“Il benessere dei bambini e delle famiglie nel mezzogiorno”, i senatori Padua e Dalla Zuanna ne parlano a Santa Croce

Un in­ter­es­san­te in­con­tro sugli stru­men­ti sta­ta­li for­ni­ti dal go­ver­no a sos­teg­no delle fa­miglie, si è te­nu­to nel tardo po­me­rig­gio di ieri pres­so la Bi­blio­te­ca Co­mu­na­le di Santa Croce. Oltre alla pre­sen­za dell’am­mi­nis­tra­zio­ne (ga­ran­ti­ta dal sin­da­co Fran­ces­ca Iu­ra­to e dall’as­ses­so­re ai Ser­vi­zi So­cia­li Ma­ri­an­na Cu­ci­ti), os­pi­ti della se­ra­ta sono stati i se­na­to­ri Ve­ne­ra Padua e Gian­pie­ro Dalla Zuan­na. L’in­con­tro è stato or­ga­ni­z­za­to dal Grup­po Se­na­to del Pd, in col­la­bo­ra­zio­ne della se­zio­ne cit­ta­di­na dei de­mo­cra­ti­ci. Pre­sen­te anche il se­gre­ta­rio cit­ta­di­no del Pd, Giu­s­ep­pe Oc­chi­pin­ti, che ha aper­to la se­ra­ta.

I senatori, il governo e le famiglie

Tanti i prob­le­mi af­fron­ta­ti nel corso della se­ra­ta, com­preso quel­lo cri­ti­co e tris­te­men­te at­tua­le della ten­den­za alla denatalità, su cui si è sof­fer­ma­to il se­na­to­re Gian­pie­ro Dalla Zuan­na, for­nen­do la sua vi­sio­ne della si­tua­zio­ne av­va­lo­ra­ta da al­cu­ne sta­tis­ti­che, ed av­ver­ten­do: “in Si­ci­lia, nel 2016, sono nati 43.000 bam­b­i­ni, men­tre sei anni prima ne nas­ce­va­no 48.500. Ques­ti 5.500 bam­b­i­ni in meno in­di­ca­no che fra altri sei anni ci sa­ran­no circa 200 clas­si di scuo­la ele­men­ta­re in meno ris­pet­to al pas­sa­to. La di­mi­nuzio­ne dei bam­b­i­ni porta in­evi­ta­bil­men­te ad un im­po­ve­rimen­to della società”.

I dati ri­pre­si dal se­na­to­re (pro­ve­nien­ti dall’Istat) fo­to­gra­fa­no una si­tua­zio­ne al­lar­man­te, so­pr­at­tut­to per la Si­ci­lia, dove sto­ri­ca­men­te si è po­tu­to re­gis­tra­re un nu­me­ro mag­gio­re di nas­ci­te ris­pet­to alla media na­zio­na­le. Oggi in­ve­ce, il tasso di fecondità re­gio­na­le rien­tra nella media na­zio­na­le (viene anche su­pe­ra­to da altre re­gio­ni, come la Lom­bar­dia).

Nel corso della se­ra­ta ha fatto il suo in­ter­ven­to la se­na­tri­ce Ve­ne­ra Padua, che sull’esito dell’in­con­tro ha com­men­ta­to: “è stata una se­ra­ta piena di at­ten­zio­ne ed in­ter­es­se su un as­pet­to che ri­guar­da tutta la comunità: quan­do par­lia­mo del be­nes­se­re delle fa­miglie e dei bam­b­i­ni, si parla del be­nes­se­re di ognuno di noi. È un tema che co­in­vol­ge tanti as­pet­ti del nos­tro vi­ve­re in società, spa­zian­do dalla scuo­la alla sanità… tutto ciò che co­in­vol­ge la cres­ci­ta psi­co­fis­i­ca del bam­bi­no”.

La se­na­tri­ce ha poi par­la­to dell’azio­ne del go­ver­no su ques­to fron­te: “ques­to Paese sta già fa­cen­do qual­co­sa per aiu­ta­re le fa­miglie, come ad esem­pio i co­sid­det­ti bonus mamme, che al­cu­ni an­co­ra cri­ti­ca­no senza pen­sa­re che, in ogni caso, siamo rius­ci­ti a dare un’im­por­tan­te boc­ca­ta d’os­si­ge­no a migliaia di gio­v­a­ni madri, e che nel fr­at­tem­po la­vo­ria­mo su mi­su­re più ef­fi­ca­ce per il sos­teg­no alle fa­miglie”.

La partecipazione del Comune

Ad in­tro­dur­re i due se­na­to­ri, il sin­da­co Fran­ces­ca Iu­ra­to, che ha di­chia­ra­to quan­to segue in me­ri­to al tema della se­ra­ta: “si tr­at­ta di una te­ma­ti­ca che ci ri­guar­da, se­b­be­ne pare che la ten­den­za alla de­cres­ci­ta della po­po­la­zio­ne non in­ter­es­si par­ti­co­lar­men­te Santa Croce, anche gra­zie all’ap­por­to dato dai mi­gran­ti. Ma se la ten­den­za a de­cres­ce­re viene com­bat­tu­ta con la crea­zio­ne di una società mul­tiet­ni­ca, va sot­to­li­nea­to il gran­de ruolo di me­dia­zio­ne che de­vo­no as­su­me­re le is­ti­tu­zio­ni, at­tra­ver­so la scuo­la e la resa di ser­vi­zi che de­vo­no as­so­lu­ta­men­te ac­com­pag­na­re la cres­ci­ta della società”.

Ha con­clu­so la sca­let­ta degli in­ter­ven­ti Ma­ri­an­na Cu­ci­ti; l’as­ses­so­re ai Ser­vi­zi So­cia­li (che con­ser­ve­reb­be il suo ruolo nel caso alle pros­si­me ele­zio­ni vin­ces­se il pro­get­to po­li­ti­co di Gi­an­ni Di Bari), ha con­clu­so la sca­let­ta degli in­ter­ven­ti met­ten­do in campo le sue com­pe­ten­ze pro­fes­sio­na­li, ci­tan­do anche la de­fi­ni­zio­ne esat­ta di povertà edu­ca­ti­va: “pri­va­zio­ne della possibilità di ap­pren­de­re, sper­imen­ta­re e svi­lup­pa­re li­be­ra­men­te capacità, ta­len­ti e aspi­ra­zio­ni nei primi stadi del pro­ces­so vi­ta­le, pe­rio­di in cui il ca­pi­ta­le umano è più mal­lea­bi­le: per un bam­bi­no sig­ni­fi­ca es­se­re es­clu­so dalla possibilità di ac­ce­de­re alle com­pe­ten­ze ne­ces­sa­rie per af­fron­ta­re il mondo”.

Una de­fi­ni­zio­ne che sot­to­li­nea l’im­por­tan­za e la necessità di dover in­ves­ti­re il più pos­si­bi­le sulle fu­tu­re ge­ne­ra­zio­ni, met­ten­do in guar­dia su ciò che può suc­ce­de­re se non si in­ter­vie­ne in ma­nie­ra cos­trut­ti­va ed a sup­por­to delle fa­miglie.

di Redazione20 Mag 2017 11:05
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