San Giorgio ed i commenti dei lettori

La festa di san Giorgio porta con se ancora delle polemiche. In un altro articolo dal titolo ” E’ qui la festa” abbiamo pubblicato un commento del sig. Giovanni che lamentava le forti spese che sono state affrontate per la festa, vedi fuochi d’artificio, senza pensare a chi ha bisogno di aiuto. Come è giusto che sia qualcuno è stato subito pronto a rispondere. Per noi è un piacere pubblicare commenti e dibattiti che si mantengano nell’ambito della correttezza e dell’educazione, senza passare nel campo delle offese personali, delle considerazioni sulla moralità politica di questo o quel personaggio. Ma non daremo invece spazio a giudizi sboccati che vengono espressi basandosi su dicerie e comunque senza conoscere la realtà dei fatti. Detto questo ecco due commenti, firmati, di risposta all’articolo suddetto.
“Rispondo al direttore e al sig. Giovanni. Premetto che non faccio parte di alcun comitato ma, con rammarico, mi sento colpito. La festa di San Giorgio ha sempre portato problemi con sé, per invidia, di certo, o solo per il gusto di vederla morire. Chi dice a lei, sig. Direttore e a lei sig. Giovanni, che non ci siano state offerte per gli indigenti? Vi assicuro che dalle parrocchie di Ibla e dal comitato arrivano numerosi aiuti alle famiglie che hanno “davvero” difficoltà Eh già vi dico questo perché ho visto che l’80/90% di coloro che si dicono bisognosi e non possono comprarsi il pane, hanno sempre come acquistare sigarette, iphone, gratta e vinci e così via…eppure, nonostante i fuochi d’artificio, qui a Ibla si trova sempre come aiutare i bisognosi. Certo, nessun può imporre a un altro in quale modo o nei confronti di chi essere caritatevole, e soprattutto, nonostante si dicano un mare di castronerie sulla “mondanità” della festa del patrono, qui ci si sente in dovere di non “pubblicizzare” le proprie elemosine. Vi assicuro che per ogni dieci euro spese per le bombe ce ne sono stati altrettanti per la gente bisognosa. Riguardo ai “nomi noti” dello spettacolo, credo sia meglio dare spazio a giovani esordienti piuttosto che favorire chi un nome lo ha giá costruito, e gli esordienti sanno, o dovrebbero sapere, che la “gavetta” si paga…. Se fosse stato invitato un personaggio noto avreste detto che sarebbe stato meglio destinare quei soldi a questo e quello. Per concludere, quelle grida della domenica notte, pre fuochi, non erano riferite ai prefetti o ai questori, e questo anche un bambino dell’asilo lo avrebbe capito, a quei personaggi che escono la testa nei periodi pre-elettorali, che continuano a far false promesse, illudendo e dando false speranze a gente davvero bisognosa. Erano per loro quei “buffoni” e quei fischi non per chi si era distinto nello svolgimento delle sue mansioni. I cittadini ragusani sono stanchi di vederli sorridere alle spalle di chi sta male, ed é per questo che si é preferito un artistico spettacolo piromusicale alle parole atone di gente senza credo. Concludo chiedendo al direttore, quanti dei contributi regionali destinati alle emittenti, o degli introiti della pubblicità fate avere ai terremotati? O anche voi, come noi, agite nel silenzio, senza far sapere alla mano sinistra ciò che fa la destra? Grazie e buon lavoro” Firmato Salvatore Tribastone.
( Non facciamo commenti sull’ultima frase che fa riferimento ai contributi per le emittenti. Salvatore ha notizie ben lontane dalla realtà almeno per quanto riguarda l’emittente a noi collegata)
Veniamo ora all’altro intervento.
