Promulgato il Rosatellum ecco i collegi
Il Consiglio dei Ministri approva il decreto sui collegi che ora passerà alle commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato che avranno 15 giorni per formulare il parere. L’ultima parola spetterà comunque al governo
I collegi uninominali della Camera sono stati disegnati in base alla mappa dei collegi uninominali del Senato previsti dal Mattarellum. Naturalmente si è dovuto fare i conti con la nuova situazione demografica certificata dall’ultimo censimento del 2011.
I collegi uninominali modificati, rispetto alla suddivisione del 1993, sono circa 60.
La regione con il maggior numero di deputati è la Lombardia (la regione più popolosa d’Italia) che porterà alla Camera 102 deputati, 37 eletti con il sistema uninominale e 65 con il plurinominale. La Lombardia rispetto al 2013 guadagna 1 deputato a scapito del Veneto che passa da 51 a 50.
Per quanto riguarda i seggi uninominali chi ne perde di più, rispetto al 1993, è la Basilicata che da 5 passa a due, e l’Umbria che da 5 passa a 3.
Tra le città Roma è quella che elegge più deputati: 11, Milano si ferma a 6, mentre Napoli e Torino ne eleggeranno 4.
I collegi plurinominali sono stati poi formati dall’aggregazione di collegi uninominali contigui. Ai 618 seggi che verranno assegnati in Italia (232 con il sistema uninominale e 386 con il plurinominale) vanno aggiunti i 12 seggi assegnati dagli italiani all’estero.
Per la suddivisione del Senato si è provveduto ad accorpare i collegi della Camera. Al Senato i collegi uninominali sono 116, mentre i proporzionali 193. Sei saranno i senatori eletti dagli italiani all’estero.
Come per la Camera la regione che elegge il numero maggiore di senatori è la Lombardia.
La Basilicata, come già accadeva nelle precedenti leggi elettorali, avrà più senatori che deputati. Questo perché, secondo il comma 3 dell’articolo 57 della Costituzione, tutte le regioni, tranne Molise e Valle D’Aosta abbiano un numero di senatori non inferiore a 7.
Ora il testo del decreto passa alle commissione Affari costituzionali della Camera e del Senato che avranno 15 giorni di tempo per formulare i loro pareri. L’ultima parola spetterà al governo che potrà accogliere o lasciar cadere le istanze parlamentari. A metà dicembre il ridisegno dei collegi sarà ultimato.
Il tutto ampiamente in tempo per il voto a marzo, mese che molto probabilmente vedrà le forze politiche confrontarsi nella tornata elettorale.
La mappa stravolge lo schema degli ultimi anni e torna a una geografia dei collegi simile a quella del Mattarellum. Ad esempio Palermo è spezzata in tre diversi collegi, uno dei quali comprende anche comuni dell’hinterland. Alcuni pezzi della provincia palermitana invece finiscono insieme a Trapani e Marsala nel collegio plurinominale. Rispetto al Mattarellum, il vecchio collegio di Mazara è stato distribuito in tre collegi limitrofi (Trapani, Sciacca e Monreale).
I deputati e i senatori, infatti, si eleggeranno in parte col maggioritario (19 seggi in tutto alla Camera, 9 al Senato), cioè il seggio va al candidato che ottiene più voti nel collegio. I restanti 33 seggi della Camera e 16 del Senato andranno distribuiti con il proporzionale sulla base di liste bloccate in collegi plurinominali.
I favoriti
Al momento, alla luce dei sondaggi nazionale e dei risultati delle ultime Regionali, la sfida nei collegi uninominali sembra essere tutta tra centrodestra e Movimento 5 Stelle, con il centrosinistra terzo incomodo.