Il Lab. 2.0 ripresenta un regolamento sulle royalties, fotocopia di quello già bocciato dell’Aula

Dopo la prima boc­cia­tu­ra in Aula, le con­siglie­re del Lab. 2.0, non con­ten­te, ci ri­pro­va­no e ri­pre­sen­ta­no un se­con­do re­go­la­men­to, fo­to­co­pia del primo, per l’uti­li­z­zo delle royal­ties. Quan­ta for­tu­na avrà ques­to se­con­do ten­ta­ti­vo, non lo si sa, di si­cu­ro molto meno di un re­go­la­men­to con­di­vi­so con tutta l’Aula, ma non sono an­co­ra i tempi per una con­di­vi­sio­ne di in­ten­ti.

La nota a firma del di­ret­ti­vo del Lab:

«Linee guida per un nuovo piano di uti­li­z­zo delle royal­ties. Il Lab. 2.0 non ci sta e, dopo la boc­cia­tu­ra da parte del Con­siglio co­mu­na­le di Ra­gu­sa della prima pro­pos­ta di uti­li­z­zo, pre­sen­ta un nuovo piano all’in­do­ma­ni della di­s­ap­pro­va­zio­ne dell’emen­d­amen­to sulle royal­ties a Pa­ler­mo, anche e so­pr­at­tut­to alla luce della scompar­sa della Legge su Ibla. Nel piano si in­di­vi­dua l’is­ti­tu­zio­ne di un ta­vo­lo tec­ni­co com­posto da sin­da­co o as­ses­so­re dele­ga­to; un rap­pre­sen­tan­te delle ca­te­go­rie pro­d­ut­ti­ve ogget­to del re­go­la­men­to (Cna, Ance, Col­di­ret­ti, Con­fa­gri­col­tu­ra, Con­f­com­mer­cio, Con­fin­du­stria, Con­f­co­ope­ra­ti­ve, ecc); due con­siglie­ri di mag­gio­ran­za e due di mi­no­ran­za; un rap­pre­sen­tan­te delle prin­ci­pa­li as­so­cia­zio­ni amb­ien­ta­lis­te; un rap­pre­sen­tan­te dei con­su­ma­to­ri costi­tui­to in as­so­cia­zio­ne. Il piano di uti­li­z­zo delle Royal­ties, dopo es­se­re stato de­fi­ni­to dal ta­vo­lo tec­ni­co, dovrà es­se­re ap­pro­va­to dal Con­siglio Co­mu­na­le, fermo re­stan­do che dovrà sta­bi­li­re in ter­mi­ni per­cen­tua­li, in re­la­zio­ne agli in­cas­si pre­vis­ti per l’anno in corso una somma di 4 mi­lio­ni di euro annua per gli in­ter­ven­ti in­eren­ti a in­ves­ti­men­ti a va­le­re sul Piano di Spesa della Legge Re­gio­na­le 61/1981, fino a quan­do la legge non sarà ri­fi­nan­zia­ta con fondi re­gio­na­li. Per la re­stan­te parte si pre­ve­do­no in­ter­ven­ti per bo­ni­fi­ca amb­ien­ta­le; in­ter­ven­ti per ef­fi­cien­ta­men­to ener­ge­ti­co; in­ter­ven­ti per fondi di micro cre­di­to a fa­vo­re delle pic­co­le e medie im­pre­se; in­ter­ven­ti per il sos­teg­no alle im­pre­se e/o co­ope­ra­ti­ve gio­v­a­ni­li at­tra­ver­so un fondo di ga­ran­zia; in­ter­ven­ti per la re­a­li­z­za­zio­ne di pic­co­le opere pu­bbli­che; in­ter­ven­ti per la de­tas­sa­zio­ne e sgra­vi fis­ca­li per le pic­co­le e medie im­pre­se e attività com­mer­cia­li non­ché a sos­teg­no delle fa­miglie più nu­me­ro­se e in re­la­zio­ne all’Isee (Imu, Tari e Tasi). “Il piano va ap­pro­va­to senza se e senza ma – dice il di­ret­ti­vo del Lab. 2.0 che dà man­da­to alle con­siglie­re co­mu­na­li Sonia Miglio­re e Ma­nue­la Ni­ci­ta – il Con­siglio ha il do­ve­re di dis­ci­pli­na­re ques­te im­por­tan­ti ri­sor­se, sot­traend­ole al di­le­gua­men­to nella spesa cor­ren­te e, so­pra­tut­to, ha il do­ve­re di sal­va­guar­da­re la Legge su Ibla, con­ti­nuan­do l’azio­ne della pro­gram­ma­zio­ne degli in­ter­ven­ti nel cen­tro sto­ri­co, al­me­no fino a nuovi e più fe­li­ci risvol­ti. Chi, in con­siglio, non approverà ques­ta pro­pos­ta, avrà pro­dot­to solo chi­ac­chie­re nell’ul­ti­mo in­fi­ni­to dibat­ti­to sulla ques­tio­ne”».

di Redazione29 Feb 2016 15:02
Pubblicità