RAGUSA - Movida e salute possono coesistere? La palla passa ai giovani
RAGUSA - Movida e salute possono coesistere? La palla passa ai giovani
Tra poco più di 72 ore ci si addentrerà nell'ultimo sabato sera di maggio e la movida ragusana, stando alla situazione dello scorso weekend, sembra essersi insediata con prepotenza e sprezzo del pericolo nella vita dei giovani, e non solo, cittadini iblei. La fase 2 è iniziata all'insegna del mancato rispetto delle norme relative al distanziamento sociale e all'utilizzo dei dispositivi di protezione. All'indomani del primo vero sabato di movida, concentratasi nella fattispecie nelle vie del centro di Marina di Ragusa, non si era fatta attendere la replica del sindaco Peppe Cassì, che si era detto pronto a disporre l'immediata chiusura anticipata dei locali e il blocco delle strade interessate. Fondamentale, in questa direzione, che il senso di responsabilità dei cittadini la faccia da padrone nell'ottica di una movida controllata e all'insegna del rispetto delle regole. In tal senso a giocare un ruolo decisivo, oltre alle forze dell'ordine che fino a oggi hanno effettuato più di 60.000 controlli, sono anche i gestori dei locali, chiamati a sollecitare gli avventori a rispettare le norme sul distanziamento sociale e a utilizzare i dispositivi di protezione. A loro il compito di porgere lo sguardo - come sottolineato ieri dal prefetto di Ragusa Filippina Cocuzza - anche all'esterno del proprio locale al fine di scongiurare assembramenti e conseguenti sanzioni. Lecita, alla luce della noncuranza che ha caratterizzato il primo weekend di movida ragusana, la preoccupazione di istituzioni e cittadini in vista della stagione estiva. Il Covid -19 ha segnato le vite di tutti e le notizie relative a un calo dei contagi fanno di certo ben sperare. Risulta assolutamente fuori luogo, però, illudersi che il virus sia stato annientato e che non esista pericolo di contagio. I giovani rappresentano la categoria maggiormente interessata nell'ottica della movida by night, pertanto da loro deve passare parte del rilancio della comunità e della vita quotidiana, nell'attesa che la scienza faccia il suo corso. L'estate è vicina: palla ai giovani.
Saltano le vacanze, ma non solo - Anche le famiglie ragusane vedono nero il proprio futuro
Saltano le vacanze, ma non solo - Anche le famiglie ragusane vedono nero il proprio futuro
Il rapporto Confcommercio-Censis evidenzia come pure le famiglie del Ragusano vedano “nero” il proprio futuro e quello del Paese. Il 30% questa estate non farà vacanze mentre sono saltati gli acquisti di mobili, auto ed elettrodomestici. L’associazione di categoria ha proposto un dossier specifico che riflette le ripercussioni sull'economia, anche locale, causate dalla pandemia. “A causa della crisi sanitaria e del conseguente lockdown – sottolinea il presidente provinciale di Confcommercio Ragusa Gianluca Manenti – il 42,3% delle famiglie anche nel nostro territorio ha visto ridursi l’attività lavorativa e il reddito, il 25,8% ha dovuto sospendere del tutto l’attività e il 23,4% è finito in Cig. Dallo studio emerge, inoltre, che quasi sei famiglie su dieci temono di perdere il posto di lavoro e che resta molto ampia la fascia di chi, dopo la riapertura del Paese, guarda al futuro con pessimismo: il 52,8% vede “nero” per la propria famiglia, percentuale che sale al 67,5% con riferimento alle prospettive del Paese. Per quanto riguarda i consumi, infine, il 23% ha dovuto rinunciare definitivamente all’acquisto di beni durevoli (mobili, elettrodomestici, auto) già programmati e il 48% a qualunque forma di vacanza (weekend, ponti, Pasqua, vacanze estive). A questo proposito, oltre la metà delle famiglie non ha programmato nulla per il prossimo futuro e circa il 30% rimarrà a casa non avendo disponibilità economica (percentuale che sale al 57% per i livelli socioeconomici bassi). Solo il 9,4% si permetterà il “lusso” di partire ma con una riduzione di budget e di durata. Il rapporto Confcommercio Censis delinea, dunque, un paese in forte difficoltà e mai così preoccupato. In sintesi, produzione lenta; rischio disoccupazione; crollo della fiducia e dei consumi. Diventa necessario reagire in maniera più decisa. Subito più liquidità alle imprese, più investimenti a cominciare dallo sblocco dei cantieri. Meno tasse e meno burocrazia. Solo così si può ricostruire l’economia e la fiducia dei ragusani e del resto degli italiani”.
