Ciao alle amiche e agli amici ragusani.
Ciao alle amiche e agli amici ragusani.
Crocetta è arrivato con un pò di ritardo ma è normale in campagna elettorale dove ogni appuntamento si prolunga oltre il previsto. Poi il presidente della Regione per ora è davvero molto impegnato sul fronte amministrativo e quindi questa parentesi elettorale è senza dubbio uno stress in più. Ma non poteva mancare all'appuntamento ragusano. Eccolo seduto in prima fila a Villa Dipasquale, giovedi sera, tra Margherita Rizza, commissario della città e il suo nuovo alleato l'on Dipasquale, eletto nella lista Crocetta ma leader del movimento Territorio. Nella foto si vede anche l'on Gurrieri nominato da poco commissario della Camera di Commercio ed in attesa di insediamento. Eccezionale la risposta del pubblico che ha non voluto mancare a questo primo appuntamento ragusano con il governatore . Fuori dalla norma anche le misure di sicurezza alle quali non siamo tanto abituati. Perquisita perfino la borsa del cameraman di Teleiblea. Ma veniamo ai temi dell'incontro. Diapasquale ha ribadito la giustezza delle sue intuizioni. Prima, ha detto l'ex sindaco di Ragusa, mi hanno considerato un traditore della destra, della sinistra di tutti insomma. Ora sono orgoglioso di stare vicino ad un leader come Crocetta e con me ci sono tanti altri sindaci che a poco a poco hanno scelto di avvicinarsi a chi vuole cambiare la Sicilia. Poi Crocetta è salito sul podio e ha esordito con un saluto inaspettato. Ha detto: ciao a tutte le amiche e gli amici di Ragusa suscitando un applauso caloroso e davvero spontaneo. Un saluto come vedete diverso da quelli di maniera tipici delle campagne elettorali. Crocetta ha poi toccato i temi della politica nazionale ma ha voluto precisare che la battaglia si deve fare contro le povertà e per il lavoro.
Il buco............. di bilancio
Il buco............. di bilancio
Ciccio Barone continua a parlare di "buco" nel bilancio del comune di Ragusa. Secondo l'ex assessore ci sono delle evidenti irregolarità sulla gestione delle casse comunali della città causate soprattutto dalla voce " entrate" nel bilancio che è stata gonfiata. E così alla fine del 2012 ci si è trovati con il tanto paventato buco nel bilancio. In pratica tutte le manovre messe in essere dal commissario Rizza con la " complicità" della nuova maggioranza in consiglio comunale sono rivolte soprattutto a far diminuire questo disavanzo che mette in crisi la vita economica dell'ente. Per Barone ci sono anche dei colpevoli. Fa riferimento infatti ai vertici della ragioneria comunale che sarebbero stati poco attenti in più occasioni. La prima al momento della preparazione del bilancio, la seconda, appena ci si è accorti delle forti differenze tra uscite ed entrate e non si è corso ai ripari e, per ultimo, quando non si sono attivate tutte le misure atte a recuperare fondi ad esempio dai canoni dell'acqua. Infine Barone afferma che qualcuno ha voluto insabbiare la documentazione per il concorso a ragioniere capo del comune di Ragusa che, dopo mesi, è ancora in alto mare mentre quello, ad esempio, per comandante dei vigili urbani è stato subito eseguito con il vincitore già in piena attività. Dicevamo che c'è un certo interesse su queste dichiarazioni del rappresentante e nello stesso tempo candidato a sindaco del PID perchè ci sono delle precise accuse che qualcuno potrebbe anche decidere di prendere in considerazione.
Seminario sul trasporto su gomma
Seminario sul trasporto su gomma
Si è svolto nel pomeriggio di giovedi, nella sede di confindustria, un Seminario, organizzato in piena sinergia con la Polizia Stradale, grazie anche al sostegno della Camera di Commercio di Ragusa e dell'OPP - Organismo Paritetico Provinciale per la Sicurezza negli ambienti di lavoro. Il saluto alle tante autorità presenti è stato rivolto dal Giorgio Cappello che ha sottolineato come l'iniziativa intenda esprimere l'impegno di Confindustria al servizio del comparto Trasporti, tramite la diffusione della conoscenza delle normative e delle buone prassi per la legalità e la sicurezza, che sono basi fondamentali di una sana concorrenza. Confindustria Ragusa opera al fianco delle Imprese della Provincia, e nello stesso tempo collabora con le Istituzioni locali, rendendosi tramite fra le due realtà e facilitando i processi di dialogo, confronto e collaborazione che sono oggi indispensabili per capire e per agire nel modo migliore. In particolare, se da una parte vediamo il rapporto con le Imprese come naturale occasione di rappresentanza e di coordinamento sistemico per una risposta più efficace ai bisogni e ai problemi comuni, dall'altra crediamo nel rapporto con le Istituzioni e le Forze dell'Ordine in una logica di prevenzione e di collaborazione per la diffusione di comportamenti ottimali da tutti condivisi, che sono tanto più facili quanto più sono semplici e chiare le regole cui fare riferimento.
