Troppi cartelloni pubblicitari.

Se ne stanno accorgendo solo ora ma è già un bel passo avanti. La Procura della Repubblica di Catania si sta interessando al grande business della pubblicità negli spazi cittadini. Le città siciliane sono strapiene di pubblicità su cartelloni. Anche a Ragusa come a Palermo agiscono le grandi concessionarie pubblicitarie nazionali in collaborazione con le locali. Non si sgomita, anzi. Un’organizzazione efficiente che non suscita reazioni. Insomma, non si pestano i piedi, perché c’è spazio per tutti, perché le regole sono state abbandonate da tempo a Palermo, dove non esiste un piano regolatore degli impianti pubblicitari,a Catania, dove esiste e non si capisce come venga applicato stando agli esposti presentati, e a Ragusa dove in pratica è la stessa cosa. A Catania si dice ci siano “macroscopiche storie di illegalità e inerzia nei controlli da parte delle autorità preposte”. Sono sotto gli occhi di tutti “gli enormi cartelloni che adornano la nostra già ben addobbata Catania”. E a Ragusa? Nonostante il codice stradale dica esattamente dove è possibile sistemare i tabelloni, ad esempio assolutamente non nelle rotatorie e agli incroci, in città non c’è curva o rotatoria dove i tabelloni facciano bella mostra di se, distraendo gli automobilisti. Ragusa forse dispone di un Regolamento per le affissioni pubblicitarie. Non ne siamo sicuri ma ricordiamo che ai tempi della giunta Arezzo era stato approvato in giunta un Piano degli impianti pubblicitari ma crediamo che pochi ne siano al corrente. Infatti oggi una larga parte degli impianti pubblicitari sembrano illegittimi e collocati in posizioni diverse e questo rende il sistema pubblicitario anomalo perchè si vende sottocosto e facendo concorrenza sleale. Infatti se non si pagano le tasse e si mettono più cartelloni del giusto è chiaro che si può offrire la pubblicità a prezzi stracciati pur di fare cassa. sospetto è che ci sia dell’altro, una vecchia consuetudine clientelare con cospicui vantaggi per i padroni del vapore, che sono pochi ed intoccabili, e presidiano la pubblicità nelle piazze più importanti della Sicilia. A Palermo l’invasione dei cartelloni pubblicitari ha messo in ombra i tesori architettonici della città, fermandosi sulla soglia del monumento di maggior pregio, la Cattedrale, che per mesi è stata oscurata da un enorme cartellone. Di questa realtà ci si dovrebbe occupare con attenzione. Il settore dovrebbe essere sottoposto ad indagine amministrativa e, finalmente, regolato.
Qualcuno si chiederà se la giungla pubblicitaria meriti tanta attenzione, visto che la monnezza sommerge i palermitani, e Catania è immersa nel traffico fino al collo e le città come Ragusa soffrono per mancanza di fondi. Ci sono alcuni buoni motivi per occuparsi della giungla pubblicitaria: le affissioni e gli impianti pubblicitari sono il canale privilegiato della pubblicità nazionale ed internazionale, e quindi decidono la sorte dell’informazione siciliana; le campagne pubblicitarie – pubbliche e private – possono essere assegnate a “pool” di concessionari-editori che dispongono dell’intero pacchetto, tagliando fuori tutti gli altri; i bandi pubblici, come ha dimostrato una inchiesta della Procura di Palermo, sono stati monopolizzati da concessionari pubblicitari-editori, che hanno intascato un mare di soldi pubblici in cambio di niente (Ciapi). Il Grande Business poggia sulle relazioni politiche. Le campagne elettorali sono costose, le concessionarie pubblicitarie aiutano chi è in difficoltà, e s’ingraziano così le autorità competenti, direttamente od attraverso i buoni uffici dei beneficiati. La regione Siciliana, ma anche i grandi Comuni, spendono molti quattrini per le campagne pubblicitarie su cartelloni e così più spazi ed impianti ci sono, meglio è. Per questa ragione i concessionari pubblicitari sono entrati nel mondo dell’editoria e gli editori nel mondo della pubblicità. Si chiude il cerchio e si “oscurano” le città con cartelloni e impianti pubblicitari invasivi e, talvolta, pericolosi. Una considerazione finale. Noi parliamo di questo problema anche per difendere in nostro pane quotidiano. I cartelloni sono facili da montare e durano una vita. Le fatturazioni possono essere facilmente rivedute e corrette. A buon intenditore poche parole!!!