M5S. Gianluca Leggio, quando l’abito non fa il monaco
L’intervento in Consiglio del consigliere Leggio merita particolare attenzione e perciò abbiamo deciso di dedicargli, tutto un articolo. Parla di difesa del territorio e della nostra economia, di chi lavora la terra e di educazione alimentare. Certo, enucleare il senso ultimo dei suoi interventi non è mai cosa facile, ma, ormai, a ciò ci siamo abituati. Al consigliere Leggio piace parlare, anche se la retorica, ad oggi, non è il suo tratto distintivo, ma le intenzioni, le idee, sono buone ed assolutamente condivisibili.
Parla di dazi doganali tra Usa e Unione europea e di come questi determinano la nostra economia, parla di trattati internazionali, spiega, scusandosi, di certe lentezze dell’operato dei 5 stelle, in Comune, alla Regione, a Roma ed in Europa. Qualsiasi piano strategico, è questo il senso della sua denuncia, noi possiamo pensare di fare, dobbiamo scontrarci con logiche, dinamiche, pressioni economiche a noi sovraordinate. “La nostra volontà – dichiara – viene annichilita da soggetti più forti di noi”. Pare che il consigliere abbia capito oggi che l’economia, da circa un secolo a questa parte, determina unilateralmente la politica e le scelte delle nazioni, anche di quelle più grandi e potenti, tra le quali è veramente difficile annoverare il Bel Paese. Ma questo Leggio lo sa, il fatto è che adora argomentare le sue tesi e per far ciò parte da lontano, da molto lontano, è come se dovesse compiacere un chissà chi in un chissà dove, ma come abbiamo già detto, le idee sono buone e speriamo che il suo appello non venga ignorato dalla Giunta.
Parlare della terra, di territorio e perciò degli agricoltori e degli allevatori, è solo l’escamotage per invitare l’Amministrazione a rendersi conto del ruolo che il servizio di refezione scolastica svolge o potrebbe svolgere. La qualità del cibo deve essere ottima, i prodotti devono essere biologici, ma per il consigliere bisogna andare oltre. Parla di farine non raffinate, per esempio, di incentivare l’utilizzo di prodotti a km 0, è un altro esempio, perché solo così si garantisce una certa qualità del cibo, si aiutano i nostri produttori e, sopratutto, si educano i nostri bambini ad un’alimentazione sana. L’educazione al gusto ed al buono perciò devono essere, è questo il suo auspicio, tra i principi ispiratori di chi domani avrà l’incombenza di scrivere il capitolato d’appalto per il nuovo servizio di refezione scolastica. Verrà ascoltato? Speriamo di sì.