­liti­che lo­ca­li, re­gio­na­li e na­zio­na­li, si pensi all’ero­sio­ne delle coste, all’edi­li­zia sel­va­g­gia, alle tri­vel­la­zio­ni e alle onde elt­tro­mag­neti­che del Muos”, non è chia­ro come po­tran­no rius­ci­re in ques­to in­ten­to. Per esem­pio, se Mi­che­le Mi­lil­li ha sot­to­li­nea­to l’im­por­tan­za po­li­ti­ca di ques­ta battag­lia, che è rius­ci­ta, per ora, a stop­pa­re gli in­ter­es­si di una mul­ti­na­zio­na­le sulla cosa pu­bbli­ca e di come il va­lo­re ag­giun­to di ques­to mo­vi­men­to sia rap­pre­sen­ta­to es­clu­si­va­men­te dall’esser nato dal basso, sem­pli­ce­men­te da una presa di co­scien­za dei cit­ta­di­ni, è il con­siglie­re Ia­lac­qua a met­ter, per così dire, i pun­ti­ni sulle “i” e a ri­cor­dargli come non si pos­so­no by­pas­sa­re le is­ti­tu­zio­ni e le loro pras­si, “la con­cer­ta­zio­ne è un va­lo­re da per­se­gui­re”, ha di­chia­ra­to Ia­lac­qua.

Al di là delle di­ver­gen­ze, è in­ne­ga­bi­le l’unità di in­ten­ti, la con­di­vi­sio­ne di certi va­lo­ri, sia essi amb­ien­ta­lis­ti che squi­si­ta­men­te ci­vi­ci. La stra­da è lunga e tor­tuo­sa, po­trem­mo dire che: “la battag­lia con­ti­nua”.

di Redazione20 Nov 2014 16:11
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