Aeroporto di Comiso. Vorremmo saperne di più.
Il tempo passa e tutto tace intorno all’aeroporto di Comiso, Non c’è segnale infatti che si stiano facendo dei passi verso il recupero economico e strutturale dello scalo. Probabilmente interessi ben più grandi di noi hanno messo tutto in ombra ma bisogna fare attenzione perchè le scadenze burocratiche e legali ci sono e si rischia di commettere errori irrecuperabili.
A porsi il problema oggi è il movimento 5 stelle di Comiso che dichiara:
In questi giorni abbiamo assistito ad un vivo dibattito sul tema del trasporto aereo e sulla scelta di privatizzare l’aeroporto di Catania e, di conseguenza, quello di Comiso. La via della privatizzazione segna un punto di rottura con le
idee e le soluzione espresse finora dal Presidente Musumeci che, fino a tempi non lontani, dichiarava di voler riorganizzare la gestione degli aeroporti siciliani attraverso la costituzione di due società: una per la gestione degli scali
aeroportuali della Sicilia Orientale, un’altra per quelli della Sicilia Occidentale. Questa posizione, sembra essere spazzata via e risulta rimpiazzata dall’idea della privatizzazione degli aeroporti siciliani, che ha trovato il consenso della SAC, la quale ha dichiarato di voler procedere alla vendita delle quote aeroportuali a soggetti privati. Ebbene, qual è stata la risposta del Governatore Siciliano sulla questione ? Un assordante silenzio!
Ma il Movimento 5 Stelle non può restare a guardare, nè può lasciare che il tutto passi inosservato, senza render nota la vicenda alla collettività direttamente interessata. In particolare, grazie al lavoro svolto dalla nostra portavoce, On.
Stefania Campo, abbiamo appreso che all'interno di un Collegato alla Legge Finanziaria presentata in Commissione all’Ars, tutti gli Enti locali, sarebbero obbligati a vendere le quote degli aeroporti che detengono entro 90 giorni. Se a
ciò si aggiunge che il Presidente della Regione ha nominato Riggio, come consulente esperto in materia di trasporto aereo, la via della privatizzazione appare già spianata. Vito Riggio, infatti, ex Presidente dell’Enac , è un grande fautore e sostenitore delle privatizzazioni. Il quadro delineato non fa ben sperare e suscita legittimi dubbi ed evidenzia forti contrasti. Ci chiediamo, per esempio, a cosa siano serviti i fondi, pari a circa 1.000.000 di euro stanziati dalla Regione Sicilia per il per lo studio e l’implementazione del Cargo all’aeroporto di Comiso. Che fine faranno queste somme se lo scalo aeroportuale verrà ceduto a soggetti privati? E ancora come si concilia la posizione del Governatore Siciliano con quella del Sindaco Schembari che ha sempre affermato di voler mantenere la gestione pubblica dell’aeroporto cooperando con i comuni limitrofi? L’aver dato “un milioncino” per lo studio cargo per l’aerostazione di Comiso, ci sa tanto di “contorno” e di “depistaggio” degli obiettivi per mirare a tutt’altro.
Abbiamo appreso che qualche giorno fa i vertici di Aeriiblei, società recentemente costituita per la gestione dell’aeroporto di Comiso, hanno consegnato una proposta ed una visione progettuale all’Amministrazione. Vorremmo ricevere informazioni e delucidazioni in merito.
Ci chiediamo, anche, che fine abbia fatto il biellorusso, Tajeddine Seif, interessato al nostro aeroscalo, col quale si stavano intavolando delle relazioni, che é, financo, venuto a Comiso…si è volatizzato?
Puntare alla crescita e riorganizzare il trasporto aereo e degli scali aeroportuali della Sicilia significherebbe rilanciare oltre all’economia del settore anche gli insediamenti di attività produttive con importanti ricadute in termini di
sviluppo economico ed occupazionale siciliana.
E’finito il tempo in cui le decisioni strategiche rimangono confinate all'interno dei palazzi e vengono adottate all’insaputa della cittadinanza. Non possiamo permettere che una scelta importante e strategica quale quella della
gestione degli aeroporti siciliani venga adottata a tavolino! E il Movimento 5 Stelle, a tutti i livelli di Governo, da quello locale a quello Nazionale, è pronto a far sentire il proprio no; alla privatizzazione.
Anche il Ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli, che di recente è stato più volte quì in Sicilia, ha dichiarato di essere contrario alla privatizzazione e ha assicurato che, se non sarà possibile arrestare la privatizzazione degli scali
aeroportuali, vi sarà massima attenzione e vigilanza affinché la vendita segua un procedimento trasparente, a scala europea strutturando un bando che si rivolga ad imprenditori industriali e non finanziari perché la Sicilia ha bisogno di
investimenti, non di speculatori che mirano a sfruttarla per i loro vantaggi personali, a scapito della collettività (non dimentichiamo il crollo del ponte di Genova!) Crediamo che un partnariato pubblico/privato, a guida pubblica, e con regole dettate da quest’ultimo, possa essere una strada percorribile anche per i nostri aeroporti. Ci chiediamo, infine, se non debba essere presa in seria considerazione anche la revoca della concessione a Sac, visto gli ultimi, seri, interessamenti allo scalo comisano da parte di imprenditori finalmente locali.