Il trasporto delle merci è, per la Provincia di Ragusa, un settore strategico, poiché buona parte dei prodotti agricoli e manifatturieri viaggia su mezzi gommati. Le imprese di trasporto sono cresciute adeguandosi alle normative comunitarie, ma la crisi ha determinato nuovi problemi in uno scenario operativo sempre più complesso. Per dare risposte a questa situazione, e fare luce sulle norme e sui problemi del trasporto, il Seminario formativo può contare sulla qualificata competenza ed esperienza professionale di tre eccellenti relatori, che ringrazio particolarmente, che sono l'Ing. Paolo Sangiorgio, del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il Dott. Gaetano Di Mauro, della Polizia Stradale, senza il quale questo evento non sarebbe stato possibile, e la Dott.ssa Giuseppina Della Pepa, che proviene da ANITA, che è la nostra organizzazione nazionale di Categoria appartenente al sistema Confindustria.
Quello di oggi è stato un primo momento con il quale Confindustria Ragusa intende comunicare il suo impegno prioritario per il settore dei Trasporti, e la Sezione Trasporti, oggi presieduta da Walter Venniro che è il nucleo prioritario attorno al quale l'Associazione tutta intende sviluppare l'aggregazione e il confronto fra gli operatori di un settore così importante, offrendo capacità di rappresentanza e servizi di qualità in forma collettiva. In particolare, nelle prossime settimane, l'azione associativa proseguirà con la formazione degli operatori c/proprio e c/terzi, volendo agevolare gli adempimenti obbligatori in campo formativo come quello per l'accesso alla professione di autotrasportatore c/terzi, ma anche quello per il rinnovo della CQC (Carta di Qualificazione del Conducente), grazie alla collaborazione con ANITA.
Debitore protestato: due pesi e due misure a Ragusa e a Modica
Debitore protestato: due pesi e due misure a Ragusa e a Modica
Ragusa e Modica sono sempre state due città in simpatica e bonaria competizione. Prima dal punto di vista amministrativo e poi da quello economico. Oggi si prospetta un caso di difficile interpretazione eprche tocc argomenti particolarmente delicati come i fallimenti e la riabilitazione. La questione ci viene sottoposta dal dott. Pasqualetto direttore amministrativo del tribunale di Modica che ha segnalato lo strano fenomeno che si sta verificando in questi ultimi tempi. Molti cittadini infatti vorrebbero cambiare residenza da Ragusa a Modica perchè nella città della Contea basta molto meno tempo, appena un anno, per ottenere una riabilitazione in caso di fallimenti. Ma vediamo i particolari della questione.
In un contesto socio - economico come quello attuale, sovente
capita di non poter accedere a un mutuo o ad un prestito a causa
di un protesto avvenuto qualche anno addietro, nonostante si sia
provveduto a saldare, con interessi e spese, il debito contratto.
La riabilitazione serve al soggetto che ha subito un protesto di
assegno o di titolo cambiario e l'effetto del provvedimento emesso
è quello di considerare il protesto come mai avvenuto.
La materia è regolata dalTart. 17 L. n°108 del 7/3/96, come
modificato dalTart. 3 L. n°235 del 18 agosto 2000, secondo cui
ha diritto ad ottenere la riabilitazione colui che, trascorso un
anno dal levato protesto, abbia adempiuto airobbligazione
(pagamento) per la quale il protesto è stato levato e non abbia
subito ulteriori protesti.
Questa è la regola generale applicata fino a qualche tempo nella
provincia di Ragusa per costante giurisprudenza sia dal
Tribunale di Ragusa che dal Tribunale di Modica.
Dal febbraio 2012 il Presidente f.f. prò tempore, del Tribunale di
Ragusa , ha modificato il precedente orientamento, stabilendo
che il presupposto fondamentale per l'ammissibilità del
procedimento di riabilitazione ex art 17 L n. 108 del 1996 è che il
debitore debba essere parte offesa ( art. 90 c.p.p ).
In breve, occorre che vi sia un procedimento penale collegato per
cui si chiede la riabilitazione non fosse altro perché la legge
108/96 è inserita in una disciplina normativa intitolata
"Disposizioni in materia di usura".
Queste determinazioni, avallate dalla Corte di Appello di Catania,
hanno di fatto creato una grave disparità di trattamento tra i
cittadini che si trovano residenti nel circondario di Ragusa e
quelli residenti nel circondario di Modica.
