Passalacqua: ci siamo, wow.
Magari sarà un frase fatta, ma chi potrebbe negare che stasera Gianstefano Passalacqua, la società, la squadra, tutti gli staff (dal tecnico al medico), i tifosi e la città sono (siamo) attesi da un appuntamento con la storia. E chi potrebbe negare anche che l’evento trascende il significato sportivo e acquista rilevanza assoluta, anche se umanizzata dal pizzico di follia e dalla dolce incoscienza fedeli compagni dei sogni creduti impossibili quando diventano realtà. Perché al PalaMinardi arriva il Galatasaray (ore 20,30- arbitri Vovk (Cro), Kapitany (Hun) e Nikolic (Srb) – commissario Fiba Kovacic (Slo)), in una sfida che è una tappa fondamentale sulla strada per andare davvero lontano in Europa, alla quale le biancoverdi si accostano non da vittime sacrificali oppure destinate al ruolo di Davide messo di fronte a Golia. Come il presidente Gianstefano per quanto riguarda lo spessore delle rispettive società, in ambito sportivo anche coach Gianni Lambruschi e le sue giocatrici conoscono e riconoscono l’enorme caratura delle avversarie: però nell’incredibile incrocio tra la piccola città di provincia del sud-est della Sicilia e la sconfinata metropoli che si divide tra due continenti, sanno di avere in mano delle buone carte e di potere (e dovere) giocarsele tutte al meglio. Nessuno è in grado di dire in anticipo se poi il meglio sarà sufficiente oppure se sarà servito solamente a fare bella figura: per sapere se ci sarà stato o no il super miracolo del quale non bisogna parlare per scaramanzia, tutti, quindi “loro” e noi, dovremo attendere la sirena dell’Abdi Ipekci Arena (quasi 13 mila posti, mamma mia!) il prossimo giovedì sera. E questo, cioè che la gara non si annunci già decisa in partenza, è un mezzo super miracolo, anche un mezzo abbondante: cerchiamo di non dimenticarlo, comunque vada a finire. Due parole sulla squadra: sarà in campo anche Laura Nicholl, perché in EuroCup si possono utilizzare quattro straniere; mancherà Laura Sperafico (comunque in via di guarigione dall’infortunio) ma dovrebbe essere della partita il capitano Lia Valerio, anche se probabilmente con una maschera protettiva. Rimane soltanto da rinnovare l’invito ad affollare il PalaMinardi: “quelle” sono abituate a spettatori in “doppio migliaio”, noi ne potremmo infilare nel nostro palazzetto più o meno un terzo, stringendoci. Ma proprio per questo riempiamolo e cerchiamo di fare in modo che il terzo (più o meno) in questione sia così caldo e “vivo” da sembrare tanto, tanto di più.