1° ottobre: Sciopero dei commercialisti

Do­ma­ni e il 1 ot­to­bre i Com­mer­cia­lis­ti in­cro­ce­ran­no le brac­cia con­tro l’Isa, gli in­di­ci sin­te­ti­ci di affidabilità fis­ca­le che hanno rim­pia­z­za­to gli studi di set­to­re, non in­vie­ran­no gli F24 e fino al 7 ot­to­bre non par­te­ci­pe­ran­no alle udien­ze delle Com­mis­sio­ni Tri­bu­ta­rie.

L’Or­di­ne dei Com­mer­cia­lis­ti di Ra­gu­sa ma­ni­fes­ta vi­ci­nan­za ai sin­d­a­ca­ti (ANC e Unio­ne Gio­v­a­ni) in oc­ca­sio­ne dello sci­o­pe­ro in­det­to per do­ma­ni e do­po­do­ma­ni. Nei gior­ni scor­si il pre­si­den­te pro­vin­cia­le dell’Odcec Ra­gu­sa, Mau­ri­zio At­ti­nel­li, ha in­con­tra­to i due pre­si­den­ti delle As­so­cia­zio­ni sin­d­a­ca­li di Ra­gu­sa Rosa Anna Pao­li­no per Anc e Maria La Raffa, per l’Unio­ne Gio­v­a­ni, en­tram­be hanno pre­ci­sa­to che i com­mer­cia­lis­ti chie­do­no ris­pet­to ed è ques­to il vero mo­ti­vo del di­sa­gio cres­cen­te. Non hanno paura di stu­dia­re né si spa­ven­ta­no di fron­te alla complessità delle re­go­le. Ma vor­reb­be­ro poter con­ta­re sulla loro cer­te­z­za. Il sis­te­ma fis­ca­le ita­lia­no è com­ples­so, ar­ti­co­la­to, in con­ti­nua evo­lu­zio­ne e ri­chie­de, ac­can­to alla for­ma­zio­ne con­ti­nua, anche in­ves­ti­men­ti im­por­tan­ti per i software e per il loro ag­gior­na­men­to. Negli ul­ti­mi anni la ca­te­go­ria è stata di­ret­ta­men­te co­in­vol­ta nella crea­zio­ne di ban­che dati fis­ca­li, chia­ma­ta a for­ni­re una ple­to­ra di in­for­ma­zio­ni per com­bat­te­re il ri­ci­cla­g­gio e aiu­ta­re nella lotta all’eva­sio­ne. Un’attività extra, che è an­da­ta cres­cen­do nel tempo, che ri­chie­de degli in­ves­ti­men­ti ma che è dif­fi­ci­le farsi pa­ga­re dai clien­ti. Ques­to proli­fe­ra­re di ad­em­pi­men­ti è stato gius­ti­fi­ca­to da una sig­ni­fi­ca­ti­va sem­pli­fi­ca­zio­ne, Che, però, an­co­ra non vede la luce.   “Lo sciopero-​ com­men­ta Attinelli-​ non è mai stato uno stru­men­to su cui i com­mer­cia­lis­ti hanno fatto leva. Fino a cin­que anni fa non ave­va­no nep­pu­re un Co­di­ce che re­go­la­men­tas­se la pro­te­sta col­let­ti­va. Poi le cose sono cam­bia­te e nel 2014 il Co­di­ce è stato crea­to. Ma sono tras­cor­si altri tre anni prima di sfo­de­ra­re per la prima volta quest’arma”.

di Redazione29 Set 2019 18:09
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