- Home
- Uncategorized
- Mattarella sulle Cam Com in Sicilia. No di Confcommercio
Mattarella sulle Cam Com in Sicilia. No di Confcommercio
ll Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge di conversione del decreto legge 25 maggio 2021, n. 73, recante “Misure urgenti connesse all’emergenza da COVID -19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali” ed ha contestualmente inviato una lettera ai Presidenti del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati e al Presidente del Consiglio dei Ministri. Qui di seguito un parte del testo: « Mi è stata sottoposta, in data odierna, per la promulgazione, la legge di conversione del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, recante “Misure urgenti connesse all’emergenza da COVID -19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”. Ho provveduto alla promulgazione in considerazione dell’imminente scadenza del termine per la conversione e del conseguente alto rischio, in caso di rinvio, di pregiudicare o, quantomeno, ritardare l’erogazione di sostegni essenziali per milioni di famiglie e di imprese. Il presidente però nella missiva esprime la sua perplessità su tutta una serie di provvedimenti tra i quali, cita espressamente, l’art. 54-ter, in tema di riorganizzazione del sistema camerale della Regione siciliana (commercio, industria, artigianato e agricoltura. Secondo la presidenza inserimenti di norme con le modalità esposte nei tanti casi segnalati e quindi anche per le Cam Com siciliane , oltre ad alterare la natura della legge di conversione, recano pregiudizio alla qualità della legislazione. Si possono infatti determinare incertezze interpretative, sovrapposizione di interventi, provocando complicazioni per la vita dei cittadini e delle imprese nonché una crescita non ordinata e poco efficiente della spesa pubblica. Sembra preciso il riferimento appunto alla riorganizzazione delle camere di Commercio in Sicilia. Dopo tutta una serie di precise motivazione il presidente conclude così : “ valuterò l’eventuale ricorso alla facoltà prevista dall’articolo 74 della Costituzione nei confronti di leggi di conversione di decreti-legge caratterizzati da gravi anomalie che mi venissero sottoposte” Insomma è partita la gara per le camere di Commercio. Da una parte il tentativo di mantenere lo status quo quindi con la super camere del Sud Est dall’altra una rivoluzione che avrebbe una grossa ricaduta in termini politici. Senza l’intervento legislativo della Regione però si metterebbe in difficoltà l’intero sistema camerale.
Intanto registriamo l’ennesima presa di posizione di Confcommercio Sicilia che dichiara a nome del presidente Manenti: Con l’approvazione, attraverso il voto di fiducia, del decreto Sostegni bis in Senato, anche l’emendamento che contempla l’accorpamento delle
Camere di Commercio di Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani diventa di fatto operativo. Si dovranno attendere le procedure operative della Regione ma la strada tracciata, di fatto, è questa. “Ci si trova a subire – afferma il presidente regionale
Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti – una decisione presa dalla politica, calata dall’alto, senza alcun tipo di confronto con le imprese dei territori e le associazioni che le rappresentano. Mentre in precedenza l’aggregazione tra le Camere di commercio era
stata voluta dalle forze economiche e produttive, adesso ci si trova a prendere atto di un percorso delineato da altri. Ci chiediamo quale sia il senso di tutto questo?