I 3 di Mazzarelli e “l’assenza di Cassì”.

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Neanche ai tempi di Piccitto, a 8 mesi dalla fine del suo mandato, c’era un tale fermento  politico in città. Ragusa aveva vissuto i cinque anni pentastellati con rassegnazione eppure il parterre dei contendenti si è arricchito solo a poco tempo dalle elezioni e  quando si è stati certi della non ricandidatura del sindaco uscente. Oggi invece assistiamo a diverse manovre che preparano alle varie candidature con  colpi di scena inaspettati. Partiamo dall’ex assessore Barone, diciamo ex anche se la momento non è stato diffuso il documento che lo rimuove da ogni carica all’interno della giunta Cassì. Ciccio ha sbandierato ai quattro venti la sua intenzione di candidarsi contro il suo sindaco, ha inviato foto, ha costituito comitati, ha coinvolto personaggi della cosiddetta società civile lanciando messaggi chiari .  Ma alla fine ha sbagliato. Secondo chi vi scrive, dopo tutto questo bailamme, non doveva dare al sindaco la possibilità di defenestrarlo. Si doveva dimettere  lui mostrando appunto la dignità del politico che va alla ricerca di nuovi orizzonti. Tutti però sapevano che tra i due i rapporti si deterioravano ogni giorno di più. A Ciccio venivano rimproverate alcune, se non tante, iniziative e c’era sempre qualcuno a criticare ogni sua mossa. Naturalmente avere l’assessorato tra i più grossi, (spettacolo, centri storici, polizia urbana, personale)  faceva venire un po’ d’invidia.  Insomma era una vita che non si poteva fare più. Ma l’ex assessore va dicendo che c’era un accordo con Cassì e non si aspettava la mossa. Il  sindaco, in consiglio comunale, rispondendo alle accuse di qualche consigliere comunale,  per la verità ingiuste, ha parlato non solo della questione fiducia che, come è scritto nel comunicato, è ormai venuta a mancare ma anche del fatto che  Barone è militante in altri partiti, leggasi nell”area del PD,  appoggiato addirittura da Dipasquale, come aveva ben dimostrato la famosa foto dei “3 di Mazzarelle” Comunque Barone non ha mai nascosto, negli ultimi tempi, visti i rapporti troppo tesi e lo scontro con gli altri assessori , la sua intenzione di candidarsi a sindaco magari affrontando le primarie del centrosinistra. Ora ha annunciato una conferenza stampa di fuoco che dovrebbe tenersi venerdì o sabato. Durante questo incontro con i giornalisti verrebbero svelati diversi retroscena politici della convivenza in giunta  e le motivazioni vere per cui è stato allontanato riservandosi di fare nomi e cognomi di chi gli ha tirato ” i piedi”. A proposito dei “3 di Mazzarelle” a conferma alle preoccupazioni del sindaco, ieri lunedi, c’è stata una conferenza stampa, a casa o meglio nello studio dell’avvocato Schininà, per presentare un altro movimento che si rifà ad Azione di Calenda. Non è stato detto chiaramente ma si tratterebbe di una manovra in preparazione della candidatura di Riccardo Schininà a sindaco,. Non abbiamo scritto subito dell’evento perchè aspettavamo un comunicato ufficiale per non sbagliare a dire le cose che più o meno si sono sentite ieri mattina. Non lo abbiamo ricevuto e quindi vi faccio partecipi di un paio di mie considerazione. RIccardo è un giovane  avvocato che ha già avuto esperienze politiche. Lo ricordo consigliere comunale di quel partito che allora, se non sbaglio, chiamava DS  o Ulivo.  Poi ha dedicato più tempo alla carriera e ha fatto bene se si deve giudicare dal suo studio legale. del quale fa parte anche l’avv. Gaetano Mauro, figlio di Giovanni Mauro esponente da sempre di Forza Italia. Per inciso Gaetano ha detto di non avere mai avuto una tessera del partito di suo padre.  Tralasciamo tutte le frasi retoriche che sono state pronunciate, forse anche troppo auliche, per riportare solo alcune parole: Siamo alternativi all’assenza di Cassì. E la parla assenza spiega tutto.  E noi concludiamo con una riflessione. Eppure Cassì si è impegnato a cambiare la città con progetti forse anche più grandi di noi ma è possibile che  nessuno dei politici locali gli voglia dare fiducia? Qualcosa non quadra e forse una analisi più attenta,  che parta anche dai componenti della giunta e dalla compagine burocratica che mette veti quando gli conviene, servirebbe a farsi una ragione,.

di Direttore18 Ott 2022 13:10
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