Lettera aperta all’assessore Licitra

Egregio Assessore, scrivo questa breve nota dopo aver letto il comunicato stampa del Comune di Ragusa che fa riferimento all’intenzione dell’Amministrazione di rinnovare il protocollo, con altri comuni del Sud Est, finalizzato alla partecipazione a una decina di fiere turistiche nel mondo.
Approfittando di quel po’ di consapevolezza che ho acquisito negli anni, mi permetto di contestare la scelta che il Comune sta facendo elencando di seguito solo alcuni dei motivi di insoddisfazione.

Prima di tutto l’esperienza passata che, a detta degli esperti, escluso naturalmente gli organizzatori pagati, non ha dato alcun risultato apprezzabile né in fatto di numeri né di immagine.

Possiamo, infatti, ricordare che è giunta notizia di queste partecipazioni attraverso qualche articolo su giornali on line che ha riferito, saltuariamente, della presenza, in località amene, di Noto o Siracusa senza  approfondire la questione  dei risultati.

Mai un accenno all’area ragusana se non  per un paio di fugaci riferimenti a Modica o Scicli che, sembra, ma sta a Lei verificarlo, non abbiano neanche versato la loro quota parte.

Da contestare quindi le preferenze del comitato che ha guardato  troppo a destinazioni lontane, come il Giappone o gli Emirati, che vantano collegamenti con la nostra area difficili e costosi: scelte dettate da interessi di pochi che hanno fatto investire molto denaro senza nessun ritorno.
E’ riconosciuto, infatti, che da certe zone, arrivano turisti che amano confort e distrazioni molto lontane da quello che può offrire il nostro territorio.

Poca attenzione, invece,  a  paesi che hanno avuto sempre  un ottimo feeling con la Sicilia e che, via via, stanno decidendo di rivolgere la loro attenzione altrove.

L’unica certezza è  che non ci sono contatti o contratti con tour operator in grado di indirizzare migliaia di turisti per far crescere, grazie a voli charter e promozioni nei loro paesi, le presenze  nel territorio ragusano.

Abbiamo la fortuna di poter contare su una splendida costa con molti posti letto che rappresentano quasi il 70% degli introiti della tassa di soggiorno, eppure, non abbiamo mai fatto nulla per migliorare l’offerta balneare, collegandola a investimenti adeguati, con incentivi interessanti finalizzati alla destagionalizzazione.

E che dire del “Barocco” che ognuno di quei Comuni mira a  promuovere in modo confusionario cercando aggregazioni  inesistenti solo al momento di tirare fuori i quattrini “che non hanno”.

Ragusa vanta  un patrimonio ben conservato,  migliorato grazie a leggi speciali e alla lungimiranza degli amministratori locali che sono riusciti a farne un gioiello unico e invidiato da tutti.

Mi chiedo, allora, quale è il senso di farsi coinvolgere in accordi che riguardano pochi e sconosciuti addetti autoreferenziali, senza avere progetti concreti, adeguato materiale promozionale, idee innovative e,  infine, senza  investimenti all’altezza della situazione.

Ciò premesso, credo sia giusto soprassedere alla riconferma dello “scellerato” patto della Val di Noto, mettendo in essere, grazie ai fondi, congrui e legittimi, della tassa di soggiorno ( tutta ragusana),  una precisa ed adeguata campagna di promozione, con pochi obiettivi ben individuati, puntando su incentivi ai tour operator stranieri che potrebbero approfittare dell’aeroporto e contare sulla  pubblicità che ancora oggi ci viene regalata da fiction televisive.

di Direttore25 Feb 2020 18:02
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