Vertice in Prefettura: linee guida per una "movida" secondo le regole
Vertice in Prefettura: linee guida per una "movida" secondo le regole
Nella giornata di oggi, martedì 26 maggio, si è riunito il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto Filippina Cocuzza, con la partecipazione del Questore, dei Comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e di tutti i Sindaci accompagnati dai Comandanti delle Polizie Municipali. All'incontro hanno presenziato inoltre il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, il Comandante della Capitaneria di Porto di Pozzallo, il rappresentante dell'Azienda Sanitaria Provinciale, il Comandante della Polizia Provinciale e i vertici della Camera di Commercio, delle Associazioni imprenditoriali e delle Organizzazioni sindacali di categoria. Il tema principale dell'incontro odierno è stato il rafforzamento dei controlli finalizzati a verificare l’osservanza del divieto di assembramento nei luoghi della movida ragusana. "L’incombente stagione estiva e il graduale ritorno all’ordinario svolgimento delle attività sociali e commerciali, ha sottolineato il Prefetto, richiedono, nell’attuale emergenza di carattere sanitario, la imprescindibile necessità di proseguire scrupolosamente nell’adozione di comportamenti appropriati e responsabili. Le attuali disposizioni, infatti, la cui efficacia, salvo proroghe, è stata fissata fino al 14 giugno p.v., prevedono, in relazione ai vari ambiti di applicazione, specifiche misure di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale che impongono, innanzitutto l’esigenza di adottare, in modo assolutamente uniforme in tutto il territorio della provincia, da parte delle Amministrazioni comunali, adeguate misure di prevenzione e di contrasto verso eventuali atteggiamenti non rispondenti alle prescrizioni previste". Dopo aver ribadito l’attualità del divieto di assembramento che purtroppo, in alcuni territori è già stato inverosimilmente disatteso, il prefetto ha evidenziato la necessità di ricercare tutte le misure possibili per bilanciare l’emergenza di carattere sanitaria con il bisogno di socialità, tenendo ben presente che occorre dare assoluta prevalenza alla tutela della salute di tutti i cittadini, non sottovalutando, nel contempo, l’importanza della graduale ripresa delle attività economiche.
"Bisogna, pertanto, regolamentare con nuove soluzioni e modalità la cosiddetta “movida serale”, non soltanto con l’impegno di Istituzioni e Forze dell’ordine che, fino ad oggi, hanno già effettuato circa 60 mila controlli e che non mancheranno di rafforzare ulteriormente le misure di vigilanza anti assembramento, ma soprattutto con la collaborazione di tutta la collettività, il contributo reale e fattivo di ciascuno e con una forte assunzione di responsabilità non solo di ogni singolo cittadino ma anche dei rappresentati delle categorie imprenditoriali. In tal senso un forte appello è stato rivolto, appunto, ai rappresentanti delle Associazioni di categoria presenti alla riunione esortandoli ad assumere un ruolo preminente nei confronti degli iscritti, in particolare dei gestori dei locali, al fine di “sollecitare” nei confronti degli avventori l’utilizzo della mascherina e la pratica costante del distanziamento sociale, “porgendo lo sguardo”, con responsabilità, anche all’esterno del loro locale per scongiurare assembramenti e conseguenti possibili sanzioni". Il Prefetto ha poi suggerito ai Sindaci alcune soluzioni finalizzate a favorire l'attuazione di comportamenti conformi alle attuali regole comportamentali. Ha infatti invitato i sindaci ad attivare le associazioni di volontariato per sensibilizzare i giovani sui comportamenti da tenere e sull’importanza del rispetto delle misure di sicurezza per contrastare la diffusione del coronavirus, in particolare sul corretto utilizzo delle mascherine e sul mantenimento del distanziamento sociale. Ha, inoltre, suggerito di valutare, con la celerità che la situazione attuale richiede, l’adozione del cosiddetto “Accordo di vicinato” con il quale sarà possibile, anche il concreto e responsabile coinvolgimento della collettività amministrata che così saprà meglio comprendere gli sforzi compiuti finora dalle FF.OO. e dalla Polizia Municipale e potrà collaborare, attraverso i coordinatori individuati, con pieno senso di responsabilità per segnalare situazioni di criticità. Il prefetto ha inoltre proposto di considerare la possibilità offerta dall’articolo 208 del Codice della strada per le assunzioni di personale stagionale di vigilanza, che consentirebbe di implementare le risorse delle rispettive polizie municipali e di impegnarli in controlli mirati, soprattutto nelle ore serali e notturne, come già attuato dal Comune capoluogo. Infine, nei casi di reiterati comportamenti indisciplinati ha evidenziato che l’Ordinanza del Presidente della Regione, n. 21 del 17 maggio 2020, all’articolo 16, consente ai Sindaci la “chiusura temporanea di aree pubbliche o aperte al pubblico” nelle ipotesi in cui “non sia possibile garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale e delle disposizioni di prevenzione indicate.
