I Revisori dei conti bocciano la manovra finanziaria del Comune di Modica
“Quanto avvenuto nell’ultima riunione del Consiglio comunale – dichiara Vito D’Antona, consigliere comunale di Sel – in merito alla modifica del Piano di Riequilibrio non può passare inosservato”.
“Al solito la modifica, per la terza volta – continua D’Antona – viene sottoposta al Consiglio l’ultimo giorno utile; ancora una volta, poi, la proposta dell’Amministrazione comunale viene bocciata dal Collegio dei Revisori dei Conti, il quale obbliga l’Amministrazione a presentare in tutta fretta un emendamento, dimostrando anche in questa circostanza superficialità e assenza di dialogo con l’organo di controllo.
Nel merito, non abbiamo potuto accettare il principio che il Piano venisse integrato con la previsione, a partire dal 2014 e per i prossimi sette anni (ben oltre la durata di questa Amministrazione), della Tasi, la nuova tassa che l’Amministrazione ha voluto introdurre in una misura ritenuta eccessiva e senza detrazioni, che colpirà pesantemente, già dal prossimo 16 ottobre, in modo indiscriminato le famiglie e le imprese modicane, anche in presenza della sola prima casa di abitazione”.
“In questo modo Modica si avvia ad essere tra le città della provincia con la più alta tassazione a carico dei cittadini, mentre attorno a noi altri comuni cercano di alleviare il carico fiscale non introducendo la tassa, come già deliberato a Ragusa e a Monterosso Almo, o prevedendo detrazioni, come a Vittoria.
Ci mostriamo, inoltre, seriamente preoccupati per la città quando si sceglie, come sta facendo l’Amministrazione, di procedere al risanamento finanziario del Comune incrementando in modo azzardato e pericoloso, fino a raggiungere la cifra complessiva di circa quattordici milioni di euro, l’Imu, l’Ici e la Tarsu degli anni precedenti, a fronte di riscossioni che per le stesse voci nei primi otto mesi dell’anno non sono andate oltre il sei per cento.
A differenza di quello che pensa l’Amministrazione Comunale – conclude il consigliere – riteniamo la situazione finanziaria del Comune ancora in piena emergenza; il risanamento passa per una politica di equilibrio tra entrate, senza elevare la tassazione, ed il contenimento dei costi, evitando le spese non indispensabili”.