L’Asp di Ragusa risponde alle accuse dei deputati regionali del M5S

L’Asp 7 di Ragusa risponde con un comunicato stampa alle accuse rivoltegli dai deputati regionali del Movimento cinque stelle in merito alle graduatori più volte modificate per l’assunzione degli operatori socio sanitari.

In ordine alla pubblicazione di una graduatoria il 1° ottobre poi modificata due volte fino all’approvazione della graduatoria definitiva con delibera n.96 del 23.01.2014 si rappresenta quanto segue: Con delibera n. 1043 del 16.05.2013 viene indetta pubblica selezione ai sensi della legge regionale 15/2004 per la formazione di apposita graduatoria avente validità triennale per incarichi in posti di Operatore Socio Sanitario. Il 1° ottobre viene pubblicata sul sito www.asp.rg.it una bozza di graduatoria provvisoria, al solo fine di consentire a tutti i candidati di presentare eventuali controdeduzioni relative alla propria posizione in graduatoria e ciò nel rispetto del principio costituzionalmente sancito di trasparenza e legalità dell’azione amministrativa. A seguito delle operazioni di riesame delle stesse si è proceduto a riformulare la citata graduatoria pubblicandola in data 25.11.2013 e approvandola definitivamente con delibera 96/2014.

Il “lamentato uso spregiudicato e poco cristallino” del diritto alla riassunzione previsto dall’art.49 della legge regionale n.15/2004 si riferisce a una precedente graduatoria formulata a seguito di pubblica selezione indetta giusta delibera 1873 del 15.05.2009 ai sensi dell’art.49 della Legge Regionale 15/2004 il cui comma 3 prevede espressamente che “I lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo determinato mantengono la posizione rivestita nell’ambito delle graduatorie ed hanno diritto,in conformità alle previsioni dei contratti collettivi di comparto, alla riassunzione presso le amministrazioni,enti e aziende, per lo svolgimento con le medesime mansioni di attività di carattere stagionale o ricorrente, entro l’arco temporale di 12 mesi dalla cessazione del precedente rapporto di lavoro, purché facciano valere tale diritto entro tre mesi dalla medesima cessazione”.Per quanto sopra l’operato dell’Azienda è perfettamente legittimo, in quanto avvenuto nel pieno rispetto delle disposizioni normative regionali e nazionali vigenti in materia.
Pertanto le affermazioni riportate negli ultimi articoli apparsi sulla stampa appaiono superficiali e infondati nel merito. Sarebbe bastato semplicemente acquisire dal Settore Personale le opportune informazioni per evitare di creare allarmismo pubblico che nuoce sicuramente all’immagine dell’Azienda.

di Redazione17 Mar 2014 12:03
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