I cittadini di Vittoria, Comiso, Ragusa, Acate, Giarratana
Chiaramente Gulfì e Monterosso sono costretti ad aspettare 5
anni per avere la cancellazione dei protesti mentre quelli di
Modica, Ispica, Scicli e Pozzallo possono accedere alla
riabilitazione dopo un anno dal protesto. Occorre anche rilevare
che la tesi del Giudice di Ragusa è, al momento, nettamente
minoritaria sia in dottrina che in giurisprudenza, tanto è vero cheil 97% dei Tribunale della Nazione (da Genova a Rossano, da
Napoli a Caltagirone, da Torino a Gela, da Milano a Palermo, da
Roma a Siracusa, da Brescia a Messina , da Reggio Calabria a
Mondovì , da Venezia a MODICA e così via dicendo) applicano la
procedura di cui all'art. 17 L. n. 108/96 a tutti i cittadini che si
trovano nella condizioni previste dalla legge - senza la necessità
del presupposto ritenuto "fondamentale" dal giudice di Ragusa,
di essere "debitore-parte offesa".
Il Tribunale di Modica partendo da una valutazione di natura
esegetica e letterale delle disposizioni che regolano la materia, ha
ritenuto che la norma debba altresì intendersi riferita a qualsiasi
debitore protestato, non necessariamente implicato in fatti d'usura
o fattispecie di rilevanza penale; la norma pertanto è considerata
come un rimedio generale, applicabile all'assegno bancario
protestato quando il debitore abbia adempiuto all'obbligazione per
la quale il protesto è stato levato e non abbia subito ulteriore
protesto, a prescindere dalla sussistenza o meno di un reato di
usura subito dal debitore medesimo.
In tal senso depone la generica espressione utilizzata dal
legislatore nell'articolo in esame, « debitore protestato », nonché
la circostanza che, nella stessa legge 108/1996, « le norme da
applicare esclusivamente alle vittime dell'usura sono
espressamente indicate. È il caso dell'art. 18 che fa espresso
riferimento "al debitore che sia parte offesa nel delitto di usura" »
Invero non avrebbe molto senso circoscrivere la riabilitazione ex
art. 17 1. 108/1996 al debitore usurato, al quale in effetti
l'ordinamento appresta già i rimedi della sospensione e della
cancellazione del protesto previsti nel successivo art. 18.
Dal punto di vista procedurale e fiscale le due situazioni sono
diverse; il debitore-parte offesa ex art. 18 presenta ristanza in
bollo da 14,62 euro, mentre il debitore - protestato ex art. 17 deve
pagare il contributo unificato di 85,00 euro oltre agli 8,00 euro per
diritti forfettari di notifica.
Anche la Suprema Corte di Cassazione si è pronunciata sul
tema asserendo la sostanziale natura di rimedio generale in tema
di riabilitazione dell'art. 17 legge 7 marzo 1996 n. 108, stabilendo
che " la nuova legge sull'usura 7 marzo 1996 n. 108 agli arti. 17 e
18 ha introdotto una nuova disciplina del protesto proprio per
modificare la prassi bancaria, concedendo, anche nel caso di
protesto legittimo, una riabilitazione, su richiesta del debitore che
abbia sbagliato, subendo il protesto, una sola volta nell'anno, etuttavia corrisposto l'importo dovuto. In questo caso, su domanda, il
monoprotestato ha diritto alla riabilitazione in modo da riottenere
l'accesso al credito ed ai conti correnti, con annullamento della
pubblicazione ed in definitiva dello stesso protesto, considerato "a
tutti gli effetti, come mai avvenuto 1 ' (art. 17, 6° co.)- (Cass. 5.11.1998, n.
11103, G7, 1999,1, 772)
In virtù di queste determinazioni, il servizio relativo alla
riabilitazione dei protesti, presso il Tribunale di Modica viene
regolarmente svolto dalla cancelleria della Volontaria Giurisdizione
secondo modalità e tempistica indicati in maniera dettagliata nel
sito web del Tribunale. In questa sede si vuole evidenziare
solamente che la competenza territoriale, nel silenzio della legge,
deve ritenersi il Tribunale del luogo in cui risiede il soggetto
protestato.
Pertanto possono accedere al servizio fino al 13.09.2013 solo i
cittadini residenti a Modica, Ispica, Scicli e Pozzallo.
Successivamente, con la soppressione del Tribunale di Modica e il
contestuale accorpamento a quello di Ragusa, le cose potranno
cambiare .
Se le "Buone pratiche" del Tribunale di Modica verranno acquisite
dal Tribunale di Ragusa, la riabilitazione ex art. 17 L. 108/96 verrà
estesa anche ai cittadini di Vittoria, Comiso, Ragusa, Acate,
Giarratana Chiaramente Gulfi e Monterosso Almo. Qualora
l'attuale Presidente del Tribunale di Modica, già designato
Presidente del Tribunale di Ragusa, aderirà alla giurisprudenza,
minoritaria del Tribunale di Ragusa, anche i cittadini di Modica,
Ispica, Scicli e Pozzallo perderanno la possibilità di accedere alla
riabilitazione ex art 17 L. 108/96.
