Spaccio di stupefacenti a Scicli, tre arresti
In esito ad indagini dirette dal Sostituto Gaetano Scollo e coordinate dal Procuratore della Repubblica di Modica Francesco Puleio, alle prime luci dell’alba i Carabinieri della Compagnia di Modica hanno dato esecuzione ad una Ordinanza di Misura Cautelare emessa dal G.i.p. Del Tribunale di Modica a carico di 4 cittadini maghrebini, responsabili, a vario titolo, della gestione di alcune “piazze” di spaccio di sostanze stupefacenti nel centro di Scicli. Per loro il Giudice per le Indagini Preliminari, dr Manenti, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto la custodia cautelare in carcere.
Si tratta di:
– Mbarek Majed, 32 anni, tunisino, residente a Scicli, nullafacente, pregiudicato, noto per essere stato arrestato a più riprese in un recente passato dai Carabinieri di Modica con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente;
– Messai Yassine, 35 anni, tunisino, bracciante agricolo, incensurato, residente nella frazione sciclitana di Cava d’Aliga.
– El Jirari Tarik, 36 anni, marocchino, venditore ambulante, censurato, residente nel centro storico di Scicli.
Analoghi provvedimenti restrittivi sono in corso di esecuzione a carico di altre 2 persone, attivamente ricercate all’estero.
L’odierna indagine, avviata dai Carabinieri della Tenenza di Scicli nell’estate del 2010, è stata condotta con l’ausilio determinante delle intercettazioni telefoniche e ha consentito, nel tempo, di delineare l’attività di una rete di spacciatori di droga (hashish, marijuana e cocaina) costituita in forme delinquenziali autonome ed attiva nel comprensorio di Scicli, nonché di individuare alcuni canali di approvvigionamento della sostanza stupefacente, gestiti da fornitori, non meglio identificati, attivi sia a Catania sia a Palermo.
A riscontro delle indagini, il 5 gennaio 2011 i Carabinieri sequestrarono 1 kg e 100 g di sostanza stupefacente del tipo hashish trovava in possesso di un cittadino tunisino che, dopo essersi sottratto alla cattura in flagranza del reato, fuggì in Nord Europa ove si trova tuttora in compagnia di un altro cittadino tunisino colpito dall’odierno provvedimento restrittivo.