Ass. Caruano: “L’Emaia non può andare in liquidazione, ecco perché ho ritirato il bilancio”
“Come molti colleghi consiglieri sanno – dichiara Caruano – è stato necessario ritirare l’atto perché la sua bocciatura avrebbe di fatto determinato il licenziamento di otto dipendenti e la liquidazione dell’Emaia. Credo invece che ci sia la necessità di sentire i vertici dell’Emaia su tutti gli aspetti e i problemi sollevati in Consiglio (come da più parti richiesto) e che sia utile una riflessione aggiuntiva sul futuro e sull’eventuale rimodulazione degli obiettivi che l’ente deve perseguire. L’Emaia è una parte importante della storia imprenditoriale di Vittoria e merita l’attenzione della Regione Sicilia; sarebbe stato irresponsabile “chiuderla” in seguito a un paio d’ore di dibattito”.
“Bene ha fatto Caruano, su mia delega, a ritirare l’atto – ha aggiunto il sindaco, Giuseppe Nicosia – sia per le considerazioni da lui espresse sia perché è necessario che l’atto venga discusso e difeso in Consiglio anche dagli amministratori dell’Emaia, che era normale non fossero presenti in questa fase di azzeramento delle cariche, e che dovranno esserlo appena l’atto tornerà in aula, siano essi di nuova nomina o riconfermati. Paradossale trovo invece parte del dibattito consiliare, che da tempo si svolge solo contro qualcuno e determina una lentezza e una scarsissima produttività dell’organo consiliare, e anche la posizione di alcuni consiglieri, che non so se considerare ridicole o gravissime. Penso alla dichiarazione del consigliere Moscato di condizionare il voto positivo al consuntivo dell’Emaia alle mie dimissioni anticipate sul tavolo del Consiglio. Voglio essere benevolo e giustificare quella dichiarazione con l’inesperienza e con l’inconsapevolezza del ruolo di consigliere da parte dello stesso. Siamo a questo punto: ci si permette di mercanteggiare il proprio voto in consiglio in cambio di ciò che la democrazia e il risultato elettorale hanno più volte negato. Ci sarebbe da ridire e da ridere parecchio su questa atmosfera consiliare che la dichiarazione di Moscato interpreta appieno, perché ormai alcuni consiglieri dell’opposizione non vanno in aula per deliberare cose giuste per la città o per portare proposte alternative all’azione amministrativa, ma per lanciare provocazioni, per denigrare la parte opposta o, peggio ancora, per lanciare messaggi ridicoli o ricattatori, per nulla etici e di cattiva e bassa politica”.