Errare è umano ma perseverare….. Nasce il distretto della”bufala”.
Purtroppo le esperienze passate non servono ai Comuni per imparare come comportarsi in certi casi.
Facciamo riferimento alle tantissime aggregazioni, associazioni, distretti produttivi e turistici, reti, marchi e chi più ne ha più ne aggiunga, ai quali, nel tempo, Ragusa, con qualunque amministrazione in carica, si è vantata di appartenere.
Sono stati tutti, se non tutti almeno al 90%, dei flop clamorosi che sono costati in termini di tempo , di impegno ma anche in soldoni, senza aver mai potuto parlare di qualche risultato positivo.Quindici anni e più di paroloni inutili, meeting, viaggi, carte di valorizzazione, scambi e fiere.
Tutto inutile!!!
Ma tutto questo non è servito a nulla e Ragusa ha deciso di aderire all’ultima trovata di incapaci funzionari regionali che scopiazzando da altre terre, riportano da noi, sistemi, reti e distretti obsoleti e superati con la sola motivazione di aver cercato di fare qualcosa per combattere la crisi.
Pensate solo alla inutile trafila del turismo che è passato dalle EPT alle AAPIT poi ai “sistemi” quindi ai “distretti” poi alle DMO e ora ,,,,,a niente!!! Mentre le altre nazioni si riorganizzano!
E così, nonostante tutto quanto detto fino ad ora che è, tra l’altro, a conoscenza di chi con queste cose ha sempre lavorato, il Comune di Ragusa aderisce al Distretto del Cibo del Sud Est Sicilia – Etna Val di
Noto”, promosso e coordinato dalla Camera di Commercio del Sud Est Sicilia.
In pratica un quarto di Sicilia che dovrebbe essere coordinata quando noi, senza le province non riusciamo neanche mettere su un programma estivo comune.
I Distretti del Cibo, istituiti con legge nazionale n. 205 del 27 dicembre 2017 in
sostituzione dei “Distretti Agroalimentari di Qualità” che non avevano sortito a nulla se non qualche viaggio in qualche fiera e molte consulenze distribuite in varie province.
A due anni di distanza dalla istituzione la Regione siciliana ha emanato norme e requisiti di partecipazione, spiegando che i Distretti del Cibo hanno molteplici finalità tra cui: promuovere lo sviluppo territoriale, valorizzare la produzione agroalimentare di qualità, salvaguardare il paesaggio rurale, favorire l’aggregazione
delle filiere produttive, garantire la sicurezza alimentare, favorire la coesione e l’inclusione sociale.
L’unica cosa che verrà certamente implementata, stae certi, è la”bufala” di per se stessa e le centinaia di migliaia di euro che verranno spesi per la messa a regime.
Senza che nessuno mai faccia i conti tra quello che è speso e quello che torna in termini di vendite di prodotti.
Poi, scusate, va bene tutti questi programmi di cucina dove quelli che erano normali cuochi ora si chiamano chef se non addirittura maestri, ma come si può pensare che un’aggregazione del cibo che nasce in decine di migliaia di kmq disomogenei, con decine e decine di organismi, alcuni inesistenti, altri inutili, altri addirittura farlocchi, possa favorire nello stesso tempo: il turismo, lo sviluppo territoriale, la produzione agroalimentare di qualità, salvaguardare il paesaggio rurale, le filiere produttive, garantire la sicurezza alimentare, favorire la coesione e addirittura l’inclusione sociale.
Ci vuole proprio un mago ma per fortuna queste figure non ci mancano!!!
Abbracadabra!!
Lunedi ci sarà una conferenza stampa, al comune dove sarà presente, Udite udite, anche il presidente Agen.
Si vede che questi distretti arrancano perchè il dott. Agen viene tirato in ballo quando le cose fanno acqua e lui deve rimettere pace.
Mai però che dicesse qualcosa di positivo per quello che serve a noi: Autostrada, aeroporto ed anche Camera di Commercio dove sembra ci sia un po di confusione.
peccato!!!! tempo e tempo persi..