Pertanto, nel caso in cui in alcune aree cittadine si presentassero concrete ed obiettive difficoltà ad effettuare efficaci controlli o non fosse possibile assicurare l’osservanza delle misure, saranno i Sindaci a valutare l’opportunità di interdirne la fruizione. Il Prefetto inoltre, ha rammentato che l’attuale cornice di sicurezza consente, già dalla data del 18 maggio u.s., le “manifestazioni pubbliche”, sebbene soltanto in forma statica. A partire dall’8 giugno 2020, saranno consentiti gli eventi e gli spettacoli con presenza di pubblico, ovviamente subordinandoli alle necessarie autorizzazioni di PS. e che dal 15 giugno potrà essere consentita l’apertura delle sale teatrali, delle sale da concerto e delle sale cinematografiche. Analogo richiamo è stato fatto anche sulle attività connesse agli “stabilimenti balneari e spiagge”, regolamentate da normativa regionale che al momento, autorizza soltanto le attività propedeutiche all’apertura degli stabilimenti medesimi, affidando ad uno specifico protocollo, con i rappresentanti della categoria, la data di avvio della stagione balneare, consentendo, nel frattempo, all’interno degli stessi l’apertura di bar e ristoranti. Sempre in tema di stabilimenti balneari, ha poi rammentato che il competente Assessorato Regionale al Territorio e all’Ambiente, ha più volte ribadito che tali strutture non possono essere adibite ad attività di “pubblico spettacolo”, quali discoteche e sale da ballo, mentre sono consentite attività di svago e di intrattenimento musicale e danzanti, quali attività complementari annesse alla balneazione o alla diretta fruizione del mare. Tali iniziative dovranno, tuttavia, essere contenute entro limiti di orario congrui, fermo restando il rispetto della normativa vigente per l’espletamento delle attività di intrattenimento musicale e l’acquisizione di tutte le autorizzazioni richieste, al fine di assicurare che i livelli di emissione sonora siano sempre conformi a quanto previsto dalla vigente normativa. A tal fine ha richiamato l’attenzione sulla necessità di continuare nelle buone pratiche intraprese anche nel corso delle precedenti stagioni estive di adottare ordinanze sindacali uniformi su tutto il territorio ibleo - che nell’attuale situazione di emergenza sanitaria favoriranno l’attuazione dei dispositivi di controllo da parte delle FF.OO e delle Polizie Locali - ricomprendendo, sia gli aspetti di sicurezza urbana e sanitaria che quelli della regolamentazione relativa alle emissioni sonore nei pubblici esercizi, nei luoghi pubblici e nei locali di intrattenimento.
