Apatia Iblea

La bocciatura della legge proroga per le province non avrà particolari ripercussioni per l’ente di viale del Fante a Ragusa. Infatti ci sarà una proroga per 45 giorni, che scatta   automaticamente in queste occasioni, e quindi il Commissario Scarso, e gli altri commissari delle province siciliane, resteranno in carica fino a metà febbraio. Il problema dunque della guida dell’Amministrazione non si pone più. C’era stata qualche polemica, nei giorni scorsi, ma Giovanni Scarso aveva già detto, molte  volte, che non se la sentiva più di guidare un ente che è destinato a morire e, pur dispiaciuto, avrebbe volentieri passato la mano. Ma non andrà così. Ora Scarso dovrà occuparsi di nuovo della Provincia di Ragusa, vuoi o non vuoi, e si troverà davanti a tanti piccoli o grandi problemi. Prima di tutto il bilancio. Approvato quello del 2013,  per l’anno prossimo si dovrà andare avanti in 24esimi.  Niente spese, solo la ordinarissima amministrazione, basta con le scuole o le famiglie dei disabili. Poi ci sarà il problema dei dipendenti, dei dirigenti e degli stipendi e c’è ancora da pensare ai consorzi. Il tutto senza una valida speranza per il futuro.  In pratica  bisogna andare avanti da “indigenti”. E pensare che questa era la provincia che tutti invidiavano, che aveva il presidente più amato e che pagava regolarmente i propri creditori (è una cosa rara  di questi tempi).  Ma nessuno fa niente. Non c’è una presa di posizione, netta,  in favore o contraria  a questa situazione. Non c’è un deputato o sindaco che parli forse per paura di inimicarsi i vertici palermitani.  Insomma circa  due anni di commissariamento, uniti alla crisi che attanaglia ogni settore, hanno cancellato quasi del tutto l’orgoglio ibleo. Questo secondo noi è il male peggiore! Ci sta venendo meno la voglia di reagire: senza nessuna istituzione che possa fare da guida, senza una politica attenta e propositiva,  senza politici che sappiano assumere la leadership, sembriamo degli automi che vanno avanti, passo dopo passo, fino a che si scaricheranno le batterie. Poi… finish. La ripresa è racchiusa in una serie incredibile di “se”. Se parte la Siracusa-Gela, se parte la Ragusa-Catania, se arrivano i turisti, se ci sono meno tasse, se il comune… etc. E intanto si resta fermi. Neanche le proteste di piazza riescono a smuoverci da questa apatia.  Insomma ci vorrebbe qualcuno in grado di risvegliare un po’ di orgoglio nell’animo dei cittadini di questa provincia, dei commercianti, degli imprenditori ma anche di chi deve prendere delle decisioni.  Lo slogan dovrebbe essere : Non  permettiamo più che siano gli altri a decidere il futuro della gente iblea.

di Direttore29 Dic 2013 13:12
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