Le grandi manovre dei due meet up ragusani

Non nas­con­do che un certo sor­ri­so sar­do­ni­co mi com­par­ve quan­do lessi la nota degli espo­nen­ti di Ra­gu­s­At­ti­va a 5 Stel­le, che ap­pel­lan­do­si ai prin­ci­pi fon­da­ti­vi del Mo­vi­men­to di Gril­lo, pro­va­va­no a ris­pon­de­re alla let­te­ra, fir­ma­ta dagli ono­revo­li pen­tas­tel­la­ti, che pra­ti­ca­men­te li dele­git­ti­ma­va da qual­sia­si ruolo po­li­ti­co. Un sor­ri­so che do­vet­ti ri­dimen­sio­na­re, ben pr­esto.

I fatti sono noti. Ra­gu­s­At­ti­va a 5 Stel­le è la voce cri­ti­ca dell’Am­mi­nis­tra­zio­ne Pic­cit­to, fuo­rius­ci­ti da quel primo meetup, oggi sono lì, a ri­cor­da­re al primo cit­ta­di­no, che il pro­gram­ma an­co­ra è tutto da re­a­li­z­za­re e, cosa forse più im­por­tan­te, che ques­to modo di far po­li­ti­ca sta igno­ran­do e cal­pes­tan­do l’in­ti­ma na­tu­ra del Mo­vi­men­to 5 stel­le. A ques­to punto in­ter­ven­go­no gli ono­revo­li, che in barba al de­ca­lo­go gril­li­no, pre­ci­sa­no che gli unici ti­to­la­ti a par­la­re sono gli elet­ti, in­som­ma il por­ta­vo­ce dei cit­ta­di­ni è di­ve­nu­to, per de­cre­to regio, por­ta­vo­ce di se st­es­so. Un ar­zi­gi­g­o­la­men­to che avreb­be fatto an­da­re su tutte le furie chiun­que, ma non quel­li del se­con­do meetup, sub­ito pron­ti a gius­ti­fi­ca­re il ver­ti­ce e ad in­col­pa­re la mag­gio­ran­za di Pa­la­z­zo dell’Aqui­la, rea di aver “in­for­ma­to in modo non ogget­ti­vo o non in­for­ma­to af­fat­to” i co­sid­det­ti “fra­tel­li mag­gio­ri”. Ma non vogl­io­no ti­ra­re trop­po la corda e perciò chio­sa­no non es­clu­do­no aprio­ris­ti­ca­men­te l’eventualità di es­ser­si sbag­lia­ti, cioè di non aver ca­pi­to a pieno il de­ca­lo­go vo­lu­to da Gril­lo e Ca­sa­leg­gio.

Ques­to con­ti­nuo ri­far­si ai prin­ci­pi dei 5 Stel­le fa un po’ sor­ri­de­re, come se ques­ti aves­se­ro avuto mai un va­lo­re, ma non in as­so­lu­to, ma per il Mo­vi­men­to st­es­so. Che senso ha, ver­reb­be da chie­der­si, scri­ve­re e o pun­tua­li­z­za­re che in cam­pag­na elet­to­ra­le Gril­lo aveva detto no alle al­lean­ze, che senso ha con­ti­nua­re a par­la­re di por­ta­vo­ce e di meetup, quan­do i fatti hanno de­ru­bri­ca­to tutto a mera pro­pa­gan­da elet­to­ra­le? Ap­pa­ren­te­men­te nes­su­no e quin­di come mai chi, sino a ieri, si è pro­posto come “ri­vo­lu­zio­na­rio” oggi non smen­tis­ce tutti e tutto, de­strut­tu­ran­do il Mo­vi­men­to ed in­chio­dan­do alle pro­prie responsabilità i pro­pri rap­pre­sen­tan­ti? Cosa c’è da sal­va­re di quel­la integrità pri­mi­ge­nia? Nulla, se non la so­pra­v­vi­ve­n­za po­li­ti­ca. Di Pic­cit­to? No, ma del se­con­do meetup st­es­so.
Da qual­che tempo, pare, in­fat­ti, che siano in atto tutta una serie di ma­no­vre di ria­v­vi­ci­na­men­to tra i due meetup, della serie l’unio­ne fa la forza. Perciò, un po’ ri­vo­lu­zio­na­ri, un po’ uo­mi­ni di go­ver­no e un po’ cer­chiobo­t­tis­ti, vuoi ve­de­re che i gril­li­ni hanno fi­nal­men­te ca­pi­to come far po­li­ti­ca?

di Redazione21 Nov 2014 11:11
Pubblicità