"L’adozione di tali ordinanze contribuirà a favorire la vivibilità urbana ed a tutelare la tranquillità e il riposo dei residenti, mediante apposita regolamentazione degli orari, da uniformare, il più possibile si eviterà la cd. “trasmigrazione” di giovani da un territorio comunale all’altro, tanto più pericolosa e rischiosa perdurando tuttora l’emergenza sanitaria da coronavirus. I Sindaci hanno rappresentato la particolare vicinanza al tessuto sociale ed economico dei loro rispettivi territori manifestando la necessità di trovare il punto di equilibrio tra l’esigenza di sicurezza sanitaria e quella di tutelare l'iniziativa economica insieme al bisogno di socialità delle persone ed hanno, manifestando unanimamente la totale disponibilità alla adozione di Ordinanze sindacali sia in materia di safety che in materia di emissioni sonore uniformando in tutto il territorio provinciale gli orari di inizio e fine. Anche i rappresentanti delle Associazioni di categoria hanno assicurato un’attenta informazione e la più incisiva e puntuale sensibilizzazione nei confronti dei propri associati sia in relazione alle misure anticovid che in ordine al rispetto degli orari e al divieto di somministrazione di alcolici ai minori". A conclusione della seduta di Comitato, il Prefetto nel ringraziare tutti i presenti si è rivolta nuovamente ai Sindaci invitandoli a interpretare il proprio ruolo di “sensori” dei rispettivi territori per cogliere possibili comportamenti di interferenza nell’economia legale della criminalità i cui rischi di infiltrazione sono stati più volte rilevati nell’attuale contesto emergenziale.
Sanatoria edilizia - Stefania Campo (M5s): "Si riparta dalla rigenerazione urbana"
Sanatoria edilizia - Stefania Campo (M5s): "Si riparta dalla rigenerazione urbana"
Nella giornata di oggi, martedì 26 maggio, la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Stefania Campo ha ribadito il no dei pentastellati alla sanatoria edilizia proposta dal governo Musumeci. "Il tentativo di sanatoria edilizia dell’era Musumeci si rivelerà un ulteriore scempio per i centri storici siciliani. Abbiamo il dovere di fermare questa maxi speculazione edilizia prima che il Governo nazionale impugni la norma, qualora venga approvata. Io stessa ho depositato un emendamento che, cancellando la norma sui centri storici introdotta nel 2019 e già all'esame della Consulta, sbloccherebbe la contrapposizione fra organi istituzionali e ci consentirebbe di raggiungere l’obiettivo di una nuova pianificazione ragionata dei nostri centri storici. La sanatoria creerebbe ancora maggiore spopolamento e abbandono dei centri storici. Urgono invece norme utili a favorire la rigenerazione e il recupero urbano, sui borghi rurali, sul riutilizzo dei grandi immobili pubblici e privati ricadenti nel cuore delle nostre città, sull’auto-recupero degli immobili non di pregio, sul sostegno alle cooperative di quartiere e su decine di altre innovative, e ragionevoli, forme di moderna urbanizzazione. Bisogna superare lo stallo creatosi in merito alla modifica della legge sul recupero del patrimonio edilizio dei centri storici, che vede contrapposto il Consiglio dei ministri all’Assemblea regionale siciliana, allo stato attuale al giudizio della Corte Costituzionale. A tal propoisto ho presentato un emendamento al ddl in materia di edilizia attualmente all’esame della commissione quarta al fine di modificare la norma impugnata, considerato che, come si legge nell’impugnativa, la stessa "si pone in contrasto con le norme del Codice dei Beni culturali e del paesaggio che sanciscono la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione e che riservano alla competenza esclusiva dello Stato la materia dei beni culturali. In questa prospettiva abbiamo presentato anche un ulteriore ddl, denominato ‘cooperative di rigenerazione urbana’ finalizzato a una riqualificazione ordinata, articolata e omogenea, grazie ai principi dell’autorecupero associato. Questo ddl, che prevede contributi concessi in annualità costanti attraverso mutui agevolati per immobili ubicati nei centri storici di cui si abbia la piena proprietà sommato ad esempio al bonus del 110 per cento sulle ristrutturazioni messo in campo dal governo nazionale, sarà una boccata d’ossigeno per il recupero degli immobili di pregio".
Causò la morte dei due cuginetti: 9 anni a Rosario Greco
Causò la morte dei due cuginetti: 9 anni a Rosario Greco
Rosario Greco, l'uomo che l'11 luglio 2019 travolse e uccise con il suo suv i due cuginetti di Vittoria Alessio e Simone D'Antonio, mentre giocavano nei pressi della propria abitazione, è stato condannato a 9 anni di reclusione. Questa la sentenza del Gup del Tribunale di Ragusa Ivano Infarinato. L'uomo era stato trovato a sostanze alcoliche e stupefacenti ed era accusato di duplice omicidio stradale. Delusione e amarezza nelle parole dei genitori: "Li hanno ammazzati due volte. Chi si mette alla guida ubriaco e sotto l'effetto di droghe è un criminale e merita l'ergastolo. La legge deve cambiare, il ministro Bonafede lo aveva promesso" hanno dichiarato i genitori del piccolo Simone. A margine della sentenza hanno parlato anche i genitori del piccolo Alessio: "I ministri si sveglino, non è tollerabile una legge di questo tipo. Tra pochi giorni Alessio avrebbe compiuto 12 anni. Da 18 anni la pena è stata abbassata a 9, è una sentenza inaccettabile".
