Migrante positivo a Pozzallo. Ne avevamo parlato giovedi nell’Indice
La notizia circolava da ieri mattina quando una cinquantina di migranti erano stati trasferiti all’HotSpot di Pozzallo a quanto sembra senza nessuna autorizzazione da parte delle autorità cittadine. Non sappiamo quali siano le regole ufficiali in questo caso visto che la struttura non è più sotto il controllo del Comune ma crediamo che ci siano delle comunicazioni da dare alle autorità locali almeno per dare il tempo di attrezzarsi. Il sindaco minaccia denunce ma ormai la “frittata” è fatta. Non è sicuramente il primo caso che succede in provincia ma senza prevenzione ora bisognerà provvedere alla quarantena per gli altri migranti, gli operatori etc. Noi nell’Indice di giovedi avevamo intervistato il collega Michele Giardina, pozzallese appunto, che aveva non solo espresso la sua preoccupazione condivisa con gli stessi abitanti ma si era spinto a scrivere al presidente della regione per chiedere conto e ragione. Musumeci ha già tanti problemi ma non si può nascondere l’amarezza di questa provincia. A dirlo è anche l’on Minardo che ha mandato questo comunicato.
Il ragazzo egiziano positivo al COVID -19 all’hot spot di Pozzallo, arrivato da Porto Empedocle, con altri 50 migranti sbarcati a Lampedusa, è la dimostrazione che sbarchi in Sicilia e trasferimenti di migranti, VANNO FERMATI
SUBITOI! Non si può mettere a rischio la salute, in nome di una melliflua accoglienza che vanifica gli sforzi dei Siciliani che, RESPONSABILMENTE, osservano i dettami che ci impongono di stare in casa. La
Sicilia puo’ essere la prima regione a venire fuori da questo incubo. E la provincia di
Ragusa è la più virtuosa in Italia come numero di contagi. Tutto rischia di essere
vanificato per una politica ‘buonista’, inadatta al periodo e lesiva dei Siciliani e della
gente iblea. A rischio ci sono gli operatori sanitari che salvano vite umane a costo
anche della loro vita, ci sono le forze di polizia costrette a condividere con i migranti,
sbarchi, spostamenti e trasferimenti. BASTA! E l’Alan Kurdi sbarchi nel Paese della
sua ‘bandiera’ se vuole… Non in Italia! Non in Sicilia! Non a Pozzallo!