Ignorate le richieste per il trasporto pubblico
Da qualche anno il numero di famiglie che preferiscono stabilirsi a Marina di Ragusa diventa sempre crescente e i tanti residenti, sia del quartiere marinaro che delle contrade, tra le altre cose richiedono a gran voce un trasporto pubblico adeguato ai tempi. Senza dire che una corsa urbana sulla provinciale per Marina di Ragusa
sarebbe assai utile per i tanti abitanti dei villaggi residenziali . E’ normale infatti che chi abita in queste zone ha grandi necessità soprattutto nella mobilità pubblica. Senza tenere contro delle tante altre reali esigenze della collettività, che sembrano del tutto dimenticate .Ci sono diverse idee in merito ed alcune iniziative, criticabili, sono già in procinto di partire. I residenti però sembrano più favorevoli all’istituzione di un maggior numero di corse urbane dedicate nel territorio comunale per soddisfare un’esigenza che risulta sempre crescente. Da tempo i vertici di “territorio” suggeriscono queste soluzioni ma a quanto pare, dicono loro, non basta promuovere mezzi di trasporto alternativi per lasciare l’auto a casa, se non c’è neanche la possibilità, per i residenti nelle contrade, di raggiungere il centro città o Marina di Ragusa con comodità. Tasca e La Porta insistono nella loro critica: “I tanti interventi di grande spessore che hanno caratterizzato la crescita di Marina di Ragusa sembrano ignorati da questa amministrazione, Marina è diventata l’indiscutibile perla della costa meridionale della Sicilia, e non solo, grazie a intuizioni che l’hanno resa elegante e ricercato centro di villeggiatura. Un pensiero politico illuminato che ha determinato il rilancio di un centro di villeggiatura locale a stazione balneare rinomata, con il suo porto turistico, le spiagge dorate, gli impianti e le strutture private di indiscutibile valenza. Ora però il giudizio sull’amministrazione Cassì è negativo e senza appello. Se, obiettivamente, ogni iniziativa su Ragusa può risultare sempre poca cosa per l’estensione del territorio abitato, ma si fa lo stesso troppo poco,