Il turismo un affare ancora conteso tra provole e Montalbano

Turismo, questo sconosciuto, anzi no, questa manna! I dati dei flussi turistici di quest’anno, dell’anno scorso, non sono semplicemente incoraggianti, sono entusiasmanti: questa terra può vivere di turismo, tutti noi potremmo vivere di turismo, ma, c’è un grande ma, ancora nessuno lo ha capito.
Da sempre tutti parlano di sviluppo turistico di questa terra, da sempre tutti hanno soluzioni, da sempre le soluzioni raccontateci, propagandate, sviscerate, pubblicizzate, come dire, sono state fallimentari, perché mancano di un’anima, di un progetto unitario, di una strategia a medio e, soprattutto, a lungo termine. Di una visione organica del settore capace di affrontare seriamente le varie criticità, i punti di forza ovviamente e, perciò, le esigenze dei vari operatori del settore e dei turisti.
La mancanza di questa visione organica, sistemica e strutturata, diviene tangibile nei periodi di alta stagione, quando crescono i flussi turistici ed il sistema regolarmente implode, mostrando tutta la sua fragilità, la sua incapacità ad affrontare lo straordinario, ma, ahimè, anche l’ordinario.
La colpa è dei grillini? Dell’ex assessore con delega al turismo? Del nuovo assessore? Dell’esperta del Turismo? Sì, ma anche no. Sì, ma non solo. Qui il problema è vecchio, antico e non ha alcun colore politico o li ha tutti.
Certo, qualcuno ci dirà che si è fatto tanto: infrastrutture, accordi, finanziamenti vari e marketing promozionale. Vero, la Ragusa del XXI secolo non è certo quella degli anni ’80 o ’90, e poi? Il nulla. Si continua a navigare a vista, si cercano e si trovano sempre soluzioni estemporanee, soluzioni contingenti dettate dall’ultima emergenza.
L’attacco all’assessore Disca, che l’ha vista protagonista in queste ultime settimane, se non è del tutto giusto quasi per nulla è sbagliato, citando una vecchia canzone. Il fatto è che il neo assessore ha ereditato una situazione già incancrenita e lei siede da troppo poco tempo su quella sedia per poter sperare di risolvere i tanti, troppi problemi di un settore cruciale e delicato come quello del turismo. Nonostante ciò l’attacco che l’ha vista protagonista ha avuto toni molto accesi, a tal punto da risultare inappropriati se letti da un certa angolazione. Come inadeguati ci sembrano certi toni trionfalistici, di altra stampa, che hanno incensato ed esaltato all’inverosimile l’operato dell’Amministrazione e dei vari referenti del settore. Insomma, troppi entusiasmi, sia in un senso che nell’altro, e come sempre si rischia di perdere il senso generale delle cose.
Ciò che vorremmo sapere, invece, è se la Disca ha un piano per il turismo, se ha un’idea che sia una e se sì quale, se ci sta già lavorando oppure si sta ancora ambientando in quegli uffici, in fondo sono passati già quattro mesi.
Naturalmente la stagione è iniziata, anzi sta pure per finire, e qualunque cosa potrà fare nell’immediato servirà solo a tappare qualche falla, nulla di più. Siamo convinti però, che sin da ora si dovrebbe lavorare per il futuro, per le prossime stagioni, siano esse estive e/o invernali. Bisogna iniziare ad immaginare un’idea di turismo e di sviluppo per questa terra.

L’esempio principe è quello del Castello di Donnafugata, il quale non può più esser gestito così, lo sanno tutti, lo si sa da sempre, ma nessuno fa nulla. Due ad oggi sembrerebbero le soluzioni praticabili, una è un nostro vecchio pallino, l’altra sembrerebbe un’idea dello stesso Movimento, che però non ha mai visto la luce e forse per fortuna.
Un paio di anni fa iniziò a circolare, nei corridoi di Palazzo dell’Aquila, una proposta, proveniente dalla Giunta, secondo la quale bisognava affidare la gestione del Castello ai privati. Certo, questa è un’idea, ma si dovrebbe riuscire a creare un protocollo serio, un protocollo capace non solo garantire uno dei monumenti più importanti della nostra città, ma anche di affrontare, anche preventivamente, tutte le questioni che potrebbero presentarsi in futuro. Ne siamo in grado?
La seconda opzione, che tra l’altro è anche una vecchia proposta di Teleiblea, è quella di creare un ufficio comunale ad hoc per il Castello. Un Ufficio che si occupi esclusivamente di quel monumento. In tal modo l’Ente comunale non solo non avrebbe nessun aggravio dei costi, in fondo il personale lo reperirebbe dai tanti Settori coinvolti dal Castello (Cultura, Verde Pubblico, Turismo, Lavori pubblici), ma si garantirebbe pure una supervisione costante sulla gestione dello stesso. Uno dei problemi nella gestione di questo monumento infatti è da ricercare proprio nel fatto che le competenze del Castello ricadono in troppi settori e ciò non può che determinare una farraginosità nella sua gestione.
Ma questo è solo un esempio. Ancora. Non è ammissibile, oltreché ridicolo, che Marina di Ragusa ogni anno viva le stesse problematiche, ci saremmo stufati di sentire le stesse lamentele, sempre le solite critiche. I residenti contro i villeggianti, questi contro quelli ed i gestori contro quelli e contro le solite ordinanze che mortificano, secondo qualcuno, lo spirito imprenditoriale di questo o quel commerciante. Qualcuno deve occuparsene una volta per tutte, con coraggio e determinazione. Certo il sindaco che lo farà, dovrà, per ovvie ragioni, scontentare qualcuno, e forse è proprio per questo che nessuno ha mai deciso di prendere la situazione di petto, ma qualcuno dovrà farlo.

Questi sono solo due casi eclatanti, certo, ma l’approssimazione regna sovrana in questo settore. Abbiamo provato a rivolgere qualche domanda all’assessore, ma non abbiamo avuto alcuna risposta, bocche cucite. Questo silenzio o nasce effettivamente dal fatto che non sanno che dirci, non sa che pesci prendere o, come spesso accade con questa Amministrazione, hanno deciso di trincerarsi dietro il solito no comment sino a quando non avranno raggiunto un qualche risultato, che sciorineranno in una conferenza stampa fiume. Vedremo, per ora non possiamo far altro che registrare le solite critiche provenienti da ogni dove.

di Redazione27 Lug 2016 16:07
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