Il mistero dei locali ex Standa.
Della cosa si è anche interessata, udite udite, la sezione ragusana di Sinistra Italiana che ha redarguito l’amministrazione comunale colpevole di non voler incardinare tutto l’iter per l’acquisizione dei locali della ex Standa. Addirittura la direzione del movimento accusava il sindaco di non voler procedere per mera ripicca dato che questa iniziativa era stata portata avanti da esponenti di altre forze politiche. Finalmente oggi arriva un primo segnale da parte del Comune. “Ritengo sia opportuno attenersi ai fatti e i fatti dicono che senza un decreto da parte della Regione non è semplicemente possibile prevedere alcun impegno di spesa”. Così dice l’assessore ai Giovanni Gurrieri, in merito alla questione rispondendo alle parole dell’onorevole del M5S, Stefania Campo.
“Il decreto non è mai arrivato perché non c’è e le procedure sono chiare. Respingiamo quindi al mittente le accuse di inerzia, che tra l’altro decadono anche alla luce dell’atteggiamento che questa Amministrazione ha avuto sul tema. Proprio l’onorevole Campo sa bene che settimane fa, infatti, l’ho personalmente contattata per avere delucidazioni in merito, confrontandoci sull’iter seguito della Regione. Nel frattempo, non possiamo però di certo impedire al proprietario di trattare la cessione dell’immobile sul libero mercato. A prescindere dall’acquisitore, l’obiettivo condiviso deve essere fare in modo che la rinascita di quei locali possa essere funzionale a uno sviluppo di tutta l’area circostante”. Per chiarire la vicenda abbiamo invitato in studio questa sera, giovedi, alle 21 l’on Campo.
A prescindere dalla parte burocratica, diciamo noi, il Comune non può perdere questa occasione per 2 motivi inconfutabili. Il primo è che se andassero persi i finanziamenti sarebbe davvero la conferma di quanto paventato da altre realtà politiche. Il secondo riguarda cosa si andrebbe a fare in quei locali se ad acquisirli sarebbe un privato interessato dopo tanto rumore. Siamo in un libero mercato è chiunque potrebbe accaparrarsi quei locali ma di sicuro non si potrebbero mettere in pratica alcuni progetti che potrebbero giovare oltre che al centro storico anche alla componente culturale cittadina visto che si è parlato di integrarne l’offerta con la fruizione del Museo Archeologico. A meno che, e questo è grave, sia proprio questo l’inghippo e cioè la pervicacia nel voler rimandare nell’oblio il suddetto museo.