5G – Ragusa dice no
Ragusa dice no al 5G e lo fa mediante un’ordinanza sindacale diramata martedì 9 giugno. L’ordinanza vieta a chiunque la sperimentazione o
installazione del 5G sul territorio del Comune di Ragusa in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’International Agency for Research on Cancer. Si applica dunque il principio precauzionale sancito dall’Unione Europea prendendo in riferimento i dati scientifici più aggiornati, indipendenti da legami con l’industria e già disponibili, sugli effetti delle radiofrequenze, estremamente pericolose per la salute dell’uomo. Stando a quanto riportato nella premessa dell’ordinanza, il divieto sarebbe stato sancito alla luce del fatto che le radiofrequenze del 5G risultano inesplorate. Mancano infatti, come sottolineato nel provvedimento, studi preliminari sulla valutazione del rischio sanitario, rischio che coinvolgerebbe anche l’ecosistema.
A tal proposito è intervenuto il sindaco Peppe Cassì: “Nella giornata di oggi ho sottoscritto un’ordinanza che vieta la sperimentazione e quindi l’installazione, nel territorio comunale di Ragusa, di strumenti finalizzati alla diffusione delle radiofrequenze del 5G. Se è vero che su questo tema circolano le più assurde e infondate teorie complottiste, è altrettanto vero che il documento pubblicato nel 2019 dal Comitato scientifico, sui rischi sanitari ambientali ed emergenti della Commissione Europea, afferma che il 5g lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche. Si tratta di possibilità, non di certezze, ma che comunque a Ragusa non potranno verificarsi. La decisione è stata presa applicando il principio di precauzione sancito dall’Unione Europea, in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’International Agency for Research on Cancer. Quando avremo un quadro scientifico più aggiornato, potremo tornare a parlarne“.