PUO’ DARSI!

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Personalmente sono convinto che per rivitalizzare un centro storico, come quello di Ragusa, si debba agire in profondità partendo dall’analisi dei residenti regolari, e non, e poi dai bisogni di queste persone. Occorre controllare i prezzi dei fitti e dare spazi a chi non può permettersi di pagare ma ha delle idee e tanta buona volontà. Servono luoghi di aggregazione continuativi e non saltuari, ad esempio un cinema o un teatro,  e abituare la gente che abita in periferia a ritornare al centro. Non critico i negozianti che hanno preferito andarsene dalla via principale per spendere meno e permettendo così ai clienti di posteggiare davanti il negozio. Insomma, secondo me  serve un progetto articolato, discusso e concordato. Di conseguenza non vado pazzo per spettacoli di bande musicali locali o mangiafuoco agli angoli delle strade e neanche per i mercatini dell’antiquariato a meno che non sia qualcosa di istituzionale e di livello. Non ne vado pazzo perchè poi arriva l’inverno e tutto torna come prima. Però devo ammirare chi, amministratore o esercente, si impegna a fare qualcosa. E quindi chiudo questa riflessione dicendo: Può’ darsi. Puo’ darsi che io mi sbagli e anche una volta la settimana rianimare il ponte vecchio serva a qualcosa e quindi riporto il pensiero dell’amministrazione.
A Ragusa, nel cuore del Centro Storico, sul Ponte Vecchio, l’Amministrazione Comunale istituirà un mercatino sperimentale, mediante assegnazione temporanea all’associazione Asd Hereusium che ha aderito alla manifestazione di interesse per la raccolta di proposte per l’organizzazione di un mercatino sperimentale.
A partecipare saranno circa trenta espositori con opere del proprio ingegno, con prodotti tipici e di artigianato.
Si esporrà materiale da collezionismo – filatelia – numismatica e modellismo con particolare attenzione dedicata agli oggetti di uso non più quotidiano. Una sezione verrà dedicata all’esposizione di manufatti in legno, in pietra e ai ricami.
Il mercatino del Ponte Vecchio avrà cadenza settimanale e si svolgerà presumibilmente dal primo giugno nelle giornate di sabato, domenica e festivi. “È intendimento dell’assessorato allo sviluppo economico, che ha curato tutte le fasi propedeutiche alla realizzazione dell’iniziativa, – dichiara l’assessore allo sviluppo  Economico Giorgio Massari – continuare a promuovere e dar vita a una parte storica della città di Ragusa, dove già è stato insediato da qualche mese il mercato rionale del sabato nella piazza adiacente. È la sfida che ci siamo intestati perché solo con la
cura dei luoghi e la rivitalizzazione degli spazi, si diffonde il germe della comunità, sale essenziale del vivere. Oltre alla realizzazione del mercatino tradizionale, un ruolo importante lo avranno i bambini e i ragazzi, con la creazione del “Mercatino del Bambino” in modo da potere abituare i bambini a dar nuova vita ai vecchi giochi, a riviste e giornali, a video giochi usati, che magari per altri sono nuovi, scambiandoli o vendendoli, questo anche per abituare i ragazzi al valore dei soldi, all’importanza del riciclo e a diminuire lo spreco. Si tratta di piccoli gesti che nella
loro semplicità assumono i valori fondanti della vita di comunità”.
Gli espositori saranno tutti dotati di banchetti omogenei e colorati in unica tinta e verranno disposti in linea lungo un solo lato del Ponte Vecchio in modo da consentire agevolmente il flusso dei visitatori senza alcun intralcio.
“Sarà una sorta di bazar all’aperto – continua Massari – dove potere trovare una chicca o un ninnolo che credevamo ormai totalmente in disuso e quindi difficile da trovare. Si tratta senza dubbio di una iniziativa che va oltre il mercatino, perché la si può considerare già essa stessa una manifestazione culturale con la ricerca e la
riscoperta attraverso l’uso e l’utilizzo di vecchi oggetti che difficilmente si trovano sul mercato. Tanti oggetti di un tempo, non troppo distante, in uso comune, che oggi sono solo un ricordo. In un mondo di diffusione e globalizzazione non si tratta solo di ossigeno per i nostalgici e per chi sceglie di evadere dai ritmi frenetici della
modernità, ma di essere consapevolmente memori del valore intrinseco del nostro passato”.

di Direttore10 Mag 2024 00:05
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