RAGUSA - Esercizi commerciali aperti la domenica: rimangono invece chiusi...
RAGUSA - Esercizi commerciali aperti la domenica: rimangono invece chiusi...
L'ordinanza sindacale del 23 maggio ha disposto con effetto immediato, e fino a disposizione contraria, a Ragusa e a Marina di Ragusa, l’apertura al pubblico nei giorni domenicali e festivi degli esercizi commerciali, apertura riconosciuta anche ai titolari di panifici, pasticcerie e tabacchi, con eccezione di supermercati e outlet, per i quali continua a valere l’obbligo di chiusura. L’Amministrazione comunale, in riferimento alla suddetta ordinanza sindacale, fa presente che l’obbligo di chiusura nei giorni domenicali e festivi è imposto anche ai centri commerciali così come previsto dall'apposita ordinanza regionale.
Il turismo al tempo del Covid-19 - Incontro per definire le linee guida per le strutture ricettive
Il turismo al tempo del Covid-19 - Incontro per definire le linee guida per le strutture ricettive
Oggi, lunedì 25 maggio, si è tenuto un incontro per discutere delle norme che le strutture ricettive dovranno seguire in caso di positività al Covid di ospiti o dipendenti. All'incontro hanno presenziato gli assessori al Turismo dei comuni di Ragusa (Ciccio Barone), Comiso ( Dante Di Trapani), Santa Croce Camerina (Filippo Frasca) e Scicli (Emilia Rabbito), che insieme alla presidente della Commissione consiliare cultura e turismo Corrada Iacono e ai rappresentanti di categoria (Alessandro Dimartino-CNA, Cesare Sorbo-associazione Costa Iblea, Daniele La Rosa - Centro Commerciale Naturale Antica Ibla, Danilo Tomasi - Ascom, Rosario Di Bennardo -Federalberghi) si sono incontrati con il Direttore generale di Asp Angelo Aliquò. L’incontro è stato promosso dall’assessore Ciccio Barone che a nome di tutti i presenti ha ringraziato il dott. Aliquò per la disponibilità a fornire tutti i chiarimenti sulle procedure da seguire. La prima importante notizia è stata la rassicurazione da parte di Asp di avere un pronto riscontro sugli esiti dei tamponi, con i tempi di attesa stimati tra i 2 e i 4 giorni. L’Asp si è inoltre resa disponibile a realizzare dei webinar utili a formare in maniera semplice e diretta il personale delle strutture ricettive circa i protocolli sanitari e le procedure da adottare caso per caso. A margine dell'incontro è intervenuto l'assessore Ciccio Barone: "Quello odierno è stato un incontro importante, sono infatti convinto che la competenza sui metodi di azione sia il primo e più efficace baluardo contro la diffusione del virus. Si tratta di un tassello fondamentale verso l’istituzione di quel marchio di garanzia anticovid che può essere elemento di tutela dei clienti e di responsabilità e attrazione per le strutture".
RAGUSA - Dal primo giugno riaprono i luoghi culturali
RAGUSA - Dal primo giugno riaprono i luoghi culturali
A partire dalla prossima settimana apriranno al pubblico i luoghi culturali della città di Ragusa. Si sta provvedendo ad adottare tutte le misure anti-covid19. Lo comunica l’assessore ai beni culturali Clorinda Arezzo, che ha dato disposizione agli uffici comunali competenti di predisporre tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei fruitori. Nella fattispecie il 1° giugno riaprirà al pubblico il Castello di Donnafugata. Il 3 giugno 2020 sarà possibile fruire della sala di consultazione dei libri della Biblioteca civica “G. Verga” di via Zama. Dall’8 giugno riapriranno poi il Museo di Palazzo Zacco di via S. Vito (piano terra, Museo del tempo contadino), il Museo dell'Italia in Africa di via S. Giuseppe e l’Auditorium S. V. Ferreri di Piazza G.B. Odierna a Ragusa Ibla.
