Unioni Civili, l’ANDDOS annuncia migliaia di celebrazioni anche Sicilia

Si torna a parlare delle Unioni Civili, a distanza di mesi dal dibattito pubblico inerente all’approvazione del DDL Cirinnà; in Sicilia infatti, l’ANDDOS (Associazione Nazionale contro le Discriminazioni Da Orientamento Sessuale) annuncia migliaia di unioni imminenti. Il provvedimento che permetterà ai sindaci di tutta Italia di celebrare ufficialmente le Unioni Civili è entrato in vigore lo scorso 29 luglio.
Ma non sono solo fiori… d’arancio. Infatti, l’associazione mette in guardia contro le ultime resistenze morali e la reticenza di alcuni sindaci a celebrare le Unioni Civili. È quasi un avvertimento quello dell’ANDDOS Mario Marco Canale (nella foto): “vogliamo proprio vedere quale sindaco vorrà giuridicamente opporsi ad applicare ad una normativa di legge: un diniego da parte di un sindaco a voler celebrare un’unione civile è un atto deplorevole prima dal punto di vista umano e poi strettamente legislativo. Non c’è alcuna libertà di pregiudizio e i dogmi devono restare fuori dal dibattito politico: un sindaco può sempre scegliersi di dimettersi se non vuole rispettare le regole democratiche del suo Paese”.
Insomma, chi vivrà vedrà. Quel che è certo è che le Unioni Civili in Italia sono adesso perfettamente legali, grazie al dibattito che ha infiammato il Paese nei mesi precedenti. Un dibattito che era scoppiato intorno al già citato DDL Cirinnà, che seppur con tutti i suoi limiti rispetto ai provvedimenti presi in materia in altri Paesi europei (e, spesso, molto in anticipo rispetto alla macchina legislativa italiana), era stato accettato con favore da quanti auspicano un riconoscimento ufficiale dell’ormai mutata percezione del concetto di “famiglia normale”.
Come funzionano le Unioni Civili? La coppia maggiorenne, che vorrà formare un’unione civile, dovrà richiedere formalmente la costituzione della stessa dichiarando nome, cognome, data e luogo di nascita, cittadinanza e luogo di residenza all’ufficiale dello stato civile del Comune di loro scelta. La coppia potrà scegliere di adottare un solo cognome o di lasciarli entrambi. Anche per rompere l’unione civile, come per il matrimonio, si dovrà ricorrere al divorzio. In molte città italiane sono già attivi i primi numeri telefonici per le prenotazioni delle unioni.
Adesso la palla passa ai sindaci ed alle associazioni, come stiamo effettivamente osservando; ciononostante, e per quanto possa sembrare banale, la vera decisione spetta solo ai diretti interessati.