Non si può abolire l’isola pedonale
Esattamente 20 anni fa a Ragusa, promossa da Legambiente, si svolgeva la prima giornata della
“Domenica senz’auto“ e si raccoglievano più di 3.000 firme per la chiusura al traffico di via Roma
con l’istituzione dell’isola pedonale, riscontrando adesioni anche da parte di commercianti del
centro storico.
Oggi, raggiunto questo obiettivo minimale, anche con importanti investimenti, invece di allargare
l’area interdetta alle auto al quadrilatero tra via M. Leggio, corso Italia, via M. Rapisardi e via S.
Anna, si propone di tornare indietro. Come se qualche auto che transitasse in via Roma fosse in
grado di rivitalizzare il centro storico e riaprire i negozi e aumentare le vendite dei pochi rimasti.
E’ vero tutto il contrario, sono le aree pedonali a contribuire a far tornare le persone al centro, a
creare occasioni di incontro e di conseguenza anche acquisti. Chi oggi vuole tornare indietro e
abolire l’isola pedonale anni fa plaudiva alla nascita dei centri commerciali, i veri killer della piccola
distribuzione, mentre alcuni sindaci svuotavano il centro storico di abitanti con la creazione di
varianti di PEEP in zona agricola su indicazione di imprese e cooperative edilizie.
Se si vuole rivitalizzare il centro storico occorre riportarci gli abitanti costretti ad andare ad abitare
in costruzioni anonime in periferia. I negozi ritorneranno se ci sarà una domanda da parte dei
nuovi residenti e dando funzioni al centro: creando servizi per gli abitanti, ridando funzioni ai vuoti
esistenti.