Insomma errare è umano e chi sbaglia, in buona fede o comunque costretto dalle circostanze deve avere la possibilità di riprendere la propria dignità da imprenditore nei gusti tempi. Crediamo che l'azione di Pasqualetto meriti una grande considerazione da parte degli utenti.
Respinto al mittente!
Respinto al mittente!
Sapevamo che non sarebbe stato facile. Nel nostro paese quando si tratta di questioni militari e poi di americani in pratica si ferma tutto o se occorre si supera ogni ostacolo. Noi della provincia di Ragusa lo sappiamo bene. Basta ricordare gli anni della base di Comiso. Non servirono le lettere dei maggiori leader religiosi del mondo, manifestazioni di protesta e scioperi della fame. La cosa si doveva fare e si è fatta. Ora il Muos. La notizia è che gli Usa rifiutano la lettera di revoca dei lavori del Muos, firmata nei giorni scorsi dalla Regione siciliana. Il funzionario della Regione Siciliana che si e’ presentato ieri alla base Usa di Sigonella, il 41esimo Stormo, per consegnare il plico contenente la revoca delle autorizzazioni per proseguire i lavori di realizzazione del radar Usa Muos di Niscemi (Caltanissetta) e’ stato lasciato fuori dai cancelli dal militare all’ingresso. Ora si rischia davvero a causa della realizzazione del sistema radar della Marina militare Usa. Il funzionario della Regione Pasquale Calamia, collaboratore dell’assessore regionale al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello, come apprende l’Adnkronos, dopo avere informato il Governatore siciliano Rosario Crocetta, si e’ rivolto all’Ambasciata americana. Ma fino a questo momento non ha ottenuto alcuna risposta. Una copia con ricevuta di ritorno e’ stata inviata anche al Dipartimento navale degli Stati Uniti. L’assessore Mariella Lo Bello dice di aver fatto tutto il possibile. C'è un funzionario della regione bloccato a Sigonella che cerca di contattare l’Ambasciata”. Al momento, come spiega Lo Bello “i lavori sono sospesi, ma vorremmo fare arrivare la lettera di revoca delle autorizzazioni direttamente a Sigonella. Ma il rifiuto degli atti ufficiali da parte degli Usa non è certo una novità . Nei giorni scorsi la base di Sigonella aveva mandato indietro la prima raccomandata della Regione siciliana, datata 11 gennaio 2013, con cui si annunciava l’avvio di procedura di sospensione dei lavori. In altre parole, la base amercana fino ad oggi non ha mai ricevuto una notifica o una comunicazione ufficiale delle decisioni della Regione siciliana. Ma non dovrebbe essere una difficoltà insormontabile. La legge italiana infatti prevede che in mancanza della ricezione di un atto, dopo un normale periodo di giacenza, si possa procedere come se l'atto fosse stato consegnato. O no? Certo bisogna mettere in conto che dall'altra parte c'è l'America e soprattutto le enormi questioni della sicurezza. Ora bisogna vedere se Crocetta ripenserà alla sua posizione.
La catastrofe agricola prossima ventura
La catastrofe agricola prossima ventura
Una regione come la nostra, per la sua posizione geografica e per le caratteristiche, potrebbe vivere soltanto di due cose: agricoltura e turismo. Ma non è così perchè, da tempo, avendo barattato i gioielli di famiglia con le grandi famiglie ed industrie del nord a noi restano solo i guai e l'inquinamento mentre il cosiddetto "bene" va altrove. Bisogna svegliarsi e l’on. Nello Dipasquale, così come già annunciato in Commissione Agricoltura all’Ars, ha presentato una mozione sull’accordo euromediterraneo con il Marocco affinché ci si attivi, alla luce dell’imperante crisi economica, a far scattare le norme di salvaguardia in base all’articolo 7 dell’accordo stesso. Ciò al fine di tutelare il settore agroalimentare siciliano considerato che presto le produzioni marocchine di pomodoro, peperoni, zucchine, fragole, arance aumenteranno vertiginosamente aggredendo il mercato comunitario. Inoltre altre produzioni, come uva da tavola, patate, meloni e angurie si apprestano ad invadere il nostro mercato. “L’accordo commerciale siglato nel febbraio 2012 tra l’Unione Europea e il Marocco, al fine della liberalizzazione reciproca dei prodotti agricoli e ittici apre forti dubbi in materia di diritti degli agricoltori, lotta contro le frodi, protezione dell'ambiente e delle norme di sicurezza alimentare – dichiara l’on. Dipasquale – In base all’intesa verrà esentato, il 55% delle derrate esportate dal Marocco verso l’Europa. L'accordo produrrà prevedibili effetti catastrofici per l'agricoltura italiana e rappresenta un ennesimo aggravio per il comparto dell'agroalimentare che sarà ulteriormente penalizzato a fronte della produzione proveniente da Paesi dove si produce a bassi costi e non vi sono controlli adeguati”. Con la mozione, che sarà portata alla valutazione dell’Ars, si chiede al Governo regionale di intraprendere forti e risolutive azioni in ambito nazionale ed europeo per attivare le misure di salvaguardia previste dall'art.7 dell’accordo e per monitorare gli sviluppi dell’intesa commerciale soprattutto per quel che riguarda eventuali frodi e violazioni. Al Governo regionale si chiede inoltre di rinegoziare con la Comunità Europea forme di indennizzo per i danni subiti dall’accordo euromediterraneo, aprendo nuovi scenari per le quote latte, per la ristrutturazione dei debiti a breve, medio e lungo periodo da parte delle imprese zootecniche, per l’elevazione del limite del de-minimis da 7500 € per l'azienda primaria, e 200.000 € per le aziende che effettuano commercializzazione, a 50.000 € e 500.000 €. “Solo in questo modo avremo la possibilità di tutelare il sistema ortofrutticolo e agroalimentare siciliano – conclude Dipasquale – Ma è necessario muoversi fin da subito percorrendo tutte le strade più opportune”.
