Legambiente Ragusa interviene sul futuro del Parco Agricolo Urbano.

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Ragusa è al centro di un acceso dibattito sul futuro dell’ex Parco Agricolo urbano. Legambiente Ragusa ha lanciato un forte appello per una revisione radicale delle linee guida proposte dal Comune, paventando il rischio di una “urbanizzazione” che snaturerebbe un contesto naturalistico di pregio. L’associazione ambientalista propone con forza di sostituire l’idea di “Parco agroalimentare” con quella di “Parco agro-ecologico-naturalistico”.
L’incontro tra l’Amministrazione Comunale e le associazioni ambientaliste, promosso nell’ambito della Strategia Territoriale dell’Area Urbana Funzionale di Ragusa, ha rappresentato un’opportunità di confronto. Tuttavia, Legambiente ha espresso serie preoccupazioni riguardo alla bozza presentata, ritenendo che essa rischi di compromettere l’identità agricola, naturalistica ed ecologica dell’area, favorendo un modello di trasformazione urbana in contrasto con i principi della tutela ambientale.
Le criticità evidenziate da Legambiente:
L’associazione ambientalista ha messo in luce diverse lacune nelle proposte del Comune:
* Assenza di analisi ambientale adeguata: Il progetto verrebbe avviato senza una preliminare valutazione naturalistica approfondita, ignorando studi che hanno rilevato oltre 40 specie di uccelli selvatici nell’area. Non è previsto il coinvolgimento di esperti biologici o naturalisti.
* Snaturamento dell’identità del luogo: L’area, attualmente ricca di pascoli, seminativi e vegetazione autoctona, è descritta nelle linee guida come uno spazio da “trasformare” con elementi urbanizzanti come mercati, aree gastronomiche, laboratori, cinema e sale convegni.
* Rischio per la biodiversità: L’introduzione di nuove strutture e attività metterebbe a rischio gli equilibri ecologici, fondamentali per specie come impollinatori e farfalle che beneficiano degli incolti a rotazione.
* Inquinamento luminoso e disturbo ambientale: Legambiente critica l’aumento dell’illuminazione pubblica e la realizzazione di nuove strutture invasive, chiedendo un uso misurato e strettamente necessario di tali elementi.
* Scarso rispetto per l’agricoltura tradizionale: Le linee guida trascurano la conservazione dell’agricoltura tipica iblea e la protezione di suoli e coltivazioni storiche, elementi cruciali per la biodiversità e l’equilibrio agro-paesaggistico.
* Partecipazione comunitaria da integrare: Pur apprezzando l’intenzione di coinvolgere la cittadinanza, Legambiente sottolinea la necessità di includere esperti e tecnici specializzati nella progettazione di aree naturali fruibili, data la scarsa sensibilità ambientale della comunità locale.
Le proposte alternative per un Parco Agro-Ecologico-Naturalistico:
Legambiente Ragusa propone un nuovo modello di intervento, incentrato su:
* La tutela attiva degli habitat agricoli tradizionali.
* La valorizzazione della biodiversità esistente attraverso interventi mirati e guidati scientificamente.
* Il contenimento delle strutture e delle attività impattanti.
* Il coinvolgimento effettivo e qualificato di biologi e naturalisti nella fase di progettazione.
Come ha dichiarato Angelo Rinollo, presidente di Legambiente Ragusa: “Un parco agricolo urbano non può diventare l’ennesimo contenitore di eventi e strutture commerciali, ma dev’essere un luogo di tutela e rigenerazione ecologica”. L’associazione chiede una revisione completa delle linee guida attuali e l’avvio di un processo di progettazione partecipato e scientificamente fondato, per garantire un futuro sostenibile e rispettoso dell’inestimabile patrimonio naturalistico di Ragusa.

di Peppe Lizzio11 Giu 2025 13:06
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