La denuncia del sindacato: Scuole aperte e scuole chiuse!
Effettivamente ci sono delle decisioni che non riusciamo a comprendere. Nel pomeriggio è arrivata la notizia della chiusura di alcune scuole di Scicli fino al 4 marzo mentre a Ragusa, anche se circolano voci relative a diversi contagi non viene presa nessuna decisone di questo tipo. E così il Coordinamento USB-Scuola e la Segreteria Provinciale manifestano tutto il loro disappunto per ai mancati adempimenti in presenza di alunni con positività al Covid in alcune scuole di Ragusa .
Non si comprende infatti, come mai alcune scuole del capoluogo non chiudano
immediatamente le aule in cui sono stati accertati parecchi casi di ragazzi positivi ,ed iniziano le
immediate operazioni della sanificazione straordinaria delle aule e dei locali utilizzati da questi
ragazzi.
Di contro altre scuole della stessa Provincia , con un solo alunno positivo, immediatamente
hanno dato corso a quanto indicato dalla C.M. Salute 32850 del 12.10.2020 per cui sorprendono
questi comportamenti diversificati e poco tempestivi fra scuole della stessa città.
Risulta da più voci inoltre che alcuni Istituti Superiori della città ,con più classi interessate da
positivi anziché chiudere immediatamente tutto il plesso, si sono visti accordare dagli Enti
preposti ,per sanificarlo, solo il piano delle classi interessate; trascurando che ingressi , bagni e
luoghi di transito sono in comune e avrebbero potuto contribuire a far trasmettere a casa ,dai
positivi , il virus agli ignari conviventi.
C’e di più ,in alcune classi ,con ragazzi sicuramente positivi , la medesima aula ha continuato
per giorni a ricevere altre classi , mentre è stata posta in D.a.D. (Didattica a Distanza) solamente la
classe di appartenenza dei ragazzi positivi e peraltro su richiesta dei rappresentanti degli alunni ;
che hanno manifestato più solerzia al rispetto delle norme di tanti nominati Referenti per il Covid-
19 nelle scuole.
Si pensi inoltre che molte e variegate interpretazioni delle norme anti-Covid , permettono
concentramenti di alunni nella stessa classe (si parla di presenze di 20/22 ragazzi
contemporaneamente) a stretto contatto per ore ,e poi ci si lamenta nel registrare foto di
ammassamenti in piazze ,corsi o luoghi pubblici (ved. porto di Marina di Ragusa ) .
Da tempo in merito alla rimodulazione dei tempi d’ingresso a scuola e sulla percentuale di
studenti in presenza, stabilita prima al 50% e poi si paventa perfino al 75 %, è da chiarire se il
50% di studenti è inteso sulla popolazione complessiva di ogni Istituto oppure sulla popolazione
complessiva di ciascuna classe.
La differente interpretazione è fondamentale, a nostro avviso, perché oltre la questione dei
trasporti l’aspetto più inquietante rimane il numero di studenti all’interno di ogni classe/aula.
Non si comprende ,a parere di questo sindacato , tanta superficialità specialmente a scuola,
proprio perché la situazione preoccupante delle varianti ha raggiunto un livello non trascurabile e
viene paventato da più parti un alto tasso di trasmissibilità, che non si può superare con
l’ovattamento delle notizie su quanto accade effettivamente nelle scuole.
Per tali motivazioni , come sostenuto dal ComitatoTecnico ScientificoNazionale “la Didattica in
presenza è una priorità da tutelare se la situazione epidemiologica lo consente. In presenza di
focolai o varianti la chiusura è una misura che deve essere considerata, dobbiamo essere
pragmatici”.
Appare scontato che di tali comportamenti ingiustificati saranno informati gli organi competenti
e che le indicazioni del Comitato Scientifico Nazionale vengano applicate e non interpretate per
impedire fraintendimenti o equivoci negazionisti o tornacontisti .