Ma ecco di seguito il testo dell'interrogazione che contiene un gran numero di informazioni importanti per capire la questione.
RELAZIONE Nel Febbraio 2012 è stato siglato dal Parlamento europeo un accordo commerciale tra l'Unione europea (UE) e il Marocco ai fini della liberalizzazione reciproca dei prodotti agricoli e ittici che apre forti dubbi in materia di diritti degli agricoltori, lotta contro le frodi, protezione dell'ambiente e delle norme di sicurezza alimentare;
Questo accordo è stato sottoscritto, nonostante dubbi e perplessità da più parte sollevati, con una maggioranza di voti pari a 369, a fronte di 225 voti contrari e di 31 astenuti;
L'accordo entrato in vigore a maggio del 2012 ha avuto un impatto pesante sulle imprese agricole italiane, in particolare sul sensibile settore dell'ortofrutta e soprattutto quelle siciliane cosi come già indicato nella relazione ISMEA.L’accordo rappresenta una tappa verso la liberalizzazione del commercio agroalimentare tra UE e Marocco, stabilendo l'aumento delle quote di scambio per una serie di prodotti che potranno essere importati a tariffe doganali basse o pari a zero;
Infatti, in base all'intesa, che riguarda anche il settore della pesca, verrà esentato dai diritti di dogana il 55 per cento delle derrate esportate dal Marocco verso l'Europa, contro il 33 per cento attuale. Nel giro di dieci anni verrà poi esentato dai dazi il 70 per cento delle esportazioni europee verso il Marocco, contro l'1 per cento attuale;
L'accordo produrrà prevedibili effetti catastrofici per l'agricoltura italiana e rappresenta un ennesimo aggravio per il comparto dell'agroalimentare che sarà ulteriormente penalizzato a fronte della produzione proveniente da Paesi dove si produce a bassi costi e non vi sono controlli adeguati;Oltre alla questione riguardante l'inclusione nell'accordo del Sahara Occidentale, che da anni rivendica l'indipendenza dal Marocco e rispetto al quale si lamenta la sistematica violazione dei diritti umani ai danni del popolo Sarawi, oltre al problema riguardante la pesca, sia perché le liberalizzazioni creano ulteriori danni al già provato settore ittico italiano, sia perché in questo modo si apre la strada a un ulteriore sfruttamento degli stock ittici del già sovrasfruttato Meditteraneo, il problema principale, comunque, riguarda l'impatto dell'accordo UE-Marocco sui piccoli agricoltori e in particolare sul settore ortofrutticolo dei Paesi dell'Europa mediterranea; specie in un contesto come quello italiano, in cui già il settore ortofrutticolo subisce una drastica contrazione dei prezzi all'origine;
L'accordo che è stato concluso, secondo le associazioni degli agricoltori maggiormente rappresentative, provocherà infatti ripercussioni drammatiche sull'occupazione nelle zone rurali dell'UE, causa, tra le altre, l'aumento dei prodotti agricoli provenienti dal Marocco;
Se nelle intenzioni della maggioranza dei deputati del Parlamento europeo l'accordo commerciale con il Marocco ha l'obiettivo di sostenere la transizione democratica che è iniziata con la Primavera araba
attraverso un incremento del commercio fra l'UE e il Marocco, di fatto esso apre tuttavia - allo stato
attuale delle cose - un evidente problema di distorsione del mercato legato alle differenti condizioni del
lavoro esistenti in Europa e in Marocco;Le aziende ortofrutticole italiane si troveranno in realtà a dover competere con produzioni provenienti da un contesto nel quale il lavoro non è tutelato a livello sindacale e i costi produttivi e della forza lavoro sono di pochi euro al giorno, e comunque molto più bassi rispetto ai nostri standard;
Quello sottoscritto è quindi un accordo squilibrato, che certo non salvaguarda i principi di reciprocità delle condizioni produttive, che devono essere alla base di qualsiasi intesa, bilaterale e non, che l'UE voglia fare con i Paesi terzi. Reciprocità che garantisca agli operatori economici di ciascun Paese la possibilità di competere, con pari condizioni di concorrenza; le produzioni italiane, come è noto, devono rispettare parametri e standard imposti dall'UE, ad esempio in materia di protezione ambientale, condizione dei lavoratori e sicurezza alimentare.In base a questo accordo, le produzioni, in particolare siciliane e meridionali, finiranno col subire la concorrenza di mercati non soggetti agli stessi vincoli normativi e che affrontano costi di manodopera certamente inferiori, con prezzi di vendita conseguentemente molto più bassi; se, da un lato, quindi devono essere giustamente rispettati i trattati e le regole dell'UE, che già oggi determinano sofferenze nei settori della pesca e dell'agricoltura, dall'altro, è contraddittorio e inaccettabile che la stessa UE metta gli Stati membri nelle condizioni di subire la concorrenza, sostanzialmente sleale, di mercati diversamente strutturati; in pratica è da aspettarsi l'invasione di prodotti ortofrutticoli a bassissimo prezzo provenienti dal Marocco, a tutto vantaggio dei Paesi dell'Europa continentale e con gravissimi danni per le economie dei Paesi europei che si affacciano sul Mediterraneo.
