Che confusione… sarà perchè …
Non è la famosa canzone dei Ricchi e Poveri presentata a Sanremo del 1981 ma l’ennesima prova della incapacità del nostro paese ad affrontare situazioni difficili che però non possono più essere considerate un’emergenza. Inoltre questa evidente confusione non ci permette di capire effettivamente quale è lo scopo di certe decisioni. Facciamo riferimento alla storia del super greenpass per attraversare lo stretto. Per inciso si deve dire che l’ordinanza vale anche per imbarcarsi su un traghetto all’Elba, a Piombino, a Livorno o nelle isole di Capraia, di Gorgona e del Giglio e per la Sardegna. A noi era sembrata una decisione abbastanza accettabile dettata dalla voglia di preservare una regione come la Sicilia e filtrare i passeggeri controllandone il greenpass. Ma a quanto pare non è così, infatti, se da una parte c’è il ministro Speranza che ordina maggiori controlli durante questa quarta ondata dall’altra parte c’è Musumeci che, pur facendo appello alla necessita della vaccinazione totale, poi chiede che certe regole vengano ritirate. Dello stesso avviso è pure il sindaco Deluca che appena un anno fa cercava la famosa Renault 4 sfuggita ai controlli. Non riusciamo a capire come si devono comportare ‘sti poveri siciliani che stanno affollando gli hub più scomodi, subendo il freddo con attese di ore e poi si chiede al governo di soprassedere sul green pass sui mezzi pubblici e quindi sui traghetti. Ora Musumeci, addirittura, passa alle minacce ingiungendo al ministro di sospendere “l’iniquo” trattamento riservato ai passeggeri “non vaccinati” sullo Stretto di Messina. In mancanza di tale annullamento il presidente preannuncia «provvedimenti straordinari a tutela della mia Regione». Forse c’entra la campagna elettorale e non ci si vuole inimicare nessuno? E così Musumeci ha scritto «Signor ministro, mi rivolgo alla sua attenzione a proposito della recente entrata in vigore delle modifiche in materia di obbligo di green pass rafforzato e attraversamento dello Stretto di Messina – afferma Musumeci – Com’è ben noto, il decreto-legge n. 19 del 2020 prevede che “Nelle more dell’adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 1 e con efficacia limitata fino a tale momento, in casi di estrema necessità e urgenza per situazioni sopravvenute le misure di cui all’articolo 1 possono essere adottate dal Ministro della Salute”. Premesso quanto sopra, la situazione sociale che sta venendo a crearsi sulle rive dello Stretto di Messina in virtù della netta preclusione all’attraversamento a danno dei “non vaccinati”, sia presso la sponda siciliana che presso quella calabrese, si sta acuendo, avendo fondata ragione di ritenere, coloro che sono sprovvisti, per le più disparate ragioni, del cosiddetto green pass rafforzato, di essere stati “sequestrati” nel territorio della Regione Siciliana e di non poter raggiungere il resto del territorio nazionale nemmeno per comprovate ragioni di urgenza, ad esempio collegate a motivi di salute e di accesso alle cure».
Da qui l’appello: «Stando così le cose – ribadisce Musumeci – mi permetto di proporle l’adozione di un’ordinanza, ai sensi dell’articolo 2, comma 2 del decreto-legge n. 19 del 25 marzo 2020, che possa reintrodurre, nelle more della conversione del decreto-legge n. 229/2021, o comunque dell’adozione di altro genere di misura più stabile, alla stessa stregua di quanto già avvenuto il 9 gennaio scorso per la continuità didattica delle isole minori e della Laguna di Venezia, il diritto di attraversamento dello Stretto di Messina anche mediante la semplice esibizione del referto negativo di un test antigenico o molecolare. Si tratta, ribadisco, di una misura di assoluta equità e di giustizia volta a scongiurare la conclamata (e già in atto) lesione del principio di continuità territoriale tra il territorio della Regione Siciliana e quello del resto dello Stato italiano. Per la lealtà e la correttezza che hanno da sempre contraddistinto i rapporti istituzionali con lei intrattenuti, desidero precisare che decorse altre 24 ore, preso atto del reiterato e ingiustificabile insuccesso delle richieste rivolte al governo centrale, sarò costretto a valutare l’adozione diretta di provvedimenti straordinari a tutela della mia Regione».