5G vietato a Ragusa, perché l’amministrazione Cassì ostacola il progresso?
L’odierna decisione del primo cittadino di Ragusa di vietare, con una propria ordinanza, la “sperimentazione o la installazione del 5G” nel territorio comunale è uno schiaffo al progresso.
Il sindaco, come han fatto anche altri suoi colleghi, senza nessuna evidenza scientifica sulla pericolosità dell’aggiornamento della tecnologia di comunicazione che tutti usiamo costantemente con i nostri cellulari, ha deciso di cavalcare l’onda emotiva della massa ignorante e complottista che vede nel 5G un nuovo male.
Sembra d’essere piombati indietro nel tempo, all’incirca nel 1890, quando l’installazione delle linee di corrente elettrica nelle città generò la nascita di movimenti anti-elettricità che raccoglievano le paure dei cittadini – certune motivate – senza dare risposte sull’utilizzo sicuro dell’energia elettrica, ma, anzi, alimentando il terrore puntando i riflettori sugli incidenti che avevano causato la morte di alcune persone. Ora la situazione è analoga: c’è una certa parte di cittadinanza che, senza evidenze scientifiche, teme che la tecnologia 5G possa avere effetti negativi sulla salute delle persone e quindi, piuttosto che progredire, preferisce ostacolare l’evoluzione tecnologica per paura, semplicemente perché il 5G “potrebbe, forse, chissà” essere nocivo. Ma cosa sarebbe accaduto se nel 1890 avessero “vinto” i no-elettricità? Potete facilmente immaginarlo.
Ci chiediamo: perché allora, applicando lo stesso principio, il sindaco non vieta l’uso delle auto sul territorio comunale? E’ sicuro che possono causare la morte. Perché non vietare l’uso degli scooter, delle moto, delle biciclette, dei pattini, della stessa elettricità, dei farmaci che nei bugiardini segnalano “morte” tra gli effetti collaterali gravi? Perché non vietare il tutto il cibo? Qualcuno ci si potrebbe strozzare.
Il sindaco Cassì smetterà di usare il cellulare? Di andare in scooter? Di fare il bagno a mare? Oh, dovrebbe vietarlo, è pericoloso: sapete quante persone annegano ogni anno?
La verità, purtroppo, è molto banale e non ha realmente a che fare con la salute dei cittadini: i complottisti, che non sono pochi, godono di diritti civili come il voto e farli contenti ostacolando il progresso potrebbe assicurare una fetta d’elettorato al sindaco e ai suoi colleghi che hanno compiuto la stessa scelta. C’è da ricordare a questi “illuminati” primi cittadini che, però, alle urne ci va anche chi il progresso tecnologico lo sostiene. Chissà se il gioco vale la candela.
Ah: le candele, per rinfrescare la memoria a tutti, sono quelle bacchette di cera con lo stoppino che oggi, se avessero vinto i no-elettricità, ancora saremmo costretti a usare come fonti luminose per schiarire le tenebre dalle quali certe innovazioni ci hanno tirato fuori e nelle quali qualcuno vorrebbe che tornassimo.