LA SICILIA GIA' STA PAGANDO IL PREZZO PIÙ ALTO E RISCHIA DI PERDERE L'INTERO COMPARTO
AGROALIMENTARE
La catastrofe sta toccando tutte le produzioni e non solamente il settore agrumicolo,che rischia lettralmente di scomparire nell'arco di pochissimo tempo.Le Produzioni ortofrutticole siciliane sono simili a quelle del Marocco,non solo per tipologia,ma anche per il medesimo calendario di commercializzazione.Le produzioni in Marocco di POMODORO PEPERONI ZUCCHINE FRAGOLE ed ARANCE aumentano vertiginosamente pronti ad aggredire sempre di più il Mercato Comunitario a danno delle produzioni Siciliane.Ma anche altre produzioni si apprestano ad invadere il nostro Mercato come UVA DA TAVOLA, PATATE, MELONI ed ANGURIE
Pertanto l’ARS si impegna a sostenere il Governo della Regione nelle azioni forti e risolutive che devono essere intraprese nelle sedi Nazionali ed Europee volte a:
• attivare le misure di salvaguardia previste dall'art.7 ACCORDO UE-MAROCCO
• monitorare gli sviluppi dell'Accordo commerciale e a minimizzare le conseguenze negative sulle produzioni sensibili conseguenti l'accordo e ad evitare eventuali frodi e violazioni
•ad assicurare che,nell'ambito delle riforme della politica agricola comune e della politica comune della pesca,alle questioni della crescita economica e dello sviluppo competitivo dell'agricoltura mediterranea siano date adeguate risposte da parte delle istituzioni europee;
• Rinegoziare con la Comunita' Europea forme di indennizzo per i danni subiti dall'Accordo UE-MAROCCO sulle seguenti direttive:
a) quote latte
b) ristrutturazione dei debiti a breve medio e lungo termine assunti dalle aziende zootecniche a causa di investimenti pregressi
c) elevare il limite del de-minimis da 7500€ per l'azienda primaria,e 200.000€ per le aziende che effettuano commercializzazione a 50.000€ e 500.000€
• ad adoperarsi, in sede nazionale, al fine di salvaguardare, tutelare e promuovere il sistema ortofrutticolo nazionale e, più in generale, il BORN in SICILY;
Primarie per Modica. Intanto Mommo chiede maggiore attenzione per l'ordine pubblico.
Primarie per Modica. Intanto Mommo chiede maggiore attenzione per l'ordine pubblico.