” E veramente strano e oltremodo sospetto il fatto che il signor giovanni si ricordi dei terremotati e degli indigenti solo in occasione dei festeggiamenti del Patrono di Ragusa S.Giorgio e dimentichi guarda caso che anche in occasione dei festeggiamenti per S.Giovanni gli enti pubblici hanno dato sempre gli stessi contributi che ha ricevuto San Giorgio. (vedi delibere comunali atti ufficiali ) i quali sono stati spesi anche per i fuochi di artificio di mezzanotte oltre che per le altre spese che una festa patronale richiede. Consiglierei al caro signor giovanni una cura per la memoria perché si ricordi anche delle altre feste dove si sparano fuochi, oltre che delle cure termali anti partigianato nel senso cattivo della parola partigiano e non certo nel vero senso del termine, visto che ci siamo, già dall’anno scorso, accorti che soffre da sindrome cronica anti S.Giorgio aggravata da complesso di inferiorità. Per il resto vorrei al di la della polemica con questo signore che non ha il coraggio di firmare o mettere la faccia alle proprie elucubrazioni, sottolineare le lacrime i sentimenti di gioia delle centinaia di anziani commossi al passaggio del simulacro del Patrono San Giorgio per le strade del quartiere superiore e la straordinaria accoglienza tra grida di giubilo delle comunita’ Cattedrale, Ecce Homo e Maria Ausiliatrice. Inoltre per dovere di cronaca quest’ anno come anche l’anno scorso una ingente parte della raccolta e’ stata destinata ai poveri. E mentre che ci siamo ricorderei al signor giovanni che la festa del Patrono di Ragusa S.Giorgio richiama ogni anno migliaia di fedeli e turisti che da soli in quelle giornate di festa creano un movimento economico che riesce a far respirare molte imprese locali le quali sono purtroppo vessate da questa crisi che attanaglia anche la nostra città. Siamo a disposizione del signor giovanni”. Firmato Gianni Giannone.
Per concludere ricordiamo che pubblicheremo solo commenti che non contengono parolacce e offese di alcun genere
Al signor G.O. vorrei ricordare oltre a ciò che hanno scritto gli amici Giannone e Tribastone che sparare a zero sulla festa di S.Giorgio non fa male solo al quartiere di Ibla ma all’intera città di Ragusa.
Non si può limitare al discorso della banda(che riguarda in primo piano il commissario Rizza e non il comitato in prima persona)e ai fuochi d’artificio quando come ricorda il Dottor Giannone la festa ha portato un giro di 100.000 persone durante i tre giorni della festa facendo lavorare come non mai durante l’anno le attività commerciali a Ragusa Ibla.
Voglio ricordare al signor g. dell’aspetto religioso della festa.Gente con le lacrime,commossa all’entrata del simulacro(per la prima volta nella storia del santo)alla chiesa dell’Ecce Homo e dei Salesiani.Il Santo Patrono ha fatto sosta anche nelle chiese di Santa Lucia e San Giovanni assistendo ad un vero e proprio momento di preghiera che il Signor G. non cita neanche.Non cita neanche il gemellaggio con Modica,Piana degli Albanesi e Malta con il consueto scambio di doni tra le chiese accomunate tutte dalla devozione per S.Giorgio.Infine vorrei approfondire il tema del Premio Ibla.Siamo arrivati alla 16° edizione,la città ha visto premiata gente come Caselli,Gorbacev,Grasso,Santoro per fare quattro nomi ma la stampa e le emittenti locali ogni anno a mala pena ne parlano.Quest’anno nessun contributo da nessun ente per il premio tutto a carico del Prof.Sortino però poi per altre manifestazioni che vedono personalità di gran lunga inferiore i soldi ci sono sempre.A buon intenditore poche parole.
Giovanni Sortino
Cari amici, caro Gianni, Salvatore, Giovanni, caro direttore forse si sta confondendo il senso del dissenso manifestato in piazza alla apparizione di qualche personaggio politico ed il dissenso non è “partigiano”, non è il dissenso per quel politico, ma piuttosto la pura espressione di uno stato di disaggio dal quale non se ne può uscire se non con la manifestazione della propria disapprovazione. Vedete, quando guardo uno spettacolo in televisione e non gradisco la pubblicità del dentifricio ho in mano la mia arma micidiale, quella che mi dà la sensazione di padronanza, il telecomando e lo uso subito, istintivamente per alleviare il fastidio, ma quando sono in piazza, stretto tra una folla di “credenti” non ho altra via di fuga se non quella di manifestare il mio dissenso verso chi mi propina tale spettacolo con il forte sospetto della premeditazione.
Mi viene imposto qualcosa che inequivocabilmente limita la mia indipendenza, la possibilità di cambiare canale.
