Ancora aeroporto!! Minardo, Riggio e la Ryanair. Il Vussia vuole vederci chiaro
Abbiamo letto nella sua pagina FB che anche l’onorevole Nino Minardo intende impegnarsi in questa battaglia per salvare l’aeroporto di Comiso. C’è, infatti, e finalmente, una presa di posizione contro Vito Riggio che da sempre ha mostrato di non gradire assolutamente lo scalo ibleo. Ricordate quando disse che era “un aeroportino ” oppure quando affermò che, essendo privato, si dovevano pagare i controllori di volo e ci è costato 5 milioni di euro in due anni. E ora dice che è pericoloso. Insomma il buon Riggio non smette di stupirci. A leggere bene però Riggio sembra schierato dalla parte di quelli che, gridando al lupo al lupo, alla fine portano la pecora al macello. Per dare l’informazione più completa è bene dire che fino al 28 di ottobre Comiso non è più collegato con Roma. Cosa può avere indotto la Ryanair a togliere i voli? Certo è una mossa che serve ad intimorire i gestori che senza quel collegamento sarebbero davvero nei guai. Riggio, però, su questo non interviene, non richiama la Ryanair che mostra di avere così una posizione dominante! Nello stesso momento registriamo un altro intervento del Vussia che vuole veder chiaro nelle carte della Soaco. Ecco cosa chiede:
Secondo il Vussia l’aeroporto di Comiso vale un fatturato di trenta milioni e un beneficio per il territorio di almeno trecentocinquanta milioni l’anno. I vertici dell’aeroporto catanese, accompagnati dal Presidente della Super Camera di Commercio Pietro Agen, hanno, nei giorni scorsi, dato pubblica notizia che a decidere sull’aeroporto sarà esclusivamente SAC, la società di gestione aeroportuale catanese, a sua volta controllata dall’ente di interesse pubblico Camere di Commercio. I timori del Vussia, comitato dei viaggiatori del Sud Sicilia, sono pertanto aumentati.
Secondo il comitato di interesse, la gestione catanese ha portato prima alla ritardata apertura per cinque anni dell’aeroporto di Comiso, poi a perdere denaro senza mai porre freni, senza controlli, né interni né esterni, con modalità tutte da chiarire.
“L’aeroporto di Comiso non può essere ridotto a un centro commerciale, come già paventato dal rappresentante della Confcommercio prestato al sistema camerale. Questa strategia è, dal nostro punto di vista, immorale.”
Vussia ha quindi chiesto al sindaco di Comiso un incontro per definire una strategia comune tra enti locali e cittadini del Sud Sicilia.
“Crediamo che si debba agire con celerità e chiedere un immediato audit sul bilancio della Soaco – ha dichiarato Claudio Melchiorre-, per capire come sia stato possibile sperperare quindici milioni in cinque anni di gestione e addirittura due milioni e mezzo nel solo 2018. Evidentemente qualcuno vuole che si arrivi velocemente a consumare il capitale sociale pensando di potere scippare ai cittadini siciliani i settantacinque milioni spesi per realizzare l’aeroporto che Catania vede come un concorrente.”
Secondo il comitato, la buona gestione di Comiso vale almeno trenta milioni l’anno di introiti diretti e un fatturato sul territorio, tra indotto e benefici infrastrutturali, di trecentocinquanta milioni. “Lasciarlo in mano a chi lo boicotta e non lo valorizza equivale a commettere un grave danno erariale che per quel che ci riguarda non permetteremo.”