Ragusa Prossima: La cultura è un dramma politico

Il dibattito sulla cultura a Ragusa va ben oltre gli interventi di qualche giornalista, tra cui chi vi scrive, e passa a piè pari nell’ambito politico. Ragusa Prossima con la sua associazione culturale bacchettando l’amministrazione per la poca fantasia dimostrata nel settore cultura invia questa lettera aperta.  L’immagine non è legata alla lettera ma è certamente pertinente

L’amministrazione Comunale ha ideato  il piano strategico del Turismo.
Una buona idea che aspirerebbe a rilanciare il settore turistico. Nel
passato mai si è pensato a soluzioni serie e profonde, oltre a beneficiare
della fiction Montalbano e del patrimonio culturale materiale
appartenente all’Unesco. Sarebbe bastato per attrarre il turismo,
approfittare della popolarità concessa ai nostri luoghi dalla fiction di
Sironi per sviluppare nuove azioni culturali o eventi che  avrebbero
certamente assicurato turismo. Come sempre la politica di questi tempi
non solo sembra poco empatica, ma anche poco lungimirante.
L’amministrazione Cassì, dopo quasi due anni di governo della Città,
promuove un PST che si costruirà, anche e attraverso le idee degli
addetti al turismo della società civile. Si troveranno idee interessanti? E
gli obiettivi del Comune quali sono? Per ciò che riguarda la Cultura
vorremmo sapere dal Sindaco, perché sono stati azzerati i fondi del
Centro Servizi Culturali? Perché potenziare il Centro, significherebbe
risanare il Centro Storico, con azioni culturali, strategiche e prolungate
nel tempo. Altro che “Dischiusi”, perché potrebbe diventare una
piattaforma di sperimentazione per progettare la Cultura “fuori
frontiera” (bandi di concorso, cortometraggi, laboratori, cineforum ecc).
Qual’è la funzione sociale del Centro Servizi Culturale? Sono tante le associazioni del Centro che si occupano di proporre spettacoli, attività sociali per la Città che, di anno in anno, si sono viste
dimezzare i fondi. Il contributo 2019 era di 150 euro, un’elemosina!
Meglio nulla! Però rimane il tema, sempre lo stesso, quale politica
culturale è quella del suo Comune? La vostra azione in questo campo
sembra per lo più “occasionale” nel senso che propone “quello che c’è",
senza alcuna inventiva, ricerca o obbiettivo per la crescita culturale del
nostro territorio nel lungo periodo. Ovviamente non si discute
sull’impegno di questo Comune in questo senso, ciò che discutiamo è il
tipo di progetto, in quanto non vediamo o non siamo al corrente di alcun
progetto. È di questi giorni la notizia che l’auditorium Ideal e il “Falcone
Borsellino” saranno affittati. Mi domando il perché? Se è vero che una
società senza dialogo è malata e altrettanto vero ciò che diceva
Shakespeare: “Il dramma resta sempre, dall’inizio alla fine, marcatamente politico”.

di Direttore13 Feb 2020 22:02
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