Crisi agricola. L’on. Campo (M5S) esorta Musumeci, ma occorre altro

Oggi il presidente Musumeci si è recato a Vittoria per incontrare una delegazione di agricoltori che da due giorni occupano il Municipio, nella speranza di sensibilizzare il mondo politico affinché intervenga per risolvere la crisi agricola. Anni di politiche sbagliate, di accordi internazionali a noi sfavorevoli, hanno progressivamente eroso la competitività dei nostri prodotti sui mercati nazionali ed esteri.

L’on. Campo (M5S), che era presenta all’incontro, ha esortato, in una nota inviata alla stampa, il presidente Musumeci a fare pressione sull’on. Miccicchè affinché “calendarizzi la mozione – del Movimento 5 Stelle – sulla deliberazione dello stato di crisi con lo stop a bollette, tributi e pignoramenti”. Un’ottima proposta o meglio un buon punto di partenza, che riuscirebbe – nell’immediato – a dare una mano ai nostri agricoltori. Di certo non può essere questa la soluzione ad un problema che ha radici profonde e che necessita di tutt’altro tipo di intervento. Non ci si limiti al già visto e al conosciuto. Non ci si limiti a qualche pannicello caldo e non si spacci ciò per una vittoria. Questa cirsi va affrontata primariamente a livello europeo, poi a livello centrale ed infine a livello regionale.
Con questo non si vuole minimamente deresponsabilizzare il presidente Musumeci, la Regione e l’Ars, che anzi hanno più di uno strumento a loro disposizione e che devono utilizzare.

“Il nostro gruppo – spiega Stefania Campo – è disponibile a fare fronte comune con il governo regionale e le altre forze politiche per mettere in atto qualsiasi azione concreta che possa dare respiro agli agricoltori e possa agire in maniera strutturale a dare regole eque al comparto”, un intento ottimo nella speranza che non sia solo una dichiarazione di facciata, in quanto la crsi dell’intero comparto ha effettivamente raggiunto livelli tragici e riguarda tutti noi, senza alcuna distinzione di colore politico.

In attesa e nella speranza di poter riscrivere gli accordi internazionali, si potrebbe iniziare a lavorare ad una seria politica di defiscalizzazione del comparto agricolo e non solo. Sarebbe, inoltre, auspicabile che i nostri parlamentari regionali cominciassero a lavorare per far riconoscere il territorio ragusano come Zona Economica Speciale (ZES). Questo, qualora dovesse avvenire, dimezzerebbe i tempi per le autorizzazioni, ridurrebbe gli oneri amministrativi e perciò attirerebbe ingenti capitali anche dall’estero, rivitalizzando di conseguenza tutta la nostra economia, in primis il comparto agricolo e zootecnico.

di Redazione23 Mar 2018 19:03
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