Il dopo Buscema a Modica si preannuncia ricco di aspettative. La città non ha risolto i suoi problemi economici ma comunque vuole tornare a fare la protagonista nell'area iblea. Si succedono così le auto candidature o le scelte di movimenti cittadini menttre reastiamo in attesa dei cosiddetto grandi partiti. Nino Minardo da coordinatore del PDL lancia l'idea delle primarie libere alla ricerca dei candidati giusti per città e Provincia. Secondo l'onorevole pidiellino "Chi pone steccati e veti conferma miopia politica e si autoesclude. Non serve un sindaco dalle piccole clientele, che coltivi il suo orticello. Pensiamo che la politica vada fatta col sentimento e non col risentimento, con gli originali e non con le brutte copie. Impegnarsi per un progetto per Modica e non contro Modica e che metta i cittadini in primo piano con l’unico obiettivo di ricostruire insieme: prima i programmi, i progetti e poi gli uomini. Stiamo pagando le conseguenze di una città oramai depressa e sprofondata nella tristezza. Serve un progetto di riforma della macchina amministrativa comunale e intervenire concretamente sulle eccellenze imprenditoriali su cui vanta Modica per promuovere economia, turismo, animazione. Minardo conclude un suo comunicato con un appello. "Chiedo a tutte le forze politiche e civiche di fare uno sforzo comune: lavoriamo a un progetto unitario, facendo scegliere il candidato sindaco alla città. Con le primarie". Dunque sono passati i tempi in cui si poteva decidere nelle sedi dei partiti i compiti di ognuno ma è anche vero che le primarie rischiano di lasciare troppi insoddisfatti ben prima delle elezioni. E allora? L'importante è che la scelta sia quella giusta e non fatta da 300 oppure 400 persone che partecipano alle primarie. Serve la persona giusta che abbia impatto sulla gente comune perchè le elezioni non si vincono con gli iscritti ai partiti ma con le simpatie del popolo. Probabilmente il PDL ha difficoltà, ora che è andato via Carpentieri, a trovare l'elemento catalizzatore. Una buona verifica interna potrebbe evidenziare le disponibilità e poi si potrebbe passare agli accordi interpartitici.Intanto proprio Mommo Carpentieri, nel suo ruolo di candidato per Territorio e Modica Adesso, si lamenta di una situazione delicata per tutta la città: "Nelle ultime settimane, nonostante l’incremento dei controlli delle forze dell’ordine nel territorio modicano, siamo sempre più preoccupati, poichè il fenomeno della microcriminalità è in continuo aumento”. Il candidato a Sindaco Mommo Carpentieri continua: “La gente ha paura, non si può dare l’immagine di una città in balia di questi atti. Gli scippi ed i furti sono la prima piaga da sconfiggere, per dare la sensazione a chi vive a Modica, di poter dormire “sonni tranquilli”. Chiedo al sindaco Buscema di farsi al più presto promotore per la convocazione del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica. La situazione e’ diventata insostenibile. E’ necessario un intervento forte e mirato, sia per dare un segnale di conforto e vicinanza ai cittadini preoccupati e sia per studiare altre forme di repressione del fenomeno in forte crescita”.
P
Le grandi mostre e chi le ha viste? Lo scandalo turistico della Regione.
Le grandi mostre e chi le ha viste? Lo scandalo turistico della Regione.
Il turismo siciliano è alla canna del gas. Non tanto per mancanza di soldi ma perchè fino ad oggi chi ha gestito leggi e fondi non aveva la minima competenza nel settore creando solo disservizi e malumori tra gli operatori. Ci siamo lamentati in più occasioni della assoluta mancanza di Governance regionale nonostante la confusione che si è ingenerata con i distretti ed i comitati regionali.Oggi alla Bit di Milano la regione non sarà presente e a Ragusa, proprio perchè non ci sono direttive regionali precise, la Provincia si è intestata una presenza, frettolosa, con la scusa che qualcuno doveva pur esserci. C'è poi lo scandalo del circuito del Mito dove sono stati sperperati milioni acquistando spettacoli che valevano appena il 10 per cento di quanto speso, finanziando mostre che si potevano fare con qualche decina di migliaia di euro ma costate addirittura milioni e così via. Più di uno scandalo un vero affare per chi ha fatto le scelte dislocandole solo in alcune città. A che serviva dunque pubblicare bandi e fare proclami se poi a decidere erano solo un paio di funzionari con l'avallo dell'assessore che si è anche offeso. E dire che tutti gli onorevoli della nostra provincia hanno tentato di intercedere con l'assessorato retto da Tranchida cercando di perorare la causa di imprenditori iblei e di associazioni che vantano trenta anni di attività. Nulla. Ore e ore passate davanti la porta dell'assessore in quella corte dei miracoli che è stata sempre nel passato la sede di via Notarbartolo a Palermo. Impunemente l'assessorato rifiutava tutte le proposte provenienti da enti, comuni, associazioni e professionisti iblei che si sarebbero accontentati di piccoli aiuti e invece si acquistavano spettacoli di medio livello con cachet da star di Hollywood. Ora interviene Crocetta: Il circuito del Mito è stata la vergogna dello spettacolo. Interveniamo con una maxi rotazione al Turismo. “Dopo le accuse dell’assessore Battiato sugli sperperi all'interno dell'assessorato, parte grande la rotazione del personale che interessa per il momento 5 dirigenti e 27 funzionari. In particolare viene azzerato il servizio sesto, quello che si occupa da anni di manifestazioni ed eventi e cambiano i dirigenti e una parte dei funzionari che si interessavano del circuito del mito. Nessuna questione personale con i singoli lavoratori, con il vicepresidente, ma il modo in cui si è lavorato per troppi anni all’interno del turismo è totalmente inaccettabile: impegni di spesa assunti senza la necessaria copertura finanziaria; eventi inseriti all’interno della programmazione europea che non possono essere certificabili poichè non ammissibili all’interno dei fondi Eu in quanto non hanno la caratteristica di rilevanza europea; diverse procedure di affidamento, spesso senza gare, dirette in nome di emergenze incomprensibili; assenza di programmazione vera”. “In pratica un sistema - continua Crocetta - che ha prodotto diversi buchi di bilancio negli anni, senza assicurare un livello adeguato di promozione turistica e culturale della Regione siciliana. Ci sono alcune società, inoltre, che lavorano per la produzione di eventi, con informative antimafia atipiche, delle quali non si accorgeva nessuno. La rotazione, nella seconda fase, interesserà altre decine di lavoratori attraverso la mobilità interna”. Il Presidente conferma la linea di trasparenza e di recupero di efficienza della macchina regionale annunciando che, dopo il turismo, altri settori della pubblica amministrazione dovranno ruotare prevedendo un sistema di mobilità complessiva che non riguarderà meno di mille persone. “La rotazione – aggiunge il Presidente - deve avvenire necessariamente in fasi diverse al fine di non bloccare macchina regionale, ma il progetto non si ferma poichè è necessario dare ai lavoratori, ai funzionari e ai dirigenti nuove opportunità e sopratutto eliminare posizioni di cristallizzazione in alcuni posti chiave che sono alla base del funzionamento della macchina regionale”.
