Passa l'acqua? No, gocciola sul parquet. Allora rinviamo la gara..
Figuraccia epica a livello nazionale ieri sera per Ragusa, con Passalacqua – Umana Reyer Venezia rinviata per infiltrazioni d’acqua: riscontrate al PalaMinardi, non in una grotta del pleistocene, davanti agli arbitri ed alla squadra ospite. Vi lasciamo immaginare con quanta gioia del pubblico, accorso numeroso nonostante la serata da lupi per vedere l’esordio di Erlana Larkins, e soprattutto con quanta gioia della società biancoverde, presidente Gianstefano Passalacqua in testa, in speranzosa attesa da una vita dell’avvio dei lavori di sistemazione, già previsti e con tanto di fondi già stanziati da tempo nel bilancio del Comune. Certo che vedersi rinviata la gara, con tanto di viaggio da rifare, a causa di “motivi di acqua” per una squadra di Venezia deve essere quasi il colmo: come negarle il sacrosanto diritto di dire “e allora noi cosa dovremmo fare: rinviare tutto, dalla sveglia del mattino in poi?”. Sia chiaro, non che sul parquet vi fosse tanta acqua da andarci in canoa oppure, per dovere di ospitalità, allevarci cappesante e peoci, però le infiltrazioni (anche a voler sorvolare su quelle dietro le due panchine) c’erano, per cui gli arbitri non sono passibili dell’accusa di avere esagerato. Per fortuna non dovrebbe esserci il rischio della sconfitta per 0-20 a tavolino, grazie alla conclamata condizione di “allerta meteo” che in questo caso ha svolto la funzione di parafulmine. Ovviamente a meno del reclamo da parte della dirigenza ospite, che però, fin dal primo momento si è compenetrata nella situazione e ha apprezzato l’assoluta disponibilità a “venire incontro” espressa dal presidente Gianstefano, accettando prontamente il rinvio con grande sportività: di conseguenza, almeno su questo “fronte” tutto lascia supporre che si potrà stare tranquilli. Però già mercoledì sera alle 20,30 è in calendario il ritorno di EuroCup con Nymburg e bisogna quindi fare in modo di evitare il bis della figuraccia (che in questo caso assumerebbe dimensioni continentali), per cui stamane lo stesso presidente è salito sul tetto del PalaMinardi per rendersi conto di persona della situazione e disporre l’immediata attuazione degli interventi “tampone” di assoluta urgenza. Ovviamente, considerati i tempi ristrettissimi (ma certo non solo per questo), rigorosamente “a spese Passalacqua” (nel senso Gianstefano). Bravo e grazie di cuore a nome della città, ma è chiaro che, tamponata in qualche modo la scadenza di mercoledì e pregando che non piova, il problema (dovuto, sembra, principalmente a quattro giunture) impone un intervento articolato e non dettato dall’emergenza, ma comunque pronto, razionale e, soprattutto, definitivo. Ovverosia impone l’intervento dei 380 mila e passa euro già stanziati, ritardato da chissà quali pastoie burocratiche e non più procrastinabile dopo “il fattaccio” di ieri sera. Non c’è altro modo di agire per venirne fuori bene, a meno di voler mettere a rischio i sacrifici fatti dalla società, la possibilità (concreta) di ospitare il Galatasaray nei quarti di finale EuroCup, il prosieguo del campionato e compagnia bella. Per non parlare del buon nome della città, che fino a ieri poteva, a ragione, andare orgogliosa dei suoi impianti sportivi ma che adesso dovrà sudare per rifarsi la reputazione.