Magia biancoverde: Schio k.o., giovedì sera gara quattro

  In gara tre, una meravigliosa Passalacqua ha riportato Schio sulla terra (e riaperto il conto, adesso sul due a uno), ridimensionandola a squadra “normale”. Quindi di squadra che può andare sotto fino a ventuno punti, provando il nervosismo rabbioso di chi sente che la gara le è sfuggita di mano e non potrà recuperarla più. Finalmente in campo al PalaMinardi dopo gara cinque della semifinale a Venezia e le prime due gare della finale scudetto a Schio, non c’era alternativa alla vittoria: o si vinceva ritornando in gioco, oppure la stagione, comunque grandissima (sia chiaro) sarebbe finita. E’ andata come sappiamo tutti: non solo non è finita, perché giovedì (ore 19) è in calendario gara quattro, ma in aggiunta nessuno potrebbe ritenere presuntuoso chi nell’ambiente biancoverde rimpiange l’immeritata sconfitta in gara due (avessimo vinto, adesso saremmo noi ad avere il pallino in mano). A scanso di equivoci, diciamo subito che giovedì Schio sarà furente (quindi ancora più pericoloso) e che nulla, purtroppo, garantisce che ogni decollo delle aquile sarà perfetto come è stato stasera: tuttavia “intanto” godiamoci questa vittoria alla grande, poi “sarà quel che sarà”. La chiave di volta di gara tre, in aggiunta alla solita grande prova del terzetto straniero e l’impeccabile guida tecnica,  è stata la risposta eccezionale della panchina, in fase difensiva e ancora di più in attacco: una caterva di punti, da tutte le posizioni (nota speciale per Maria Miccoli, lucidissima e quattro punti nei primi suoi due minuti tra semifinale e finale), che ha cancellato le certezze scledensi e smantellato il loro apparato, già  “provato” dalla guardia efficacissima su Yacoubou (che non ha gradito e si è innervosita molto, con conseguenti effetti sul rendimento). Calme, attente, continue nell’azione, progressive senza interruzioni nel costruire il vantaggio fino a farlo diventare “pesante”, abili e disinvolte nel gestirlo quando le vicentine hanno provato a fare la voce grossa per riprendersi una gara che non avrebbero proprio voluto perdere, le aquile hanno dimostrato che l’impresa di Venezia non era frutto del caso, e che chi le voleva docili agnelline sacrificali sull’altare del nono scudetto, di loro aveva capito davvero poco. Certo, nessuno può sapere se giovedì sera  sapranno ripetersi agli stessi altissimi livelli, ma è certo che la prestazione in gara tre rimarrà tra le migliori in assoluto nella storia biancoverde. Possiamo finirla qui, le disquisizioni tecniche vanno lasciate a chi di dovere: per il momento (ripetiamo, per il momento) è bello poter andare a dormire sapendo che c’è (almeno) un’altra partita da aspettare e da vivere. Ultimo piccola (non tanto) nota: ma perché ormai è così difficile vedere il PalaMinardi pieno? Mah, speriamo che giovedì…

TABELLINO – Passalacqua Ragusa 76 – Famila Wuber Schio 59

RAGUSA: Consolini 12, Gorini 11, Formica 8, Spreafico, Miccoli 4, Soli 6, Valerio ne, Bongiorno ne, Rimi ne, Hamby 14, Kuster 10, Ndour 11. Allenatore Recupido

SCHIO: Yacoubou 9, Gatti 3, Miyem 8, Tagliamento 3, Masciadri, Anderson 8, Zandalasini 11, Ress, Dotto 6, Macchi 11. Allenatore Vincent.

PARZIALI: 20/18 – 19/10 – 16/15 – 21/16 – ARBITRI: Capotorto di Palestrina, Centonza di Grottammare e Bandinelli di Perugia.

di Lina Giarratana08 Mag 2018 23:05
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