Ma che teatro e teatro
Una città che si rispetti deve avere un teatro, vero, non un auditorium nel cortile di una scuola. Questa è la solita tiritera del nostro giornale che non può dimenticare gli sforzi fatti per ricostruire il vecchio teatro della Concordia e le occasioni perse con il “LaLicata” chiuso da anni e miseramente condannato all’abbandono se non al crollo dopo anni di incuria e poi il Duemila che potrebbe essere una risorsa ma tutti sanno che è troppo grande e costa una barca di soldi affittarlo. Ed allora. Bisogna accontentarsi dell’auditorium dedicato a Marcello Perracchio. Politicamente però la cosa non viene mai affrontata forse ricordando l’indifferenza dell’era piccittiana una specie di spugna nera sulle speranze della città. E’ consiglieri del 5 stelle invece di incalzare Cassì a fare qualche cosa in merito ricostruendo o acquistando, insomma qualcosa, si lamentano che manca la stagione teatrale. Buona l’intenzione ma bisogna anche pensare al futuro che in questo campo è davvero buio.
Per inciso si può anche presumere che ci siano delle difficoltà a seguire l’iter voluto dal competente ufficio che non aiuta coloro che, in qualche modo, vorrebbero fare cultura. Anzi. Ci sono costi, fideiussioni e regole che fanno passare la voglia!!!Per la cronaca vi riportiamo l’interrogazione pentastellata ma spero che questa nota arrivi a chi di dovere.
Il mese di ottobre sta per cominciare e non abbiamo ancora notizia alcuna della programmazione autunnale e invernale riguardante il teatro Marcello Perracchio. Non capiamo come mai e chiediamo lumi al sindaco e all’assessore di riferimento”. E’ il senso della richiesta che arriva dal gruppo consiliare Cinque Stelle Ragusa che si rivolge anche al primo cittadino chiedendo di capire le motivazioni di questo silenzio assordante sul teatro di via Ettore Fieramosca. “La circostanza per cui il Perracchio sia una struttura a valenza comunale – aggiungono i consiglieri Sergio Firrincieli, Zaara Federico, Antonio Tringali, Alessandro Antoci e Giovanni Gurrieri – non presuppone forse il fatto che si sarebbe reso necessario predisporre un cartellone all’altezza della situazione, degno di rilevanza per la città di Ragusa? E come mai, ancora adesso, non si sa nulla di questo cartellone? Semplice dimenticanza o ci sono altri problemi? Negli anni scorsi, già in questo periodo, tutto era stato pianificato con la massima attenzione e una certa cura. E del resto non si sarebbe potuto agire altrimenti considerato che c’era la necessità di programmare tutto nei tempi dovuti. Non riusciamo a spiegarci che cosa stia accadendo a meno che la predisposizione del cartellone non stia avvenendo in maniera estremamente riservata e così in silenzio che nessuno ne deve sapere nulla. Ecco, rivolgiamo, dunque, le nostre istanze a chi di competenza in seno all’ente di palazzo dell’Aquila con l’auspicio di ottenere delle risposte soddisfacenti”.