Coldiretti in piazza.

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Migliaia di agricoltori, allevatori e pastori  nelle piazze di alcune città siciliane Agrigento, Ragusa, Enna, Caltanissetta e Trapani.  Hanno lasciato le campagne e invaso la città aderendo alla mobilitazione indetta da Coldiretti in tutta Italia. La protesta è contro le speculazioni con i prezzi per le famiglie che corrono mentre i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non riescono neanche a coprire i costi di produzione. “Chiediamo che la politica ci aiuti dicono i vertici regionali dell’associazione . Spendiamo il 70 per cento in più per i costi di produzione. Gli aumenti dell’energia, dei carburanti, dei concimi colpiscono le aziende ma anche le famiglie ed i consumatori. A Ragusa abbiamo visto gli onorevoli Dipasquale, Assenza e Ragusa oltre ai sindaci Cassì, Gurrieri, Abate, Aiello  della nostra provincia, i presidenti di alcuni consigli comunali e tanti operatori. in una nota ufficiale Cassì ha dichiarato  La folla in piazza, che anziché lavorare e produrre oggi ha sentito la necessità di alzare la voce, dimostra quanto grave sia il problema. Tanta gente che non vuole di
certo stare a sentire parlare del problema stesso, ma delle soluzioni: ognuno pensi a
cosa può fare, nel suo territorio. Noi siamo in Sicilia, una terra che ha le risorse per produrre ogni forma di energia:
possibile che dobbiamo sempre dipendere dagli altri? Questa crisi ci aiuti ad aprire la mente, a guardare a soluzioni strutturali, a
realizzare gli impianti necessari. Con tutto ciò che abbiamo a disposizione, il Comune di Ragusa darà sostegno al
comparto, porterà avanti, come ha fatto, concreti sgravi tributari; ma intanto si lavori affinché tra un po’ di mesi tanti lavoratori non debbano perdere un altro giorno di lavoro per scendere in piazza a protestare contro gli stessi problemi. Presenti anche molti giovani agricoltori preoccupati per il loro futuro.IL tema della protesta è ampiamente spiegato anche dai numerosi i cartelli di protesta alzati dai contadini esasperati: “Il lavoro va pagato”, “Non ci ha fermato il Covid, ci provano gli speculatori”, “Il latte delle nostre mucche è la vostra colazione”, “Non possiamo produrre in perdita”, “Agricoltori e consumatori vittime della guerra dei prezzi”, “Troppo comodo speculare sulla nostra pelle”, “Draghi aiutaci tu”. In piazza anche una stalla con pannelli fotovoltaici sul tetto per chiedere di sbloccare i finanziamenti per lo sviluppo delle energie rinnovabili dall’agricoltura. In piazza è stato ribadito che i prezzi finali restano invariati ma aumentano vertiginosamente i costi di produzione. Questa non è una protesta ma una proposta per mandare un messaggio alle istituzioni.

di Direttore17 Feb 2022 15:02
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