Oggi inizia la Festa dell’Unità, ma qualcuno la chiama della DisUnità
Questo povero Pd non riesce a trovare pace neanche nel giorno della sua storica festa, che poi a dirla tutta il Pd cosa c’entra con la Festa dell’Unità? Forse è proprio per questo che il primo ed il terzo circolo di Ragusa l’hanno ribattezzata la Festa della DisUnità.
“Il segretario provinciale del Partito Democratico – scrivono i firmatari della nota (Giovanni Spadaro, Sergio Failla, Tony Francone, Carmelo Ferraro, Pino Amato, Gianni Lauretta, Gianni Stornello, Giuseppe Calabrese, Mario D’Asta) – trovandosi in angosciante minoranza in assemblea provinciale, tanto è che non la convoca o se lo fa non ne rispetta le regole, dopo un anno non è riuscito a fare eleggere la direzione”. Insomma, si sa quando il congresso iniziò, ma non si sa quando finirà.
Il nervosismo e l’astio nel Pd ibleo ormai non fanno più notizia. Prima, durante le primarie, scoppiarono più di una scaramuccia nelle sedi di Vittoria e Comiso, proprio lì a casa del neoeletto segretario Denaro; questioni di schede e di voti. Qualche tempo dopo, pare vennero pure alle mani, nulla di grave ovviamente, ma neanche di edificante, il tutto in un noto ristorante ragusano, durante una convention. Fino a quando vi fu l’elezione del tesoriere, il 4 luglio scorso, a Comiso, giorno in cui il giochino si ruppe in modo “definitivo” e plateale. Quindi tutti a Palermo, nella speranza che gli organi di garanzia del partito, riuscissero a dirimere la quaestio in poco tempo, ma si sa la politica, e la burocrazia di certi partiti, ha ben altri tempi e così non ci resta che assistere a questa guerra fatta di comunicati stampa al fulmicotone.
“Denaro – prosegue la nota – invece di colmare questo deficit di legittimazione democratica, coinvolgendo i segretari di 7 circoli nelle scelte, più il responsabile del costituendo circolo di Ispica, continua a dimostrare la propria scarsa sensibilità democratica facendo tutto da solo, o peggio, decidendo con il gruppo di comando ipparino senza consultare nessuno”.
Oggi tutto il contendere è nel chi dovrà aprire la festa dell’Unità, la segreteria del partito vuole il presidente dell’assemblea provinciale, ma questa scelta è stata bollata, dagli autori della nota, come una mera “provocazione, dopo il danno, la beffa. Fare aprire – si legge nella nota – la festa della (Dis)Unità al putativo, ma contestato nel metodo, presidente dell’assemblea provinciale in barba al partito e in barba alla commissione regionale di garanzia che ancora si deve pronunciare. Questo – concludono ironicamente – ci rassicura molto sull’animo di condivisione e di dialogo con cui Denaro caratterizzerà il suo mandato”. Adesso non possiamo che aspettare la risposta del segretario provinciale.