Minardo ricorda il suo impegno per i finanziamenti di infrastrutture in provincia.
Minardo ricorda il suo impegno per i finanziamenti di infrastrutture in provincia.
L'on Minardo punta, oggi, la sua attenzione sui tanti finanziamenti che in questi ultimi 5 anni è riuscito a far arrivare nel territorio ibleo. E' stato così possibile, grazie alla fattiva collaborazione del Cipe , realizzare importanti infrastrutture in diversi comuni iblei. basti ricordare, dopo diverse difficoltà burocratiche, il milione e 500 mila euro stanziato per il completamento del parcheggio interrato in p.zza del Popolo a Ragusa, il milione e 300 mila euro per l’arredo urbano del centro storico di Acate ed il milione e 200 mila euro per la strada “Carcanella” a Monterosso Almo. Nino Minarso però esprime oil suo rammarico per altri finanziamenti previsti derivanti dall’ accordo di programma quadro Stato – Regione che non sono andati a buon fine a causa mancata sottoscrizione dell’Accordo da parte della Regione Siciliana come ad esempio 570 .000 euro per il parcheggio sottostante alla villa comunale di Chiaramonte e i famosi 3 milioni 500 mila euro per la realizzazione rotatoria Dente-Crocicchia a Modica. Nel corso di questi anni è stato possibile però effettuare diversi interventi grazie ad altri finanziamenti per la provincia tra i quali:
- EURO 5 MILIONI per ampliamento del cimitero di SCICLI;
- EURO 1 MILIONE 360 MILA recupero credito a favore del COMUNE DI SCICLI dovuto dallo Stato dal 1992;
- EURO 600 MILA per adeguamento immobile ex dogana POZZALLO;
- EURO 820 MILA per biblioteca comunale S.CROCE CAMERINA;
- EURO 100 MILA per completamento Centro Giovanile c.da S.Elena MODICA;
- EURO 100 MILA per strada collegamento Convento Milizie SP 39 SCICLI-DONNALUCATA;
- EURO 100 MILA a favore del Liceo Classico “T. CAMPAILLA” MODICA;
- EURO 100 MILA a favore dell’Istituto Comprensivo “G.PASCOLI”, sede S.GIACOMO;
- EURO 50 MILA a favore dell’Istituto Comprensivo “L. DA VINCI” ISPICA;
- EURO 1 MILIONE 700 MILA per impiantistica sportiva SCICLI
Insomma si fonda su queste basi, dice l'on Minardo, il mio impegno per il territorio. E' una vera passione che si è sviluppata in un dovere responsabile e coerente che ha portato ad ottenere importanti risultati in risposta alle molteplici richieste ed esigenze provenienti dalla nostra provincia.
Le nomine di Crocetta. Che c'entrano le elezioni nazionali.
Le nomine di Crocetta. Che c'entrano le elezioni nazionali.
le nomine in campagna elettorale. Si inventano che abbiamo attribuito incarichi soltanto prima della deliberazione di giunta che auto regolamenta l'attività del governo, solo perché arrivano in ritardo in commissione, con un
atteggiamento che finisce per bloccare, come nel caso del Cas, la necessità
urgente di monitoraggio e di programmazione, lasciando solo un commissario in un’azienda dove le incrostazioni del malaffare hanno raggiunto livelli non
accettabili. Qualcuno prima di parlare rifletta, poichè se non lo fa, a volte,
finisce per difende un sistema che invece va completamente smantellato. Va bene e la Cam Com di RagusA?