Legambiente e l’appalto dei rifiuti
Legambiente Ragusa torna a parlare dell’appalto per la raccolta dei rifiuti nella città facendo delle valutazioni che dovrebbero essere prese in considerazione dall’amministrazione Cassì soprattutto per quanto riguarda la tempestività degli atti burocratici e la trasparenza..
Dal primo novembre 2024 il comune di Ragusa avrebbe dovuto avere un nuovo gestore per il
servizio di igiene ambientale, ma se va bene se ne parlerà a inizio 2026, con un ritardo di almeno
un anno e mezzo.
Nel frattempo si va avanti, male, con proroghe tecniche alla stessa ditta che gestisce i rifiuti a Ragusa
da 17 anni, dal 2008, e che ha già usufruito fino ad oggi di ben 17 proroghe semestrali. Eppure
Legambiente esattamente 2 anni fa, prima delle elezioni, aveva invitato il sindaco, e dopo le elezioni
il nuovo assessore all’ambiente, ad iniziare subito la procedura per la nuova gara per non incorrere
in proroghe.
Paradossalmente lo stesso Invito formulato da ARERA che con la delibera 385 del 3 agosto 2023
aveva previsto che “L’Ente territorialmente competente” (in questo caso il comune) “è tenuto ad
avviare la procedura di individuazione del nuovo Gestore almeno dodici mesi prima della scadenza
naturale del contratto” (entro il 31/10/2023)”, e L’Ente territorialmente competente” (in questo
caso ancora il comune) “dispone l’affidamento al Gestore entrante entro i sei mesi antecedenti la
data di scadenza dell’affidamento previgente” (entro il 30/4/2024).
Non è successo. Il progetto commissionato dal comune al CONAI è stato consegnato nel mese di
giugno ed è rimasto per parecchio tempo segreto, diffuso con diversi omissis solo a settembre 2024.
Alla scadenza del contratto il 31 ottobre 2024 il comune di Ragusa aveva prodotto quasi nulla. C’era
soltanto la delibera a contrarre datata 17 ottobre senza alcun documento di gara allegato.
Ad oggi i documenti di gara definitivi non sono ancora pronti. I documenti provvisori, ottenuti da
Legambiente solo grazie all’accesso agli atti alla SRR, sono stati oggetto di osservazioni da parte
della stessa SRR, da parte di Legambiente e dai sindacati che hanno evidenziato un progetto e
capitolato d’appalto con tanti errori tecnici banali, risultato di un progetto scadente nato male.
Eppure per mettere su una gara come si deve avevamo proposto un comitato tecnico scientifico
gratuito composto da tecnici collaboratori di ANCI nazionale e ANCI Sicilia. Proposta
sdegnosamente rifiutata. Questi ritardi hanno portato finora a due proroghe cosiddette tecniche e
non è esclusa la terza. Eppure la proroga tecnica secondo ANAC può essere data solo in via del
tutto eccezionale, poiché costituisce una violazione dei principi comunitari di libera concorrenza.
La proroga tecnica trova giustificazione solo nei casi in cui, per ragioni obiettivamente non
dipendenti dall’amministrazione, vi sia l’effettiva esigenza di assicurare il servizio nelle more del
reperimento di un altro contraente. Nel caso del comune di Ragusa le proroghe dipendono esclusivamente dall’inerzia dell’amministrazione e non da cause esterne. C’era tutto il tempo di andare in gara e individuare un nuovo gestore senza concedere proroghe.
Nel frattempo il servizio di raccolta e spazzamento è andato a rotoli, la città è allo sbando con una
TARI molto alta rispetto al servizio reso. Come si suol dire un rapporto qualità/prezzo scarso. Almeno
si riuscissero a recuperare la metà dei maggiori costi dovuti dal gestore per non aver raggiunto il
75% di raccolta differenziata, la quota parte dei maggior costi di selezione dei rifiuti raccolti in modo
differenziato dovuti al superamento delle franchigie agli impianti di trattamento e infine le somme
non spese per la comunicazione per dare un ristoro, anche solo una tantum, alla TARI pagata dai
cittadini.
Di fronte a questo costante fallimento, ci si aspetterebbe una risposta simile a quella della
Federcalcio sull’allenatore della nazionale. Ma non ci facciamo illusioni. Comunque vada, purtroppo
pagheranno sempre i cittadini.