Territorio: l’on. Dipasquale prova a dare la carica ai suoi

La verve è quella di sempre, l’energia non manca, quanto meno nel leader, Nello Dipasquale. Ciò che appare evidente, invece, è un certo calo di tensione, di entusiasmo, nei suoi supporters, che non gli negano la fiducia, quella è e rimane inossidabile, ciò che sembra vacillare è la fedeltà al progetto Territorio. In fondo sono soprattutto donne e uomini di centrodestra, che iniziano a soffrire l’alleanza con Crocetta. A dirla tutta, la rivoluzione promessa dall’ex sindaco di Gela stenta a decollare, i suoi risultati migliori sono da venire, mentre le critiche, quelle, non mancano.

Forse era proprio questo l’intento della convention, svoltasi questa mattina al Poggio del sole, infondere un po’ di fiducia al proprio elettorato. “Le ragioni dello stare insieme”, è quasi un’esortazione, un anelito, un rimarcare ciò che dovrebbe essere evidente. Una riunione quella di stamani aperta a tutti, certo, ma, come dice lo stesso onorevole, priva della solita passerella di personaggi illustri, niente onorevoli e senatori, solo gli amici di Territorio.

“Lo avevamo capito prima di tutti, era il 2011 – dichiara Dipasquale – quando anticipammo tutti, prendendo le distanze dai partiti, in favore un genuino ritorno alla politica con la P maiuscola. Niente clientelismi e favoritismi, solo un impegno concreto in favore del territorio”. Ci tiene a ribadire la distanza che separa il suo movimento dai partiti tradizionali e dai movimenti, come quello di Grillo, che hanno fatto “del populismo e della demagogia il loro tratto distintivo”.

“Lo avevamo capito prima di tutti”, è la frase principe, potrebbe essere il titolo della kermesse, la ripete a più riprese, come fosse un mantra, l’onorevole Dipasquale, “se Territorio è tra le poche liste civiche ancora in vita, lo è perché si fonda su principi sani, veri, su un’idea che è maturata nel tempo e non per meri fini elettoralistici”. Bacchetta tutti e tutta la vecchia politica, ma non il suo presidente Crocetta, che anzi difende. “Le critiche sono la manifestazione più evidente di quella politica nuova che sta portando a fatica nei palazzi della Regione”. Il livore nei confronti di Crocetta? Per Dipasquale, è il frutto della sua politica di rottura. Poi precisa, Megafono è lì anche grazie a Territorio “che gli ha permesso di raggiungere il fatidico 5%, contro ogni pronostico. In fondo Territorio, a Ragusa, è il primo o, al massimo, il secondo partito”.

di Redazione06 Apr 2014 16:04
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