La politica provinciale dopo le elezioni di secondo livello.
Le recenti elezioni per il Libero Consorzio comunale di Ragusa hanno lasciato un segno sul panorama politico locale, confermando la supremazia del centrodestra, ma anche svelando dinamiche interne complesse e strategie politiche articolate. La v schiacciante vittoria della sindaca di Comiso, Maria Rita Schembari, sostenuta dall’abile regia dell’On. Giorgio Assenza, ha dominato la scena, proiettando entrambi verso un ruolo di primo piano nelle future competizioni elettorali.
Assenza, in particolare, emerge come un vero e proprio architetto della candidatura e fine stratega, capace di orchestrare un’alleanza vincente tra diverse forze politiche del centrodestra. Questo successo, porta in dote all’ On.le Assenza anche il dato “politico” di mettere temporaneamente in secondo piano il Senatore Salvo Sallemi.
Certamente da valurare e meritevole di riflessione è il risultato di Fratelli d’Italia, con soli due seggi, che solleva interrogativi sulla reale forza del partito a livello provinciale, soprattutto se confrontato con i tre seggi ottenuti dal Partito Democratico.
Un elemento chiave di questa tornata elettorale è stato il ruolo della lista a supporto della Schembari dei sindaci “falsi civici”, che hanno finalmente rivelato la loro appartenenza al centrodestra. Tra questi, spicca l’affermazione del “Lombardiano” consigliere comunale di Ispica Angelo Galifi, che ha superato in preferenze i sindaci di Ragusa e Modica, un segnale inequivocabile delle sue ambizioni politiche, soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali.
L’importante risultato del Consigliere Galifi, porta con sé la riflessione sul piazzamento del Sindaco di Ragusa Peppe e sulle sue ambizioni del in vista delle elezioni regionali.
Appare evidente che solo con i voti di Ragusa non si vince, e soprattutto la copertura “partitica”, come dimostra il risultato di Galifi, è sempre necessaria.
Ma Cassi , dato il suo essere troppo “temporeggiatore”, sembra aver perso treni importanti per accasarsi il qualche formazione politica del centrodestra.
La candidatura di Salvatore Fidone, sostenuto dalla Democrazia Cristiana, ha invece diviso il centrodestra. Il suo secondo posto solleva interrogativi sulle reali motivazioni di questa scelta, che ha creato tensioni e spaccature. L’ipotesi che la candidatura di Fidone sia stata una mossa strategica di Ignazio Abbate, per rafforzare la sua leadership all’interno del partito e sul territorio e controllare il consiglio provinciale, appare sempre più plausibile.
I tre Consiglieri provinciali ottenuti dalla DC saranno di fondamentale importanza, dati gli equilibri, per l’azione amministrativa della Presidente Schembari.
Di particolare interesse il risultato di Forza Italia.
L’unico seggio conquistato non deve trarre in inganno. Al contrario dimostra l’incessante lavora di riemersione del partito dal periodo nero, grazie all’operato del coordinatore provinciale Cugnata che ha forttemente voluto la presenza della lista col simbolo di Forza Italia come testimonianza. Il risultato finale lo ha premiato, e lo galvanizza anche alla luce degli importanti recenti “acquisti” che vedono Forza Italia ora anche presente all’interno del Consiglio Comunale di Ragusa con l’adesione del Consigliere Mauro.
Si apre , adesso, per tutte le forze politiche del centrodestra, la necessaria fase della ricucitura dell’unità perduta. Ma la simbolica ‘immagine dell’abbraccio tra Schembari e Fidone sui gradini del Palazzo della Provincia da la misura di come il valore dell’unità politica sia ben chiaro a tutti i soggetti in campo in vista dei tanti futuri passaggi elettorali .
Sul fronte del centrosinistra, il Partito Democratico ha ottenuto un risultato in linea con le aspettative, eleggendo tre consiglieri. L’alleanza con il Movimento 5 Stelle, seppur fragile, anche a livello regionale e nazionale, rappresenta un elemento cruciale per il futuro del centrosinistra in un territorio dominato dal centrodestra.
In conclusione, queste “strane elezioni”, come definite, hanno confermato la forza del centrodestra, ma hanno anche evidenziato le complesse dinamiche interne che lo attraversano. La necessità di un ritorno alle elezioni dirette per il presidente e i consiglieri provinciali emerge con forza, al fine di garantire una maggiore rappresentatività e legittimità democratica. Le elezioni indirette, infatti, spesso non riflettono pienamente la volontà popolare, e rischiano di creare un distacco tra i cittadini e le istituzioni. Al momento l’unico elemento positivo è quello che ffinalmente si è scritta la parola fine al lungo periodo del Commissari ridando un guida “politica ” ai Liberi Consorzi comunali.