E che la cosa fosse premeditata era molto facile da prevedere in considerazione del momento pre-elettorale e vedete le emittenti l’avevano intuito a tal punto da evitarci in diretta una stupida passerella. I premi potevano essere consegnati certamente da altre figure illustri non necessariamente politici, ma chi organizza è politico e politicizzato e non può esimersi dal richiamo politico. Ed allora “tutto fa brodo” anche il dissenso, anche i fischi, purché se ne parli e noi stiamo al gioco e stiamo a commentare, a criticare ora l’uno ora l’altro, ma la festa non era quella di San Giorgio ?. Non era forse il momento d’incontro tra una folta e stimata comunità di credenti ed una folla che ha come unico scopo lo spettacolo? Vedete se anche uno solo è sceso a Ibla per i fuochi di artificio ed alla fine, contagiato da tanta espressione di fede, si è fermato un attimo in chiesa per una preghiera, per una riflessione, allora la festa ha avuto il suo vero motivo di essere, perché quell’umile agnellino ha veramente riempito l’ovile, ha messo a tacere i caproni. Vedete questo è il vero valore della festa, questo è stato il vero valore da sempre, da quando è stata istituita e tale sarà fin quando i “credenti” vorranno incrementare la loro famiglia e non sarà certo la politica a deviare il corso di questa bella storia e la volontà di chi ci crede e di chi è creduto e venerato. La vera povertà non è quella degli indigenti, ma la nostra e purtroppo non basterà nessuno contributo di nessuna associazione per alleviare il nostro quotidiano disaggio. La fede non divide, ma unisce proprio nel nome della fede. Chi non crede crederà, prima o poi. Da quanti anni si festeggia San Giorgio ?
Rispondo sempre al signor g. e in parte al signor Zeno.
Qui di seguito la lettera aperta diffusa da don Giorgio Occhipinti, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, in relazione ai commenti vari riguardanti i solenni festeggiamenti in onore di San Giorgio.
“Appoggio in pieno e posso testimoniare di persona (in quanto ho partecipato come Ufficio diocesano di Pastorale della salute) quanto affermato dal parroco del Duomo, padre Pietro Floridia. Nella giornata di sabato, infatti, la chiesa è stata protagonista di un continuo pellegrinaggio da parte di tanta gente fra cui, appunto, i destinatari di tale iniziativa: anziani, malati e portatori di handicap che, fra preghiere e alcune lacrime rivolte al santo, ringraziavano i sacerdoti e gli organizzatori per questa bella permanenza del Patrono in Cattedrale, nella parrocchia Santissimo Ecce Homo e nella parrocchia Maria Ausiliatrice. Oltre ai bambini dell’istituto Giovanni Pascoli che hanno onorato il giovane santo con le loro semplici preghiere, poesie e i loro originali lavoretti, il momento più commovente è stato poi il pomeriggio: all’ultima celebrazione eucaristica, con una chiesa gremita di fedeli, è seguita la solenne e gioiosa processione per le vie dei territori parrocchiali dell’Ecce Homo e di Maria Ausiliatrice. Durante il percorso della processione, non sono mancati altri momenti di preghiera e di silenzio; brividi di commozione per i presenti quando la statua del santo Patrono è stata fatta fermare davanti all’abitazione di un infermo ormai immobile nel letto e io stesso sono entrato in casa per dargli la benedizione. Una sosta che ha dato conforto all’ammalato e speranza ai familiari che lo assistono. Altra sosta significativa e commovente in corso Mazzini per un altro momento davanti alla statua della Vergine di Lourdes con una preghiera, attraverso l’intercessione di S. Giorgio, per tutti i sofferenti e le situazioni di fragilità della città di Ragusa. Tramite un’immaginetta contenente un’orazione coralmente recitata dai fedeli si è creato un momento di preghiera molto commovente che ha coinvolto intensamente i devoti partecipanti alla processione. Ho partecipato a tutta la processione di sabato con tanta gioia e devozione. Come afferma padre Floridia, la festività patronale di San Giorgio, come si sa, è caratterizzata da numerosi momenti di folklore e spettacolo, ma non mancano i momenti di raccoglimento e di profonda fede; quest’anno sono stati sotto gli occhi di tutti e mi auguro che abbiano toccato anche il cuore di tutti. Un grazie di cuore a padre Floridia e alla comunità parrocchiale di S. Giorgio per l’intensa iniziativa carica di spiritualità e solidarietà e per l’opportunità di avermi fatto partecipare ai momenti di preghiera per gli ammalati”.