Il problema è anche l’onestà!
Non c’è dubbio che il problema economico sarà l’argomento più importante quando, speriamo presto, si potrà uscire dall’emergenza. Molte aziende avranno chiuso i battenti per mancanza di introiti non potendo onorare i propri impegni nei confronti di creditori, proprietari di locali, fornitori, dipendenti etc etc. Questa è la terribile conseguenza della crisi sanitaria, certamente comprensibile ma,purtroppo, non saputa gestire a livello nazionale. Ma qualcosa ci deve fare pensare! Cosa c’è di peggio di chi, pur avendo la possibilità di onorare i debiti, approfitta della situazione e costringe il proprio creditore al fallimento? E’ evidente che ci sono tanti di questi casi!! Pensate a tutti coloro avrebbero dovuto pagare le loro fatture prima dei decreti ministeriali, quindi per servizi resi e fruiti a dicembre o gennaio o febbraio , ben prima della crisi. Migliaia di fatture, nella sola provincia di Ragusa, tutte insolute, con la sola scusa del virus facendo retrocedere quindi l’inizio della disfatta economica a prima della fatidica data del 24 febbraio. Imprenditori, negozianti, ristoratori, pizzerie etc etc. Tra queste, e qui dobbiamo capire a chi vengono affidati i nostri ragazzi, ci sono ad esempio molte scuole pubbliche e private che avevano organizzato viaggi d’istruzione impegnativi, in Italia, in tutte le capitali europee, in America, crociere nel mediterraneo, corsi di lingue all’estero. Viaggi per molti milioni di euro i cui servizi sono stati acquistati dalle agenzie e pagati con notevole anticipo e , poi, annullati a pochi giorni dalla partenza lasciando gli operatori turistici a subire il danno e a precipitare nel baratro del fallimento. E pensare che i presidi di queste scuole,ottemperando alla necessità di agire nella massima correttezza e regolarità amministrativa, richiedono documentazioni sempre più puntuali seguendo le imposizioni del MEPA o del Passoe. Il non pagare, pur potendo, accampando la scusa della crisi è una manovra scorretta che garantisce solo il debitore a danno del creditore. Ma c’è un problema di coscienza soprattutto nelle scuole: cosa diranno i presidi ai ragazzi quando dovranno spiegare che hanno rifiutato regolari fatture emesse per servizi ordinati dalla loro scuola per loro? Ci si potrebbe trovare di fronte ad un furto bello e buono perpetrato approfittando di 10 righe del ministro dell’Istruzione terrorizzato dal virus. Insomma tutti sappiamo della gravità del momento ma chi avrebbe potuto onorare i propri impegni e non lo ha fatto deve avere la coscienza sporca e deve sapere che non è legittimato a farsi portavoce delle difficoltà della comunità e molti presidi non dovrebbero essere autorizzati a proseguire nel percorso educativo.