Randello. Le carte finiscono in Procura

Lo scandaloso tentativo di privatizzazione della spiaggia di Randello, una delle poche ancora naturali nell’areale ibleo, potrebbe avere risvolti giudiziari.
Legambiente Ragusa ha infatti presentato un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Ragusa, basandosi su quanto finora emerso dai documenti visionati dall’Associazione, sulle disposizioni delle normative vigenti e sul Piano paesaggistico.
Ciò a seguito del fatto che Il S.U.A.P. di Ragusa nello scorso mese di dicembre ha trasmesso all’Ufficio Sviluppo del Territorio di Ragusa (già Ufficio Provinciale Azienda Foreste Demaniali) e alla Soprintendenza ai Beni culturali e Ambientali di Ragusa la pratica 73/13 della ditta Donnafugata Golf Resort spa relativa alla realizzazione di uno stabilimento balneare in c.da Randello.
E qui le cose si fanno poco chiare.
Infatti Il 2/4/2014 con prot. 1678 l’Ufficio Sviluppo del Territorio di Ragusa ha espresso parere favorevole alla realizzazione delle opere, così come ha fatto la Soprintendenza ai Beni culturali e Ambientali di Ragusa con nota n. 644 del 13/3/2014. Ma fra le opere autorizzate ci sono due strutture in legno con bagni e fossa Imhoff, docce, una tettoia ed una passerella di accesso alla spiaggia che, in base al D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia” ed alla Legge 23 maggio 2014, n.80 Conversione, con modificazioni, del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47 “Misure urgenti per l’emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015”, sono da considerare nuove costruzioni con la conseguente necessità di richiesta del rilascio da parte del comune di Ragusa di concessione edilizia, al momento non rilasciata.
Inoltre la realizzazione di nuove costruzioni non è consentita nel sottopaesaggio 6h denominato “Aree boschive di Randello e Grassullo” compreso nel paesaggio locale 6 “ Santa Croce Camerina”, livello di tutela 3 del Piano Paesaggistico di Ragusa (vedi box allegato).
Inoltre, così come specificato dal Piano di Gestione approvato e già attivo, iniziative quali la realizzazione di stabilimenti balneari non risultano possibili all’interno del SIC “ITA 08008 Punta Braccetto- C/da Cammarana”, area in cui ricadono le opere previste.
Infine nel verbale del 28/05/2014 di consegna di terreno demaniale da parte dell’Ufficio Sviluppo del Territorio di Ragusa alla società Donnafugata Golf Resort, si afferma che la ditta può procedere alla realizzazione delle opere previste nel progetto di fruizione in quanto fornita di tutte le autorizzazioni e nullaosta previsti dalla normativa vigente. Ma fra le autorizzazioni previste c’è la concessione edilizia e questa non risulta sia stata rilasciata dal Comune di Ragusa.
Per l’Associazione ambientalista quindi vi era materiale documentario a sufficienza per segnalare i fatti alla Procura di Ragusa affinchè possa verificare se nelle procedure di rilascio dei pareri da parte della Soprintendenza di Ragusa e dell’Ufficio Sviluppo del Territorio di Ragusa si ravvisino violazioni di legge.

di Redazione15 Lug 2014 09:07
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