Le richieste del CUB per le ferrovie
Si è riunito lo scorso martedì 10 settembre, nella sede dell’Assessorato
alle Infrastrutture a Palermo, l’Osservatorio sull’andamento del
servizio ferroviario in Sicilia, in vista del prossimo orario invernale
2019/2020. Ha partecipato anche la delegazione ragusana del Comitato
pendolari Siciliani per la linea Siracusa-Ragusa-Caltanissetta.
L’organismo, voluto dall’assessore regionale alle infrastrutture e
mobilità Marco Falcone, mette attorno allo stesso tavolo Trenitalia, il
Governo regionale e le rappresentanze di utenti e consumatori. «Dai dati
che abbiamo esaminato assieme alle associazioni e alla stessa azienda di
Stato – ha detto Falcone – è emerso un quadro incoraggiante. Da gennaio
ad oggi il volume di passeggeri ospitati dai treni in esercizio
sull’Isola è aumentato del 13 per cento, un segnale che gli stessi
rappresentanti che compongono l’Osservatorio hanno ben accolto come
indicativo dell’avvio di un’inversione di tendenza, per quanto riguarda
qualità ed efficienza del servizio, rispetto al passato».
L’Assessore Falcone, i vertici di Trenitalia e i tecnici di RFI, insieme
ai dirigenti del Dipartimento dei trasporti hanno ascoltato tutte le
richieste dei Comitati dei pendolari e delle Associazioni di categoria,
che saranno valutate e che ci si augura possano essere accolte. In
particolare, le istanze avanzate sul tavolo dell’Assessorato da parte
del Comitato Pendolari Siciliani della linea
Siracusa-Ragusa-Caltanissetta, in vista del prossimo orario invernale,
hanno riguardato:
– la riapertura della tratta la domenica e i festivi, la cui attuale
chiusura penalizza fortemente i turisti, i lavoratori fuori sede e gli
studenti che rientrano dal weekend nelle rispettive sedi universitarie;
– la collocazione di una nuova emettitrice automatica di biglietti con
la possibilità di pagare in contanti all’interno della sala d’attesa
della stazione di Ragusa, dato che quella attuale accetta solo carte di
credito, bancomat e carte prepagate;
– la riapertura dei servizi igienici almeno presso le stazioni di Ragusa
(già richiesta circa un anno fa) e Modica;
– la realizzazione di un collegamento Modica-Agrigen
tanto richiesto dai turisti;
– l’inserimento della fermata a Donnafugata del Regionale Gela-Modica
delle 7:30 per consentire le visite al Castello anche da
Gela/Vittoria/Comiso;
– l’effettuazione anche il sabato del Regionale Siracusa-Ragusa delle
5:36, del Regionale Modica-Gela delle 9:20, del Regionale Gela-Siracusa
delle 12:48 (attualmente circolanti dal lunedì al venerdì.
Dai positivi segnali di ripresa dell’utilizzo anche della nostra tratta,
soprattutto in questo ultimo anno, si evince che il servizio
ferroviario sta lentamente tornando ad
essere gradito tra gli abitanti e i visitatori del Val di Noto.
Il rinnovamento della flotta con treni Minuetto (design moderno, con
ambienti climatizzati e dotati di prese elettriche per PC o Smartphone),
un piano orari sicuramente più vicino alle esigenze dei lavoratori e
delle lavoratrici, ma anche degli studenti (dopo attente analisi delle
esigenze dei viaggiatori), l’introduzione da ormai circa due anni
del collegamento diretto con Palermo ed Enna da Modica (con un
brevissimo cambio a Caltanissetta) che permette di raggiungere il
capoluogo siciliano in circa 4 ore e 45 minuti (da Ragusa in circa 4 ore
e 20 minuti), il continuo rinnovamento dei binari e degli impianti che
permettono di elevare sempre più la velocità (ad esempio rispetto a 3
anni fa sulla tratta Comiso-Caltanissetta sono stati abbattuti i tempi
di percorrenza di circa 30 minuti), la sicurezza e l’affidabilità, la
riqualificazione delle stazioni, illuminate nelle ore serali con luci a
led e non ultima la possibilità di portare gratuitamente la propria bici
sul treno in tutta la Sicilia, sono sicuramente tra i principali motivi
che invogliano sempre più persone a utilizzare il treno per i propri
spostamenti anche nelle province di Ragusa, Siracusa e Caltanissetta.
La combinazione treno + bici, inoltre, è sicuramente tra le scelte più
ecologiche e sostenibili per muoversi. Questa soluzione permette infatti
di superare il problema del cosiddetto “ultimo miglio” ovvero
raggiungere più velocemente e più facilmente la destinazione finale
all’interno della città una volta scesi dal treno.
Alla luce di tutto ciò, se da un lato è vero che sono stati raggiunti
alcuni miglioramenti, dall’altro è vero anche che c’è ancora tanto da
fare e che rimangono tante criticità da risolvere. Una spinta decisiva
può avvenire sicuramente dall’aumento delle frequentazioni: più persone
utilizzano il treno per i loro spostamenti come mezzo alternativo
all’automobile più aumentano le chance per ottenere un miglioramento
complessivo dei servizi; ciò vale non necessariamente per percorrenze
medio-lunghe, ma anche e soprattutto per la breve percorrenza (tra città
limitrofe) dove già adesso, con l’infrastruttura attuale, nella maggior
parte dei casi il treno è più veloce dell’auto.