CAVA DEI MODICANI - Il sindaco Cassì fa chiarezza sulla vicenda
CAVA DEI MODICANI - Il sindaco Cassì fa chiarezza sulla vicenda
Nella giornata di oggi, lunedì 25 maggio, il sindaco di Ragusa Peppe Cassì è intervenuto a proposito della questione Cava dei Modicani: “Ancora una volta i 5 stelle hanno distorto la realtà con dichiarazioni prive di verifica. Dopo la bufala e la conseguente magra figura del consigliere Firrincieli sullo “sbarco di clandestini” a Marina di Ragusa, finita perfino su Repubblica, anche l’intervento su ritardi e presunte responsabilità del Sindaco di Ragusa per Cava dei Modicani, nella fattispecie per la chiusura dell’impianto di trattamento meccanico biologico TMB (dove viene conferito e lavorato il rifiuto indifferenziato), denota superficialità e approssimazione. Sarebbe infatti bastato poco ai 5 stelle per verificare che la richiesta di Autorizzazione di impatto ambientale (AIA) risale al 2015, ed è stata poi replicata negli anni successivi, proprio durante il mandato 5 stelle. Non intendo fare polemica con chi mi ha preceduto, che so essersi speso come oggi io sto facendo, ma questa è la realtà. Occorre piuttosto sottolineare che l’ARPA ha sempre concesso parere positivo alla proroga nel corso degli anni, salvo poi cambiare idea lo scorso aprile senza apparente giustificazione, dato che dai parametri oggettivi riscontrati è anzi emerso che l’impianto era funzionante nel pieno rispetto delle prescrizioni previste a tutela dell’ambiente. L’approssimazione dei 5 stelle è doppia: furbescamente non dicono infatti che la discarica e l’impianto TMB sono al momento affidati a una gestione commissariale e non al sindaco di Ragusa, come maliziosamente tentano di far credere. Nonostante ciò io e gli altri Sindaci della Provincia, insieme al Commissario che gestisce l’impianto e agli Uffici, ci siamo immediatamente attivati per richiedere nuovamente il rilascio delle autorizzazioni necessarie per operare in ordinario ed uscire dal regime commissariale. Ci è stato assicurato da Palermo che la pratica sarà esitata a breve. Sono inoltre in costante contatto con l’Assessore regionale, con il Dirigente generale del Dipartimento acque e rifiuti e con i Funzionari addetti. Nei prossimi giorni ne sapremo di più”.
ASP Ragusa, effettuati 8663 tamponi: i dati dei 3 distretti
ASP Ragusa, effettuati 8663 tamponi: i dati dei 3 distretti
Nel territorio dell'ASP di Ragusa sono stati effettuati 8663 tamponi. Tra questi rientrano quelli eseguiti in modalità drive in organizzati nei tre distretti di Ragusa, Modica e Vittoria, e quelli segnalati come potenziali casi sospetti. L’Azienda ricorda che il tampone è un test diagnostico finalizzato alla ricerca del virus a livello naso-faringeo e ha lo scopo di accertare l’eventuale contagiosità di un soggetto e dei suoi contatti stretti.
Totale tamponi effettuati 8363.
Tamponi positivi, dall’inizio dell’emergenza Covid, 148, su un totale complessivo di 91 soggetti positivi.
Tamponi negativi 8222.
Tamponi in corso 49.
Tamponi da effettuare 70.
Sono pervenuti nella giornata di sabato 409 tamponi di questi ne sono stati processati 367, in un solo giorno.
Gli esiti dei tamponi eseguiti sui migranti, ospiti nell’hotspot di contrada di San Pietro, sono tutti negativi.
I test sierologici
Prosegue l’attività diagnostica relativa ai test sierologici. Le procedure avviate lunedì scorso si sono consolidate e il numero di test eseguiti è in aumento.
Si registrano, infatti, 1505 test sierologici effettuati dal 18 al 22 maggio, il sabato e la domenica l’attività del Laboratorio si ferma.
Questi i dati
Ragusa: 603, positivi 3.
Modica: 564, positivi 3.
Vittoria: 338, positivi 4.
Totali effettuati: 1505
Totali positivi IgG: 10